“Ministro De Micheli, è ora di fare chiarezza. Anche su chi rappresenta l’autotrasporto”

Sarà sicuramente una settimana decisiva quella che si è aperta domenica con diverse assemblee del mondo dell’autotrasporto organizzate in alcune zone del Paese e che hanno visto emergere un primo messaggio sufficientemente chiaro e forte, riassumibile con uno slogan: “confronto o scontro”. Confronto che potrà iniziare (questo è l’augurio di tutti ) il 14 novembre con l’incontro con i rappresentanti della categoria fissato dal ministro per le Infrastrutture e i trasporti Paola De Micheli; scontro che non potrà essere evitato in caso di risposte inadeguate e inaccettabili. La prima questione che occorrerà dirimere è legata alla chiarezza sulla rappresentanza. Il ministro si dovrà bene documentare sul tema: è chiaro che esistono realtà associative che non sono in linea con la posizione Unatras e chiarirsi sulle imprese rappresentate sarà questa volta un punto di particolare importanza. Continua a leggere



Autotrasporto, se il Governo vuole andare per la sua strada rischia gravi incidenti

Il Governo si ostina a cercare di affrontare in forma autonoma le emergenze del Paese, senza rendersi conto che proseguendo su questa strada rischia un pericolosissimo inasprimento della conflittualità. L’esempio arriva proprio dalle strade, in particolare da quelle della Sicilia, dove le associazioni di categoria territoriali  Assotransport, Aias, Aitras e Assiotrat hanno annunciato un fermo dei servizi di autotrasporto per protestare contro la mancata erogazione delle risorse relative all’Ecobonus 2010-2011. Uno sciopero di quattro giorni che solo l’incontro in programma martedì 25 marzo fra il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi  e i rappresentanti di tutte le associazioni di categoria  ha per ora impedito, ma che rappresenta comunque la  conferma di come  l’autotrasporto sia a rischio deflagrazione se non verranno attuati  interventi che possono dare competitività al  Paese senza che vi sia la necessità di ulteriori risorse.  Continua a leggere



Ecobonus, se il Governo non manterrà i patti sarà sciopero dell’autotrasporto

“Il governo avrebbe dovuto assolvere al pagamento del contributo sulle autostrade del mare molto tempo prima e questo è già un segno di grave disattenzione. La convocazione del tavolo previsto per domani è stata sufficiente a sospendere il fermo, ma attendiamo risposte risolutive sulla questione. Pretenderemo che  gli autotrasportatori, soprattutto quelli siciliani, ottengano quanto da loro atteso da oltre quattro anni”. Continua a leggere



Autotrasporto, il governo ha firmato una cambiale che scade il 31 gennaio

Avevano annunciato che avrebbero fermato l’Italia, che avrebbero invaso Roma. Se hanno tentato di farlo, nessuno se n’è accorto. Così come in pochi si sono accorti che era in corso una  protesta di una minoranza dell’autotrasporto. Per un semplice motivo: perché  anziché scioperare i camion viaggiavano, come documentano i dati delle società concessionarie delle autostrade. E come dimostra il fatto che i rifornimenti non sono infatti  mancati. Vengono in mente le parole di Giorgio Gaber: “La rivoluzione? Oggi no. Domani? Forse. Ma dopodomani sicuramente”. Continua a leggere



Adesso gli stessi manifestanti ammettono: “Non è uno sciopero dell’autotrasporto”

“Il 7 dicembre Stradafacendo ha pubblicato una notizia intitolata: “Uggè: Adesso nessuno può più parlare di uno sciopero dell’autotrasporto”. Evidentemente l’invito del signor Paolo Uggé è stato raccolto dagli stessi organizzatori dello sciopero visto che in Sicilia sono gli stessi promotori della protesta a precisare che non si tratta di una manifestazione del settore ma di uno sciopero generale”. A segnalare il curioso “caso” è un autotrasportatore della provincia di Catania che ha inviato in redazione un breve filmato, registrato col telefonino, in cui si vede una giovane rappresentante dei manifestanti  che distribuisce  dei volantini per strada. Continua a leggere



Uggé: “Letta intervenga subito per evitare che la protesta possa allargarsi”

“Anche oggi i tir delle imprese di autotrasporto che aderiscono alle principali associazione di categoria stanno viaggiando regolarmente sulle strade d’Italia, assicurando rifornimenti ai negozi e al sistema produttivo e, dunque, ai cittadini, mentre nel Paese categorie deluse e lavoratori giustamente arrabbiati stanno protestando. La domanda è: fino a quando questa “tenuta” del mondo del trasporto resisterà? Se anche gli operatori che fino a oggi hanno responsabilmente scelto di non protestare (e sono oltre il 90 per cento della categoria) di fronte alla evidente incapacità di una burocrazia ottusa e di una gran parte della classe politica inadeguata dovessero scegliere di dire “basta”, cosa succederebbe? Continua a leggere



Uggè: “Adesso nessuno può più parlare di uno sciopero dell’autotrasporto”

“Quello che verrà attuato lunedì 9 dicembre può essere definito in ogni modo fuorché uno sciopero dell’autotrasporto.  Per la semplice ragione che ormai non c’è più  nessuna fra le dieci federazioni più rappresentative del settore che abbia deciso di aderire  a manifestazioni di protesta rivoluzionaria che nulla hanno a che vedere con i problemi dell’autotrasporto, problemi per i quali con il Governo sono già stati  definiti e sottoscritti precisi accordi per altrettanto precisi interventi immediati. La riprova che chiamare sciopero dell’autotrasporto quello di lunedì 9 dicembre, come ha fatto un servizio andato in onda oggi sul Tg 1, è nella stessa intervista realizzata dalla tv di Stato: un’intervista realizzata con un rappresentante del movimento dei Forconi, che  non è un autotrasportatore, non rappresenta gli autotrasportatori e non ha alcun titolo a parlare in nome del mondo dell’autotrasporto”. Continua a leggere



Fermo dei Tir, anche l’Aias si convince che sarebbe uno sbaglio e revoca la protesta

La protesta degli autotrasportatori perde per strada il suo già esiguo carico di manifestanti  prima ancora d’essere partita. Allo sciopero in programma da lunedì 9 dicembre, e proclamato da alcune associazioni di minoranza (dopo che le principali federazioni avevano invece revocato la protesta, in seguito a un accordo siglato col governo che dava risposte concrete alle principali richieste avanzate dal settore) lunedì non prenderà parte una delle principali protagoniste annunciate, l’Aias. Continua a leggere



Sciopero dei tir, 4 anni di carcere a chi impedirà agli autotrasportatori di lavorare?

Camionisti che non volevano scioperare fermati con la forza da delinquenti traversati da manifestanti e pronti a tagliare le gomme, a minacciare, perfino a picchiare, pur di “far vincere” la protesta. Immagini che risalgono fortunatamente ad anni fa, che appartengono ad altre proteste, ma che in molti temono possano ripetersi nei prossimi giorni, quando poche associazioni minori dell’autotrasportatori e molti rappresentanti di categorie che nulla hanno a che vedere con l’autotrasporto scenderanno in strada per protestare. Continua a leggere



Forza Nuova aderisce allo sciopero. Russo: “E questi sarebbero autotrasportatori?”

“Forza Nuova aderirà alla protesta dei lavoratori italiani che inizierà la notte dell’8 dicembre e si protrarrà attraverso una serie di manifestazioni e di blocchi in tutta Italia”. A dare la conferma che dietro quella che è già stata battezzata, con scelta poco tranquillizzante,  la “rivoluzione del 9 dicembre” ci sarà anche l’estrema destra è stato lo stesso segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, sottolineando che si tratterà di una protesta “che esploderà con la sua veemenza interclassista, sociale, per la difesa della ricchezza, delle libertà e della dignità del popolo italiano, nello stesso momento in cui con incredibile noncuranza e cinismo, il Governo programma aumenti di tasse, benzina ed Imu. Continua a leggere



“Movimenti estranei all’autotrasporto guidano la protesta del 9 dicembre”

“Una volta preso atto del venir meno delle motivazioni che avevano portato alla proclamazione unitaria del fermo dei servizi dal 9 dicembre, tutte le associazioni dell’autotrasporto hanno revocato la protesta. Tale senso di responsabilità è mancato tuttavia a Trasportounito e ad altre sigle minoritarie, che non solo hanno confermato il fermo, ma si sono accostati a movimenti di protesta del tutto estranei all’autotrasporto (cobas del latte, cobas del mais, comitati riuniti agricoli, movimento dei forconi, forza d’urto, alba dorata Italia, life, azione rurale Veneto, ed altri)”. Continua a leggere