L’economia frena ma i tir sulle strade accelerano: il sospetto è che viaggi soprattutto il “nero”

Fare una cosa semplicissima come osservare il traffico in autostrada mentre si sta viaggiando può aiutare a riflettere. Personalmente, dal rientro dalle ferie di agosto a oggi, ho prestato molta attenzione alla “composizione” del traffico sull’autostrada A4 che percorro per lavoro quasi quotidianamente constatando ogni volta che i tir hanno ripreso a circolare, si puo’ dire pesantemente, a tutte le ore della giornata, e non solo con flussi particolarmente intensi “concentrati” nelle ore del mattino presto e la sera. Un segnale positivo, così come altri del resto (l’Interporto di Verona non ha mai registrato un calo di trasporti e ora sta addirittura salendo sia nei flussi sia nella richiesta di nuovi treni), che però sembra in totale contraddizione con altre realtà: le imprese di trasporto lamentano un fermo di circa il 5 per cento di veicoli per mancanza di autisti; i veicoli stranieri di alcune nazioni Francia, Spagna, Germania, Olanda, Belgio) non percorrono più le strade italiane; l’economia ci dicono che (proprio da agosto) continua a regredire. Ma se abbiamole autostrade piene (ma anche tutte le città dove c’e’ un po’ di interesse turistico e che sono sempre affollate di turisti, tanto che le organizzazioni dei commercianti riferiscono di un settore in positivo…) come possiamo pensare a una diminuzione del Pil ? Il dubbio sorge spontaneo: non è che si tratta della la nostra economia sommersa che sta crescendo a dismisura (con un andamento reale del Pil che è assolutamente positivo)? Se questa riflessione dovesse trovare conferme ogni manovra del Governo dovrebbe andare in una sola direzione: quella che porta a controlli, controlli e ancora controlli. Sulle strade, nelle aziende di autotrasporto, nei magazzini e negli uffici della committenza. Per smascherare la ripresa che c’è ma che viaggia in gran parte “in nero”, approfittando di un Paese dove a pagare sono sempre i professionisti seri e gli onesti.  Stiamo parlando di una realtà che, dati Istat alla mano, vale qualcosa come 210 miliardi di euro l’anno. Qualche politico viaggiando in autostrada (e osservando i controlli e i posti di blocco che non ci sono mai…)  potrebbe riflettere?

Alessio Sorio, segretario provinciale Fai Verona

10 risposte a “L’economia frena ma i tir sulle strade accelerano: il sospetto è che viaggi soprattutto il “nero”

  1. Secondo me l’analisi e la riflessione proposta è assolutamente corretta e indispensabile. Le conclusioni alle quali si perviene attraverso la quotidiana esperienza, sono: ma i controlli di PS vengono ancora svolti? Tutti questi TIR – soprattutto quelli stranieri – che percorrono da nord a sud le nostre autostrade, vengono in qualche modo controllati? Da un bel pò di tempo, a ogni ora del giorno e della notte, i Tir sono padroni di strade, autostrade e tangenziali le cui conseguenze non sono solo quelle di generare un inviluppo del traffico, ma anche tragedie come quella occorsa poco tempo fa sulla tangenziale di Bologna.

  2. Trasportare in nero??? Ma chi lo può fare solo chi è un delinquente e lavora completamente e scientemente fuori dalle regole ed utilizza le società “cartiere” o l’esterovestizione o buttano le fatture nel cestino ecc ecc.. Altro che controlli, controlli, ai poveri trasportatori onesti controllano anche i peli del fondoschiena e se ne manca uno sono guai…

  3. Alcune osservazioni: 1 – I politici non se ne accorgono perchè viaggiano in aereo 2- Perchè esistono ancora controlli? Non si vede più un poliziotto o un carabiniere o G di F in tutta la rete stradale italiana. O sono tutti in missione all’estero o sono tutti negli uffici e con il nuovo numero unico se li chiami arrivano dopo un’ora e mezzo se va bene, due mie esperienze personali in merito 3 – Le strade sono piene di furgoni, camion e camioncini con targhe est europee che viaggiano a velocità altissime infischiandosene di tutte le regole e niente mi fa passare l’idea che la maggior parte vengono in Italia per rubare e poi sparire all’estero con la refurtiva in quanto i controlli come detto sopra non esistono più ed una volta all’estero sono tranquilli. Questo vale sopratutto per le zone del nord est.

    • Ma quante eresie scrivete ? Siamo in in bar di alcolisti anonimi o su un forum di “professionisti dell’autotrasporto”? Da gennaio ad oggi, quindi quasi 11 mesi, percorro dal lunedì al venerdì le 3 tangenziali di Milano , est-ovest-nord- la ss 36 da Milano a Lecco , l’autostrada A7 da Milano a Genova, andata e ritorno (oltre a qualche uscita e percorrenza verso alcuni paesi del pavese e dell’alessandrino , Tutti i giorni vedo, supero, affianco auto della polizia stradale, e settimanalmente auto e furgoni di carabinieri e guardia di finanza , tutti i giorni in andata e in ritorno vedo e constato camion, autotreni ,motrici e articolati , fermi con la pattuglia della stradale che lo controlla , SEMPRE tutti i giorni , nelle piazzole di sosta tecnica d’emergenza , davanti ai caselli di varie entrate autostradali, nei parcheggi delle aree di servizio,in uscita ed entrata dagli autoporti di Tortona e Lacchiarella ect .
      Di controlli ce ne sono tutti i giorni , soprattutto su autotreni ed articolati , meno sui furgoni . Il nero nell’autotrasporto di linea NON esiste più da decenni, smettiamola di scrivere sonore menzogne e favelle da “omarell” pensionato ben pagato e nulla sapente . Scritto poi da un segretario provinciale…. E tutti i giorni vedo camion con targa tedesca, francese, spagnola, portoghese, olandese, belga …..certamente si rileva una netta maggioranza dei Paesi dell’ex cortina di ferro , ma noi italiani ci difendiamo ancora , nonostante le tante chiacchiere dette ; almeno sulla Mi-Ge e sulle tangenziali milanesi, sulle strade della brianza lecchese, monzese, milanese, comasca e varesina è così. Accetto smentite, che avrò piacere di ribaltare con pubblicazioni di immagini reali , non delle solite statistiche manovrate ad hoc. Di troppi controlli e di troppe leggi e burocrazia si muore, altro che storie , chi non lavora onestamente e possiede la “flotta politica o ereditata da papi” non può capire ( o furbescamente finge)

    • Scendi dal letto che il sogno è finito , vieni per strada a lavorare , attenzione che il tasso ammesso per la guida di autocarri in Italia è 0 .

  4. Di troppi controlli si muore? Uno che scrive cose simili può aver solo qualcosa da nascondere. Se uno è a posto con le leggi e con la coscienza dovrebbe solo essere felice di sapere che c’è chi va a cercare i delinquenti del trasporto che esistono, eccome…..

    • Io non ho proprio nulla da nascondere e ripeto di troppi controlli si muore , in particolare in questi momenti e con controlli eseguiti molte volte da giovani “incompetenti e boriosi” , cara la mia Giulia . Io ho solo 50 anni di esperienza nel settore , di guida ,di lavoro ,di fatica ( e prima di me mio padre….); ho visto migliaia di ingiustizie comminate a danno dei “camionisti” onesti e migliaia di verbali errati stilati da funzionari “incapaci e in malafede”
      Andate per strada a guidare un camion vero , uscite dal calduccio degli uffici e delle stanze ovattate .

  5. Ahi, ahi ahi se faccio un figlio, ahi, ahi, ahi lo chiamo Emilio, sempre meglio di Basiglio…… cos’ì una canzone ironica diceva. Ma dove vivi Emilio? Purtroppo la responsabilità è di ognuno di quelli che si sentono di essere più furbi degli altri; delle forze dell’ordine che non riescono a controllare; della classe politica che pensa a dare soldi a chi non lavora… (vengano a fare i camionisti che c’è bisogno. (certo è meglio prendere 780 euro e stare sul divano) ma non a dare una organizzazione logistica e dei trasporti utili al paese.

    • E tu dove vivi Pasquino ? Forse in Italia l’economia non sta rallentando e tutto il clamore antigovernativo – contro il primo governo democraticamente eletto – sollevato dalle caste dominanti che temono la perdita dei loro privilegi e vitalizi , sta seriamente influenzando le menti delle persone più deboli ( o timorose )

  6. Basterebbe volerli fare i controlli, e senza dispiegare l’esercito, ma semplicemente col telepass. Raccogli i dati, risali all’azienda e fai un controllo serio. Peccato che, ad esempio, a Treviso come ad Avellino, abbiamo due aziende con 100 mezzi italiani e 400 mezzi slovacchi con autisti romeni con contratto slovacco ma 1000 semirimorchi italiani. Perché? Per eludere il cabotaggio, tanto nessuno controlla, dati polizia stradale l’87% dei controlli viene fatto a mezzi italiani. “Fermo un italiano e gli faccio 100 euro per 7 minuti 20 giorni fa o un bulgaro dove non capisco manco la lingua o i documenti e mi fa perdere tanto tempo?” I viaggi non vengono fatti in nero, ma semplicemente pagano tasse in altri stati. E lo sapete benissimo, e nessuno vuole risolvere il problema, in quanto se domani l’autotrasporto costasse al committente quello che dovrebbe il settore imploderebbe. Quindi avanti con mezzi obsoleti e insicuri col disco, aziende delocalizzati, italiani che lavorano in Italia con contratti romeni, romeni sotto agenzie inteirnali romene ma che fanno viaggi locali, ecc. ecc….

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