“Aiutatemi a scoprire com’è morto mio fratello in quell’incidente”

Il 17 maggio 2010 Roberto Tadini, 37 anni, autotrasportatore di Caravaggio, in provincia di Bergamo, moriva in un incidente stradale avvenuto lungo l’autostrada A4, tra Agrate e Monza. Poco prima delle 10 il  suo camion avrebbe violentemente tamponato un altro mezzo pesante, un Tir straniero. Di più le indagini non sono riuscite a stabilire. Ma di più oggi, a distanza di un anno, chiedono di sapere i familiari della vittima, in particolare la sorella, Nunzia Tadini, che da 12 mesi non riesce ad accontentarsi di una misera ricostruzione affidata alle poche righe del rapporto degli agenti della Polizia Stradale, in cui, sottolinea, “non si trova traccia di testimonianze (e sembra incredibile lungo l’autostrada più battuta d’Italia, in pieno giorno), in cui non si trova traccia di un’analisi dettagliata dei tachigrafi, ovvero delle “scatole nere” dei due camion”. Continua a leggere

Ucciso da un guard rail pericoloso, la Cassazione condanna l’Anas

La Terza sezione civile della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 6537/11, ha stabilito che l’Anas è responsabile (e dunque obbligata al risarcimento) nel caso in cui una pertinenza o una barriera di protezione pericolosa provochi un incidente stradale grave o mortale. “Il caso specifico – citato dal portale www.vivereinarmonia.it in un articolo di Massimiliano Perna – riguardava la triste fine di un uomo il quale, percorrendo una strada provinciale gestita dall’Anas, era rimasto ucciso a causa dell’impatto con un guard rail sporgente che aveva squarciato l’abitacolo della sua autovettura”. Continua a leggere