Il Comitato per la portualità e la logistica? Tutti professori, ma manca chi le cose le fa

bendotti 1“Nominare un comitato scientifico affidandogli di elaborare e valutare un piano strategico nazionale della portualità e della logistica senza prevedere che ne faccia parte anche un rappresentante del mondo dell’autotrasporto, un operatore multimodale che sappia, per esperienza diretta, cosa avviene in un porto quando i container pieni zeppi di merci vengono caricati o scaricati per passare delle stive delle navi ai rimorchi dei tir o viceversa, che sappia quali pratiche occorre fare e come muoversi, ha dell’incredibile. E stupisce che una simile “dimenticanza” sia stata fatta da una persona attenta come il ministro ai Trasporti Maurizio Lupi”.  Ad affermarlo è il segretario della Fai Conftrasporto di Bergamo, Doriano Bendotti, che all’assemblea generale degli autotrasportatori che si è svolta domenica 16 novembre a Brescia ha sottolineato come , così come stata strutturata, la nuova commissione, sia “un’incompiuta”. “Sarebbe come se il ministero della Salute nominasse una commissione per fare una diagnosi delle strutture ospedaliere del Paese e dimenticasse d’inserirci un medico del pronto soccorso o un infermiere…” ha affermato Doriano Bendotti, sottolineando come ” in mezzo a tanti illustri professori  e manager un semplice autotrasportatore, magari non laureato ma che da anni, tutti i giorni sa perfettamente cosa avviene in un porto,  sarebbe stato opportuno ci fosse. Magari per correggere qualche possibile errore compiuto da chi, avendo un’esperienza solo teorica, potrebbe avere difficoltà con la pratica”.  Ma chi sono i 15 componenti del comitato (“varato” col decreto Sblocca Italia e incaricato di redigere il nuovo Piano della Portualità e della logistica) scelti dal ministro Maurizio Lupi e che s’incontreranno a Roma per  la prima riunione mercoledì  19 novembre? Sono  Simona Camerano, responsabile per il settore Ricerca e studi di Cassa depositi e prestiti; Antonio Cancian, presidente e amministratore delegato di Rete autostrade mediterranee; Piero Casadio, responsabile del centro analisi di Banca d’Italia; Rodolfo De Dominicis, presidente e amministratore delegato di UIRNet Spa; Nereo Marcucci, presidente di Confetra, la Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica; Pasqualino Monti, presidente di Assoporti; Francesca Morace, docente all’Università di Reggio Calabria; Gianpaolo Polichetti, vicepresidente della Commissione porti e infrastrutture di Confitarma; Michele Ruggieri, amministratore Unico di Fedarlinea; Marco Simonetti, vice presidente di Contship Italia; Raffaele Tiscar, vicesegretario generale di Palazzo Chigi; Stefano Zunarelli, avvocato specializzato in  diritto dei trasporti e della navigazione; Enrico Pujia, responsabile della Direzione generale per il trasporto marittimo e Fluviale del ministero Infrastrutture e Trasporti. “Tutte persone con ottimi curricula e, sicuramente con ottime capacità”, ha commentato sempre Doriano Bendotti,  ma resta il fatto che in quel comitato non c’è nessun vero esperto di trasporto su gomma. E nei porti italiani la principale attività è proprio il trasporto su gomma, seguita da quello su rotaia. Se è vero il vecchio proverbio secondo il quale chi sa fare fa e chi non sa fare insegna, e se è vero che vogliamo provare a cambiare le cose per far funzionare questo benedetto Paese, perché non cominciare a  inserire nelle squadre di lavoro che devono riprogettare un servizio o delle strutture anche chi quel lavoro lo conosce per averlo fatto tutti i giorni per anni?”

10 risposte a “Il Comitato per la portualità e la logistica? Tutti professori, ma manca chi le cose le fa

  1. Per me è la dimostrazione che le altre categorie, presentandosi unite seppur comunque divise al loro interno, riescono ad ottenere dei risultati anche in queste occasioni mentre il trasporto si presenta sempre diviso (con il pierino di turno che pensa di essere più bravo degli altri) ed i risultati sono che una categoria fondamentale per il funzionamento di porti e logistica verrà ancora una volta trattata come l’ultima ruota del carro (che fra un po’ viaggerà sul cerchio non potendo più cambiare i pneumatici).

  2. Non vorrei essere profeta di sventura, ma con tutti questi professoroni il rischio di partorire un mostro come il Sistri è molto reale.
    Caro ministro Lupi speravamo che almeno lei fosse un politico concreto e pur dovendo rispettare le solite liturgie di nomina ministeriale inserisse almeno un rappresentante del nostro mondo che portasse concretezza ed esperienza sul campo…pardon su strada.

  3. Una volta l’autotrasporto trattava a palazzo Chigi le questioni che lo riguardavano. Io sono abbastanza anziano e ricordo che quando un giovane sindacalista in una assemblea a Milano sostenne che l’autotrasporto doveva puntare a discutere a palazzo Chigi, pensai che era un visionario illuso. Ma poi ci portò in quella sede. Ora il piano della portualità e della logistica è affrontato da un comitato che certamente ricomprende persone di qualità ma che, come dice bene il segretario Fai Bendotti, sono carenti dal punto di vista pratico. Il ministro, forse mal consigliato si è dimenticato che la merce che arriva nei porti poi viene caricata sui treni, poca per la verità, ma la gran parte viene movimentata su gomma per andare in consegna o per essere trasferita agli interporti. In quel comitato del mondo del trasporto su gomma non c’è nessuno se si vuol attribuire una vicinanza a questo mondo bisogna pensare al presidente di Confetra che però di imprese che operano con propri automezzi non ne rappresenta molte. Sicuramente con l’autotrasporto hanno a che fare ma come intermediari o committenti. Complimenti ministro! L’umiltà di domandare a chi ne conosce più di Lei evidentemente non Le appartiene.

  4. È l’attuale presidente della Fai che ancora si batte per l’unità di noi poveri stupidi che ci facciamo prendere per il naso e continuiamo ad essere divisi tra noi, soprattutto perché non sappiamo scegliere e troviamo più comodo dare la colpa in modo generico a tutte le federazioni, senza valutare chi, pur commettendo errori, lavora per il nostro mondo.

  5. Troppa grazia di S.Antonio…..gli uomini giusti al posto giusto? E da quando mai in Italia chi è competente in materia è nominato nel proprio ruolo professionale e magari di esperienza? Sono d’accordo con il Sig.Francesco nel ritenere il Ministro Lupi un uomo concreto (almeno lo credevo tale) e pertanto in quella Commissione credo proprio manchi una figura “pratica del settore” che possa aprire gli occhi a tutti quei “Professori “(come giustamente li definisce il Segretario Doriano Bendotti) sul reale funzionamento dei Porti / Interporti, sulle interminabili attese e sulle lungaggini burocratiche che servono per imbarcare un cntr sul treno piuttosto che sulla nave. Non a caso alcune Compagnie di Navigazione hanno deciso di abbandonare il Bel Paese per “Lidi” più snelli e meno burocratici dei Ns.

  6. Penso che ormai bisogna arrendersi al fatto che in Italia le decisioni vengano prese da persone che nella pratica ne capiscono poco o niente e questo in tutti i campi, dal mondo del lavoro al mondo dello sport. Bisogna capire che l’operatività è legata alla teoria ma che senza operatività non c’è neanche la teoria. Quindi penso sia ridicolo non considerare l’autotrasporto in un mondo dove l’autotrasporto è una parte viva.

  7. Bendotti è di Bergamo dove la gente sgobba dalla mattina alla sera per “trainare” anche chi non fa una mazza. Come avviene spesso nei “palazzi” di Roma, città dove le commissioni vengono fatte inserendo chi certe professioni le conosce solo per sentito dire… Il problema è che c’è gente che nasce con nel Dna il senso del dovere e gente che invece ha tutt’altra filosofia di vita.

  8. Non esiste una sola Italia, ne esistono almeno due: una fatta di gente che per tirare fine mese deve farsi un mazzo tanto da mattina a sera; l’altra di gente alla quale per vivere alla grande basta alzarei il telefono e chiamare l’amico al ministero, all’ente tal dei tali per farsi raccomandare e inserire in un consiglio d’amministrazione, in una commissione. Ma perchè gente come il signor Grillo, il grande moralizzatore, non fa un referendum per abolire i 3000 e rotti ENTI INUTILI che dobbiamo mantenere, svenandoci di tasse per pagare dei parassiti?????

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