Uggè: “Tir fermi alla vigilia delle feste? Scelta inutile e dannosa”

“Una sentenza illogica, che avrà come risultato non certo quello di far diminuire gli incidenti stradali (i dati parlano chiaro, quando i tir sono in circolazione gli incidenti sono inferiori numericamente, mentre i decessi si verificano nei centri urbani e sulle strade ordinarie dove i tir circolano meno) ma solo di far perdere competitività all’economia del Paese, che già sconta un gap di 20 giorni in meno di circolazione rispetto agli altri Paesi europei”. Così Paolo Uggè, vicepresidente nazionale di Confcommercio, ha commentato la sentenza del Tar del Lazio che, accogliendo un ricorso del Codacons presentato oltre 10 anni fa (in cui si contestava il mancato inserimento fra le date di divieto di circolazione dei tir di quei giorni che vengono subito prima e dopo alcune importanti festività e che sono caratterizzate da un elevato flusso di veicoli in marcia fuori dai centri abitati), obbliga gli autotrasportatori a fermare i propri mezzi anche nei giorni antecedenti e successivi alla festività. “Un ricorso”, denuncia Paolo Uggè, “presentato da chi ha fatto della lotta contro i tir una guerra personale, infischiandosene del fatto che a subirne le conseguenze siano proprio i consumatori stessi. Ma soprattutto una sentenza che non porterà alcun vantaggio in termini di sicurezza, e danneggerà invece pesantemente quei milioni di cittadini italiani che rischieranno di non trovare le merci nei negozi e nei supermercati, e quelle migliaia e migliaia di aziende che non potranno lavorare perché le materie prime e i pezzi di ricambio, bloccati i tir, non saranno arrivate a destinazione. In questo modo i signori del Codacons hanno dimostrato solo una verità: ovvero che se ne infischiano dei consumatori”.

4 risposte a “Uggè: “Tir fermi alla vigilia delle feste? Scelta inutile e dannosa”

  1. Se ne infischiano dei consumatori e contribuiscono ad ingrassare i bilanci delle compagnie assicurative. Propongo di effettuare una decurtazione dei premi delle polizze pari ai giorni di blocco della circolazione!

  2. È buona l’idea di Alessandra. Visti i giorni di divieto, perché non cambiamo il presupposto della tassa automobilistica per lo meno per i mezzi pesanti: da tassa di proprietà a tassa di circolazione, da pagare ovviamente per il numero dei giorni in cui è possibile lavorare?

  3. Aggiungo, con una punta di sarcasmo, che abbiamo diritto ad una decurtazione dei pedaggi autostradali sui quali vige il divieto di sorpasso. In fondo utilizziamo una sola corsia!

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