Il pesce surgelato viaggia al caldo tra i sacchi di immondizia: fermato un carico

“Il controllo della Stradale ha risparmiato ai consumatori un “boccone” poco gradevole”. Con queste parole il sito dell’Asaps, l’associazione sostenitori e amici della polizia stradale, ha commentato l’operazione di controllo che ha permesso di fermare un carico di pesce trasportato non in temperatura consentita e in scarse condizioni igieniche. “L’efficace intervento della Polizia Stradale di Desenzano sul Garda”, si legge sul sito (clicca qui), “che nella giornata di lunedì 8 dicembre ha fermato per un controllo un autocarro carico di pesce congelato come polipi, surimi, rane pescatrici, seppie ecc. Questi prodotti, che devono essere tenuti a temperatura di -18,  erano stivati assieme ad altro pesce fresco che, invece, richiede la semplice temperatura da cella frigorifera”.

“Il trasporto di questi due alimenti che dovevano viaggiare a temperature diverse era effettuato a +5° con tutte le immaginabili conseguenze sulla conservazione e la pericolosità sul decongelamento. Non bastasse nella cella frigorifera erano presenti sacchi di immondizia contenenti plastica, vetro, scarti di pesce che “viaggiavano” al fianco dei prodotti ittici destinati alle tavole dei consumatori. La pattuglia della Stradale ha chiesto immediatamente l’intervento dei veterinari e, in ragione del controllo effettuato, è stato disposto il sequestro amministrativo per il successivo smaltimento degli alimenti trasportati. Resta da sapere quanti potenziali acquirenti siano stati “esonerati” da questo pranzo/cena a base di pesce che avrebbe potuto provocare danni alla salute o, quantomeno, probabili disturbi gastro-intestinali”.

3 risposte a “Il pesce surgelato viaggia al caldo tra i sacchi di immondizia: fermato un carico

  1. In realtà no, non resta da sapere semplicemente quali potenziali clienti sono stati salvati. Resta da sapere chi ha caricato quel veicolo, e punirlo alla stregua del trasportatore perché palesemente connivente; resta da sapere se il committente è complice dell’evento, avendo commissionato lui quella modalità di trasporto; resta da sapere se il destinatario è persona corretta, e quindi avrebbe visionato la stampata del semirimorchio e scoperto l’inghippo avrebbe rimandato indietro la merce, oppure da truffaldino avrebbe accettato tutto senza battere ciglio … è come trovare uno spacciatore di droga e non chiedergli chi glie l’ha venduta e a chi era destinata … Magari sarebbe finita come quella fiera dove tutti sono stati intossicati dal Sushi …

  2. Questi sono gli effetti del trasporto al “prezzo più basso possibile”. I potenziali acquirenti e le associazioni dei consumatori che sbraitano, a ragione, su questi episodi sono gli stessi che si indignano quando i trasportatori chiedono un cent di aumento per garantire la sicurezza.

  3. E il Governo? E tutti gli esperti in trasporti che pontificano nei convegni li vogliamo escludere? Certi rappresentanti della committenza dovrebbero vergognarsi così come dovrebbero fare il mea culpa tanti di noi che per un viaggio sono disponibili a tutto ed a qualsiasi prezzo.

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