Brenner Meeting: “Il ministro Toninelli a Bolzano deve fermare le manovre fuorilegge dell’Austria”

“Il ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Danilo Toninelli  intervenga con decisione nei confronti del Governo austriaco”. A lanciare l’appello, alla vigilia del Brenner Meeting, l’incontro tra i ministri dei Trasporti dei Paesi che insistono lungo l’asse del Brennero in programma martedì 12 giugno a Bolzano , è il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto Paolo Uggè denunciando come  l’Austria -stia “lavorando da tempo per ostacolare, in assenza di alternative efficienti, il superamento dell’arco alpino, attraversato da 200milioni di tonnellate all’anno per un valore pari a 524 miliardi di euro. Un blocco”, denuncia Paolo Uggè,  che “oltre a generare inquinamento, considerato che i Tir fermi inquinano più di un mezzo euro 6, produce al sistema produttivo un costo, per ogni ora, pari a 203 milioni di euro, mentre il fermo di un Tir costa all’impresa tra gli 800 e i mille euro al giorno”. Una decisione quella preda dal Governo austriaco che “provoca una distorsione della concorrenza e gravi disagi per gli autisti ma non solo: secondo quanto affermato dalla stessa commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc”, ricorda sempre il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto, “sarebbe una violazione del principio della libera circolazione delle persone e delle merci: ricordiamo che circa il 70 per cento dell’import-export italiano passa sulle Alpi, e gran parte di questo transita sul Brennero portando i nostri prodotti verso i mercati del centro e del nord Europa. Non siamo contrari al trasferimenti delle merci su rotaia, anzi crediamo fermamente nell’intermodalità. Ma pensare di poter trasferire in toto lungo la ferrovia ciò che oggi viaggia su gomma significa non avere il senso della realtà”. Per tutto questo Conftrasporto e Confcommercio fanno appello al ministro Toninelli perché intergenga sul caso aperto con il contingentamento dei mezzi pesanti attuato unilateralmente dall’Austria nei confronti dei Tir provenienti dall’Italia e dalla Germania ribadiendo in maniera ancora più decisa la posizione assunta in merito dal suo predecessore, e la necessità di approdare a decisioni pienamente condivise.

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