Rimborsi sui pedaggi autostradali e sul gasolio: l’autotrasporto è stanco di non avere risposte

A inizio ottobre il Governo aveva chiesto ancora due settimane di tempo per fornire risposte precise sulle risorse da destinare al mondo dell’autotrasporto. Stiamo ancora aspettando”. A denunciare una volta di più la mancanza di risposte da parte del Governo alle tante domande rivolte dal mondo dell’autotrasporto è il presidente della Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo Giuseppe Cristinelli, che in un’intervista  pubblicata dal quotidiano L’Eco di Bergamo ha manifestato tutta la delusione ma anche l’insofferenza del settore per le promesse annunciate ma non trasformate in provvedimenti, in particolar modo per quanto riguarda i rimborsi sui pedaggi autostradali e sulle accise per il carburante. “Il mondo dell’autotrasporto non è più in condizioni di subire i danni provocati dai tempi lunghissimi della politica, servono decisioni immediate che possano garantire risorse indispensabili per le nostre imprese per competere sul mercato europeo ad armi pari con i concorrenti esteri, attuando da subito le modifiche normative necessarie, a cominciare dagli interventi sulla fiscalità sui carburanti che uccide la competitività delle imprese di autotrasporto”, si legge nell’intervista al presidente degli autotrasportatori bergamaschji, preoccupati  ´come i colleghi di tutta Italia) dalla minaccia di tagliare nel 2019 lo sconto sulle accise del gasolio, con una possibile riduzione del 15 percento dal primo gennaio, e per i 50 milioni di euro per il rimborso dei pedaggi autostradali previsti dalla Finanziaria ma che potrebbero non essere trovati nelle casse dello Stato. “Per quanto riguarda i tagli alle accise il viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi ha spiegato che il suo dicastero ha chiesto a quello dell’Economia e Finanze di trovare le risorse necessarie a evitarli, ma di concreto ancora non c’è ancora nulla”, ha spiegato Giuseppe Cristinelli. “E intanto la categoria è chiamata ogni sacrosanto giorno a dover fare i conti con tasse sul prezzo alla pompa del gasolio fra le più alte in Europa, con le accise che “valgono” 0,617 euro per ogni litro consumato e con il costo del carburante che rappresenta il 30 per cento del costo di esercizio di un’impresa di autotrasporto. Per competere, ma sarebbe più giusto dire per sopravvivere, è indispensabile mantenere la compensazione che, occorre ricordarlo, è stata prevista dai governi precedenti proprio per riavvicinare l’Italia al resto d’Europa in tema di competitività delle imprese”.

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