Auto elettrica, i problemi restano legati alle ricariche: chiesto l’aiuto dei petrolieri

Che il futuro passi anche dall’elettricità per quanto riguarda i mezzi di trasporto privati è ormai una certezza. Tutte le maggiori case automobilistiche hanno presentato o presenteranno presto un loro modello elettrico. Altri puntano sul combinato, i cosiddetti motori ibridi che uniscono la tecnologia elettrica a quella a petrolio. I problemi dell’elettrico sono ancora però molti, a iniziare dall’assenza di punti di ricarica e dai tempi ancora molto lunghi per la ricarica stessa. Difficile pensare di lasciare l’auto ferma per un pieno otto ore. 

Ma per migliorare la questione rifornimenti in Italia ecco che due colossi dell’auto come Renault e Nissan, che hanno stretto una partnership proprio sull’auto elettrica, hanno chiesto la collaborazione nientemeno che di uno dei “re del petrolio”, l’Eni. Proprio così, saranno i petrolieri del cane a sei zampe ad aiutare lo sviluppo dell’auto elettrica. Come? È stato siglato un protocollo d’intesa tra Eni Refining & Marketing e l’alleanza Renault-Nissan per l’introduzione della ricarica per i veicoli elettrici nelle stazioni di servizio. L’intesa procederà per gradi e prevede uno studio per identificare il ruolo delle stazioni di servizio nelle attività di ricarica dei veicoli elettrici (ricarica standard e in particolar modo rapida). Il sistema di ricarica “istantanea”, sviluppato da Renault, consiste infatti nella sostituzione di una batteria scarica con una carica in pochi minuti in apposite stazioni di cambio batteria. “Con quest’accordo l’alleanza Renault-Nissan ed Eni Refining & Marketing si confermano pionieri nello studio di servizi e prodotti innovativi per gli automobilisti e nella ricerca di soluzioni di mobilità che tengano conto delle esigenze dei clienti e del rispetto dell’ambiente”, si legge in un comunicato stampa.

Una risposta a “Auto elettrica, i problemi restano legati alle ricariche: chiesto l’aiuto dei petrolieri

  1. Buona idea, ancor meglio se le batterie fossero costruite tutte uguali e le case automobilistiche costruissero vani batteria capaci di accogliere le stesse di forma universale, coinvolgendo così tutte le case petrolifere e avendo un mercato sicuramente più ampio e immediato, creando subito uno sviluppo della vendita di auto elettriche, in quanto un automobilista non sarebbe costretto ad arrivare a quel determinato distributore “di corrente”, ma potrebbe arrivare a un qualsiasi punto di ricarica su una rete già esistente. Si potrebbe allargare anche a tutte le attuali officine ed elettrauto e punti di revisione auto e creare nuovi punti di “ricarica batteria” in qualsiasi punto del territorio. Potrebbero infine nascere chissà quanti nuovi posti di lavoro, dando licenza a giovani o chi oggi è senza lavoro, di creare Punti di ricarica per tutta Italia, sviluppando e allargando così tutto il settore delle industrie che attualmente producono accumulatori. Sì è una buona idea se non rimane un’esclusiva.Credo che la cosa funzioni solo se la si condivide con tutti.

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