Metropolitana Milano – Monza, senza soldi dal Governo la Regione non potrà realizzarlo

Se il Governo stanzierà i fondi anche la Regione Lombardia farà la sua parte, ma tre quarti delle risorse sono di competenza del Governo e senza queste risorse il prolungamento della linea metropolitana M5 da Milano a Monza,non potrà partire. Ad affermarlo è stato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenuto al convegno “Sotto il cielo di Lombardia” dove ha confermato che “quest’opera è fondamentale per il nostro territorio”, e che “la Regione cercherà di contribuire per sanare la parte che manca di risorse”, ma che senza il contributo del Governo, stimato in circa 900 milioni di euro, l’opera non si potrà fare.   Continua a leggere

Tav, non realizzarla farà scattare multe per l’Italia? Il Governo deve ancora verificarlo…

Non fare la Tav potrebbe costare caro all’Italia in termini di penali? E quanto? Sembra incredibile ma a distanza di mesi il Governo sembra non averlo ancora verificato. Come testimonierebbe una dichiarazione del ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Danilo Toninelli che dopo aver annunciato su Radio Anch’io su Radio Uno l’arrivo a dicembre del documento preliminare dell’analisi costi benefici sulla Tav, con la promessa di “condividere comunque le valutazioni dei risultati insieme al governo francese”,ha aggiunto che in merito ai costi che potrebbero derivare dal blocco dell’opera “ci sarà anche un’analisi tecnico-giuridica, una verifica per capire se ci sono vincoli o obbligazioni giuridiche”.

Ncc pentiti d’aver votato i 5 Stelle: “Sono peggio degli altri, si sono rimangiati ogni promessa”

“Una cosa ridicola con possibili risvolti drammatici visto che che rischia di far fallire migliaia di imprese..”.. Con queste parole il vicepresidente di Conftrasporto e di Confrcommercio Paolo Uggé ha “bollato” il provvedimento che obbliga gli Ncc, ovvero, i noleggiatori di auto con conducente, a rientrare nella rimessa di provenienza tra un servizio e l’altro, impedendo loro così di poter far salire a bordo un nuovo cliente sulla via del ritorno. Un provvedimento, che da10 anni viene evitato grazie a continue proroghe ma che che con il governo gialloverde potrebbe diventare esecutivo, contro il quale a Roma sono scesi in piazza migliaia di autisti di auto e bus provenienti da tutta Italia per promettere battaglia contro il governo “che mette a rischio 200mila posti di lavoro e 80mila imprese per favorire la lobby dei taxi”. Continua a leggere