Non c’è accordo fra autotrasportatori e Governo. Proclamato lo stato di agitazione

Si fa  in salita la strada per raggiungere un possibile accordo fra mondo dell’autotrasporto e Governo. La presidenza dell’Unatras, che ha  riunito a  Roma tutte le federazioni della categoria, ha infatti dichiarato, all’unanimità, “irricevibili le risposte fornite dal ministro ai Trasporti Maurizio Lupi alle domande del mondo dell’autotrasporto in merito all’attivazione dei costi minimi per la sicurezza del trasporto merci, al recupero  sulle accise ai carburanti, ma soprattutto sul rispetto della legalità e delle regole nell’autotrasporto, con il controllo  della regolarità delle imprese contro ogni forma di abusivismo da realizzarsi attraverso l’Albo degli Autotrasportatori. L’assemblea Unatras ha anche proclamato lo stato di agitazione.

29 risposte a “Non c’è accordo fra autotrasportatori e Governo. Proclamato lo stato di agitazione

  1. Adesso voglio vedere chi ha il coraggio di dire che non dobbiamo spegnere i motori per 15 giorni!!!!!!! Cosa dobbiamo aspettare? Che quel signore che fa il ministro (e che, non dimentichiamocelo, si è già rimangiato una volta la parola data) ci rifissi un incontro per raccontarci altre belle storielle?

  2. Non penso proprio che la Fita abbia partecipato ne tanto meno approvato e a breve sicuramente farà in modo di mettere i bastoni tra le ruote a ogni azione a tutela dei trasportatori. D’altronde ci si occupa di costi minimi, abusivismo, legalità, sicurezza. Non si parla di autostrade che sono l’unica cosa che nell’ultimo anno e mezzo interessa la Fita!!

  3. Premesso che sono il primo a essere felice della partecipazione della Fita allo stato di agitazione (non ci avrei scommesso un euro su una ritrovata “spero”unità della categoria). Comunque non immaginavo che per avere informazioni su decisioni di questa portata si dovesse cercare nel sito della Cna Veneto (quando su quello nazionale le prese di posizione finora sono state di tutt’altro avviso e fino a ora, sono le 17, non c’è ancora nulla). Comunque ringrazio Laura (che spero sia un associato Fita che legge Strada Facendo) per l’informazione e aggiungerò (o sostituirò a quello della Fita nazionale) questo sito a quelli che tengo monitorato in quanto, dalle ultime impressioni mi sembra che il Veneto stia riportando l’associazione sulla via dell’unità.

  4. Roberto, anch’io non ho trovato la notizia sul sito nazionale di Cna Fita, ma devo confessare che l’ho trovata da pochissime altre parti a conferma che del nostrto settore non gliene frega poco o niente ai SIGNORI DELL’INFORMAZIONE. E comunque mi sembra che le ultime notizie messe on line da Cna Fita nazionale siano di alcuni giorni fa. probabilmente i loro “comunicatori” veneti sono più svelti e puntuali….
    Ps: non sono affatto di Cna Fita e mi auguro anch’io come te che questa sia la “svolta” giusta e che dopo aver fatto scelte quantomeno discutibili la signora Franchini abbia capito che meglio essere compatti che andare ognuno per la propria strada solo per avere qualche articolo o la fotografia su un giornale o su un sito….

  5. Forse la Fita è più attenta ad autoesaltarsi sulle misure per le norme che riguardano le imprese che hanno ricevuto misure di interdizione sull’antimafia. Quelle trovano spazio ma altre no!

  6. Pare proprio che sia così. La Fita si è convinta che per l’interesse delle proprie imprese la strada non era quella di fare pappa e ciccia con chi rappresenta gli intermediari o le grandi imprese. E’ tornata a discutere all’interno dell’Unatras e questo è un bene.

  7. Mi sa cara Laura che la notizia che tu hai trovato sul sito Cna Veneto sia un pochino datata. Riguarda lo stato di agitazione e la dichiarazione di fermo del 2013 tant’è che riporta la data del 15/11/2013 e oggi se non mi sbaglio è l’11/11/2014 il giorno di San Martino. E’ pur vero che i problemi si ripresentano di pari portata anche per il 2014 e si potrebbe fare il copia incolla, ma ahimè non c’è ancora nessuna novità in merito su quanto oggi è successo se non da quanto recuperato sul sito di Conftrasporto e su quello di Trasporto europa.com

  8. Esorterei tutti a evitare commenti critici. Impariamo che si deve prendere atto delle cose che sono positive. Costruiamo e rafforziamo il settore. Le polemiche non servono.

  9. Premesso che Laura ha preso una cantonata (l’articolo era di un anno fa!!!!) parlare di informazione sul mondo dei trasporti mi fa ridere. E quella di oggi ne è la conferma. Uno dei settori più importanti del Paese proclama lo stato d’agitazione? Nessun servizio in tv o in radio, poco o niente in Internet. E volete scommettere che domani sui principali quotidiani non troveremo niente o, per trovarla, dovremo usare la lente d’ingrandimento? Sono aperte le scommesse…

  10. Informazione sull’autotrasporto da parte dei quotidiani? Andate a rileggere i giornali di un mese (qualsiasi) pubblicati da una (qualsiasi) delle principali testate. Vi accorgerete che per i signori giornalisti decine, centinaia di migliaia di lavoratori come quelli che operano nel settore dei trasporti, sono pochissima cosa. Di cui meglio non parlare e, se proprio necessario farlo, meglio parlarne male. Ma adesso, finalmente, sta cambiando anche per loro. A forza di perdere copie in edicola stanno cominciando a contare meno del due di coppe. E chissà che magari, non contando più granchè, tornino coi piedi per terra,e imparino a guardare la realtà quotidiana e i suoi protagonisti (compresi quei poveracci dei camionisti) non più dall’alto in basso. Magari potrebbero anche guadagnare qualche copia e garantirsi il prossimo stipendio….

  11. Buongiorno a tutti, gentile Laura, sono andato a visionare il link che ha indicato nel suo commento; rimanda ad un comunicato che porta la data “15 Novembre 2013”: può confermare? In caso affermativo, dove posso trovare un comunicato aggiornato? Grazie e buona giornata a tutti.

  12. Non capisco, onestamente, tutta questa alacrità sulla posizione di Fita CNA. Prenderà la posizione che la sua base associativa chiede, altrimenti alla sua base associativa ne risponderà. Punto. Le altre sigle faranno la stessa identica cosa, a partire dalla FAI.
    In merito allo stato di agitazione (che non è una dichiarazione di fermo), vorrei ribadire qua quanto detto ieri a Roma: dobbiamo avere un’idea molto chiara noi di come “riformare” il settore, mentre il Ministro avrà il dovere di traghettarci e sostenerci in una nuova riforma. Le proposte del Ministro, di natura palesemente politica, non andavano in nessuna delle direzioni da noi auspicate: semplificazione, parificazione, controlli (su strada, tramite l’albo, sul cabotaggio), posizione europea.
    La cosa strana era che queste “direzioni” le disse lo stesso Lupi ad una riunione di Conftrasporto, quando venne nominato ministro: ricordo le sue parole, vi ascolteremo purché ci saranno questi tre capisaldi nelle proposte ovvero semplificazione, liberalizzazione, legalità (mi pare).
    Purtroppo non è ben chiaro COSA DOBBIAMO CHIEDERE per permettere all’autotrasporto non solo di sopravvivere, ma di affrontare a testa alta l’entrata nel mondo europeo. Le accise, le autostrade, i costi minimi sono ormai paliativi che hanno perso la spinta iniziale, e che non permettono comunque all’autotrasporto di affrancarsi dai suoi più grandi problemi: l’illegalità dilagante nel settore (su contributi, buste paga, IVA non versata, fallimenti e riaperture), l’illegalità sulla strada, la concorrenza legale (ma sottopagata) del cabotaggio/distaccamento e la concorrenza illegale ma tollerata (cabotaggio abusivo, esterovestizione).

  13. Abbiamo un’obbiettivo questa volta condiviso da tutta l’Unatras lavoriamo insieme per raggiungerlo. Ieri non ha importanza conta oggi per il domani. Deve essere chiaro al Governo che i problemi che abbiamo sono enormi e molti a cominciare dal costo del lavoro. Per costo del lavoro intendo dire che ne abbiamo almeno di due tipi legali e altri border line o illegali.
    Già tra i due tipi legali abbiamo differenze che possono uccidere un’azienda, basti pensare al trattamento dei dipendenti di un’azienda strutturata e a quelli di una cooperativa (sempre più diffuse). L’azienda strutturata può solo scomparire.
    Sull’illegalità avete già scritto tutti non perdiamo altro tempo.
    Ministro furbacchione 83 bis in un mondo normale non servirebbe, forniscici un mondo normale (quello della maggior parte dell’Europa) e a quel punto sicuramente non avremo necessità di altre tutele.

  14. La solita Franchini. Non è passato un giorno dal comunicato unitario che la voglia di protagonismo è tornata incontrollabile. Ha infatti diramato un comunicato con il quale scrive al ministro sulle modifiche da apportare all’articolo 83 bis. Mi sono informato e ho saputo che la decisione è stata quella di dichiarare irricevibile la proposta del ministro e poi eventualmente vedere insieme, se i tempi fossero stati sufficienti, le proposte da avanzare. La signora invece, ma questa non è una novità, ha deciso di formulare in solitudine proprie proposte. Complimenti! Quando vedremo i risultati sapremo chi ringraziare.

  15. Un ministro con gli attributi respingerebbe al mittente questa imposizione che, lo dico per l’idea, mi sembra una perfetta idiozia lanciata da chi ha molta paura.

  16. Carissimo Luigi, sono un imprenditore attento che non vuole farsi prendere in giro e per questo cerco di leggere siti e comunicati stampa che parlano delle nostre cose. Non sono al servizio di nessuno, tranquillo. Appunto per questa mia curiosità ho trovato la notizia della quale ho dato notizia prima. L’ho fatto perché trovo sia una scorrettezza che dimostra la pasta della quale è fatta la signora presidente.

  17. Il Governo ha una sola strada da seguire: prendere il “patto di Fiuggi” e applicarlo. IMMEDIATAMENTE. Le risposte che deve dare agli autotrasportatori sono lì, scritte nere su bianco. deve solo copiarle e mettere una firma. Altrimenti questa volta come avrebbe detto Terence Hill, CI ARRABBIAMO!!!!!

  18. Mi scuso con Massimiliano perchè non ho ancora letto cosa dice il “patto di Fiuggi”. Faresti un grandissimo piacere a me e penso a tutti gli altri che partecipano a questi commenti riportando qui interamente il contenuto del “patto di Fiuggi”? Grazie a nome di tutti.

  19. Sono d’accordo con Leonardo, e mi chiedo chi c’era per la Fita Cna alla Presidenza Unatras? A quale titolo e con che mandato ha firmato il documento unitario se poi invece di presentarsi unitariamente si viaggia di continuo in ordine sparso? Signora Franchini ha chiesto ai suoi associati se sono d’accordo su quanto da lei inviato al Ministro? Ma è possibile che non ci sia mai un coordinamento forte e compatto almeno una volta nella vita? Noi Autotrasportatori “pretendiamo” che voi del Vertice vi presentiate compatti!!! Mi fa pena a questo punto chi si sente rappresentato dalla Cna Fita con un volta gabbana, siete proprio poco affidabili e pensate di essere i paladini contro la Mafia????

  20. Sarebbe opportuno rileggere poco sopra le esortazione del presidente Uggè. non credo che vi sia nulla da stupirsi se un’associazione formula le proprie proposte. Tutte le associazioni sindacali lo fanno. Se prevale la logica divisiva i risultati non possono che essere deludenti. Discutiamo prima del merito e dopo del metodo.

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