Omicidio stradale, pene fino a 21 anni di carcere per chi guida ubriaco o drogato?

Un nuovo passo in avanti verso l’inserimento dell’omicidio stradale nel Codice di procedura penale. Il senatore Claudio Moscardelli ha infatti depositato a nome del Partito democratico un decreto legge che prevede il carcere da 6 a 16 anni e il ritiro a vita della patente per chi provochi la morte di una persona mettendosi alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di stupefacenti. Nel caso in cui in un incidente perdano la vita più persone, gli anni di reclusione possono salire a 21. Previsto anche il reato di lesioni personali stradali, con pene da 2 a 18 mesi. Il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, che si aspetta “un iter parlamentare rapido delle proposte presentate”, non ha escluso però un provvedimento autonomo da parte dell’esecutivo: si parla di un decreto legge, ma serve l’ok del premier e del guardasigilli, Andrea Orlando. La notizia ha naturalmente suscitato il plauso dell’associazione Angeli sull’asfalto. “Finalmente, dopo tante battaglie, possiamo dire che un grande passo è stato compiuto”, ha commentato la presidente, Lucilla Barbasini , “è un giorno importante per tutti: vittime della strada, famiglie superstiti, associazioni. Voglio ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto con ogni mezzo capendo che la nostra è una battaglia che, oltre a dare giustizia ai nostri cari trucidati sull’asfalto, preserverà la vita e il futuro di tante potenziali vittime. Un ringraziamento personale anche all’avvocato Domenico Musicco, presidente dell’Avisl, lassociazione vittime incidenti stradali e sul lavoro, e al mio amico fraterno, Cosimo Ferri, sottosegretario al ministero di Grazia e Giustizia”.

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