Equo compenso negato agli autotrasportatori: è la prova che in tanti stanno sbagliando strada

Sul caso equo compenso, da riconoscere a “lavoratori di serie A” quali per esempio notai e avvocati,  ma non a “lavoratori di serie B”, come evidentemente il Governo ritiene invece appartenenti ad altre categorie, fra cui gli autotrasportatori ai quali ha sempre “negato” il riconoscimento dei costi minimi per la sicurezza, sono intervenuti in molti.  Alcuni “titolati” a farlo, altri decisamente meno. Sicuramente titolatissimo a farlo è il professor Rocco Giordano, uno dei massimi esperti in pianificazione dei trasporti urbani, regionali, nazionali, profondo conoscitore dello sviluppo di metodologie di analisi e simulazione dei sistemi di trasporto, autore di studi di fattibilità di infrastrutture di trasporto, studi economici, analisi finanziarie, regolamentazione dei settori dei trasporti, che sul diritto a un compenso equo anche per chi guida i giganti della strada ha proposto alcune importanti riflessioni in un testo inviato a stradafacendo.tgcom24.it. Riflessioni che chiamano in causa il Governo e le  Authority, il ruolo e il “peso” delle associazioni di categoria e  il “peso”, soffocante, della concorrenza sleale di imprese dell’Est europa. Continua a leggere

Avvocati e commercialisti devono avere un compenso equo, perché i trasportatori invece no?

Tutti i professionisti hanno diritto a un equo compenso. È questo il principio sul quale al Senato è stato formulato l’emendamento, poi approvato, che stabilisce il diritto a un compenso minimo al di sotto del quale non si potrà scendere. Un principio che non sembra valere però per tutti in un Paese che pure afferma che “la legge è uguale per tutti”. Già, perché la domanda che in questi giorni molti autotrasportatori hanno rivolto alle federazioni che li rappresentano è proprio questa: che differenza esiste tra un autotrasportatore e un libero professionista? Perché per un avvocato o un commercialista, che notoriamente hanno una capacità d’interloquire con la controparte del momento e ottenere una parcella più adeguata, ottenendo un compenso in grado di  coprire i costi, si introduce l’equo compenso quando si è fatto di tutto per togliere l’equo compenso per i vettori? Non cambia la sostanza cambiando il nome. Continua a leggere