Auto a noleggio con conducente, la norma è incostituzionale e costerà una multa all’Italia?

Imporre a un’impresa di  noleggio di auto con conducente che ogni autista e ogni vettura  debbano rientrare in deposito ogni volta che hanno trasportato a destinazione un cliente  per poi ripartire ripartire per  un nuovo trasporto è un provvedimento palesemente incostituzionale e sarebbe davvero masochista se l’Italia decidesse di mantenere quella norma perche’ non solo punirebbe, forse irrimediabilmente, migliaia di aziende e migliaia di consumatori, ma si esporrebbe al rischio di una multa da parte dell’Unione Europea. Parola di Giorgio Silvano Dell’Artino, presidente di  Azione Ncc, l’associazione delle aziende di servizio di trasporto pubblico con conducente, che ha duramente contestato l’articolo 29/1 quater della legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea con particolare riferimento a un obbligo che esiste da 10 anni, che da 10 anni viene “messo in freezer”, razie a continue proroghe,  proprio perchè palesemente inconcepibile, e che  il nuovo Governo sembrerebbe invece deciso a far attuare. “Lasciamo pure stare le ragioni che hanno portato alla genesi di una norma cervellotica come quella, che vanno trovate solo nella volonta’ di rendere il nostro lavoro piu’ complicato e piu’ costoso rispetto ad altri tipi di servizi di trasporto non di linea. Lasciamo pure stare le conseguenze in termini sia di costi economici sia ambientali per imprenditori e cittadini, ma è evidente che si tratta di un ostacolo ingiustificabile posto alla liberta’ di impresa che viola sia i principi della nostra Costituzione che quelli dei trattati dell’Unione Europea che, non va dimenticato mai, sono obbligatori per tutti i Paesi membri della Ue, quindi anche per l’Italia, ha affermato Giorgio Silvano Dell’Artino -. “Non e’ certo un caso  che quel vincolo sia stato via via sospeso di volta in volta fino a oggi, proprio perche’ e’ stato lo stesso legislatore a rendersi conto di aver scritto una norma incostituzionale: del resto d avvisare che quella norma era illegale, oltreche’ sbagliata, gia’ ci aveva pensato l’Autorita’ garante per la concorrenza e per il mercato invitando il Parlamento non solo a non applicarla, ma anche a disciplinare meglio tutto il settore. Ora o la norma cambia o l’Unione Europea ci multera’ perche’ viola il principio cardine dell’Unione Europea che prevede un  sistema che garantisca che la concorrenza non sia falsata nel mercato comune, come prevedono i Trattati Ue e come stabilito dalla stessa Corte di Giustizia Ue. E’ lecito auspicare che governo e Parlamento non commettano altre illegalita’ e cancellino definitivamente quella norma incostituzionale”.

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