Sciopero dei tir, 4 anni di carcere a chi impedirà agli autotrasportatori di lavorare?

Camionisti che non volevano scioperare fermati con la forza da delinquenti traversati da manifestanti e pronti a tagliare le gomme, a minacciare, perfino a picchiare, pur di “far vincere” la protesta. Immagini che risalgono fortunatamente ad anni fa, che appartengono ad altre proteste, ma che in molti temono possano ripetersi nei prossimi giorni, quando poche associazioni minori dell’autotrasportatori e molti rappresentanti di categorie che nulla hanno a che vedere con l’autotrasporto scenderanno in strada per protestare. Sono diverse le segnalazioni giunte alla redazione di Stradafacendo che lasciano trapelare questo timore. “Io voglio solo lavorare, io non voglio fare uno sciopero in cui non credo per la semplice ragione che questo sciopero non appartiene alla mia categoria, ai miei colleghi di lavoro, perché questo è uno sciopero di estremisti pericolosi che vogliono “usarci” per creare caos. Le forze dell’ordine mi sapranno tutelare quando nei prossimi giorni chiederò semplicemente di esercitare il mio diritto di poter lavorare, di non scioperare”? Lo Stato saprà difendere chi chiede solo di non contribuire a danneggiare il Paese? Le forze politiche capiscono che siamo noi, i lavoratori onesti, il problema a cui guardare una soluzione?”  si legge in un commento lasciato in coda a un articolo dedicato allo sciopero. E  in un altro: ” Cosa può fare una persona alla quale capitasse di subire minacce o peggio solo perché vuol lavorare? Qualcuno punirà chi dovesse attuare dei soprusi?” Impossibile sapere se il Governo saprà schierarsi al fianco di chi, invece di usare la violenza, ha scelto il dialogo. Più  facile rispondere alla seconda domanda. La legge prevede pene ben precise nei confronti di chi dovesse attuare  comportamenti volti a impedire la libera circolazione su strada dei veicoli, come riporta il sito www.conftrasporto.it. Specificando in particolare che “la Corte di Cassazione, sezione V penale, con sentenza n. 23495 del 3 giugno 2013, ha ritenuto configurabile il reato di violenza privata previsto dall’articolo 610 del codice penale, verso coloro che arrestino la marcia del veicolo della persona offesa, ponendosi di fronte a esso in modo tale da impedirgli di circolare. Il reato è punito con una pena detentiva fino a 4 anni di carcere. Se la violenza è esercitata da più persone riunite, scatta l’aggravante dell’articolo 339 del codice penale per cui la pena è aumentata fino ad 1/3. Sempre la Corte di Cassazione, I sezione penale, con una sentenza del 1996, aveva ritenuto applicabile l’articolo 340 del codice penale (interruzione di un ufficio o servizio pubblico di pubblica necessità) che prevede la reclusione fino a un anno per gli autori, e quella da uno a 5 anni per i capi ed i promotori. Inoltre, l’articolo 1, commi 1 e 2 e l’articolo 1 bis del decreto legislativo 66 del 22.1.1948, come modificato dall’articolo 17 del decreto legislativo 507 del 30.12.1999, sanziona, quando il fatto non costituisce reato, ”Chiunque, al fine di impedire o ostacolare la libera circolazione, depone o abbandona congegni o altri oggetti di qualsiasi specie in una strada ordinaria o comunque ostruisce o ingombra una strada ordinaria o ferrata. E’ prevista “la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.032 a 4.131  euro. Se il fatto è commesso da più persone, anche non riunite, si applica la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 2.582 a 10.329”.

6 risposte a “Sciopero dei tir, 4 anni di carcere a chi impedirà agli autotrasportatori di lavorare?

  1. Quattro anni di galera a chi mi impedisse di lavorare? Sacrosanto. Peccato che siamo alle solite, la legge prevede le pene ma nessuno le fa applicare!

  2. La nostra categoria, cioè quella degli autotrasportatori, deve per forza cambiare, per migliorarsi: bisogna prima di tutto tenersi informati di tutto quello che ci riguarda (leggi, codice della strada, agevolazioni, sanzioni ecc.ecc.) non ultimo quando le associazioni più rappresentative proclamano un fermo; chiedersi perché si è arrivati a proclamarlo, se prima si è tentato di risolvere i problemi senza ricorrere a misure così drastiche e poi finalmente quando questo fermo viene revocato capire che le richieste che erano state fatte sono tutte state accolte. A questo punto che senso ha andare avanti con la protesta? Contro chi viene fatta questa protesta? Contro i mulini a vento? E perché coinvolgere il mondo dei trasporti in tutta una serie di rivendicazioni che con i trasporti non ha niente a che fare? Non abbiamo assolutamente bisogno di farci strumentalizzare in un modo così meschino. Se qualcuno leggerà queste poche righe ci pensi bene prima di andare lunedì sulle strade per impedire a coloro che ancora ragionano con la propria testa di lavorare onestamente senza dar fastidio a nessuno!!!

  3. Giustissimo, perche’ se queste grandi persone avessero le palle andrebbero a tagliare le gomme ai ministri, non a dei lavoratori che sbarcano il lunario… Ai nostri ministri non gli può fregare di meno se i camionisti si tagliano le gomme. Iniziate a portare i camion a Montecitorio e bloccate dentro i ministri … La guerra tra poveri non e’ mai servita a niente.

  4. Buongiorno, leggo solo oggi la notizia dell’arresto e si rischia fino a 4 anni di reclusione per le persone che impediscono la circolazione dei veicoli industriali. O R R O R E: ARRIVERA’ IL GIORNO CHE FAREMO LA FINE DEI CINESI, RICORDATE LA STRAGE DI STUDENTI EFFETTUATA DALLA POLIZIA CINESE NELLA PIAZZA (NON RICORDO IL NOME) E SONO PASSATI MI SEMBRA GIA’ UNA DECINA DI ANNI. Perche’ usano pesi e misure diverse? Quando fanno i cortei i delinquenti (perché sono loro) sotto il nome della manifestazione politica, bruciano auto, sfasciano porte e cancelli dei negozi, e se tutto va bene non scappa il morto! E come nelle partite di calcio dove si scontrano le due tifoserie. Questo non vuole dire che tagliare le gomme, inveire contro gli altri colleghi che non aderiscono allo sciopero e arrivare a picchiarli e comunque ogni violenza deve essere condannata, ma arrivare all’arresto per impedire la circolazione, fermandosi sulle carreggiate, con la condanna fino a quattro anni mi sembra troppo!!! Siamo in una dittatura celata sotto il nome della democrazia? Mi pare di SI ! Perche’ le istituzioni, i parlamentari, e la magistratura ( o parte di essa) se ne fregano di noi comuni mortali, inaspriscono tutto facendolo cadere sulle nostre spalle, perché non sono in grado di fare i controlli o peggio ancora lo fanno solo per non perdere le poltrone o per interessi personali. SVEGLIAMOCI !!!!! CI VOGLIONO TOGLIERE ANCHE LA LIBERTA’ DI MANIFESTARE !!!!!!!! A tutte le associazioni dico poi, non fate altro che litigare tra di Voi per avere un consenso personale maggiore dalla categoria e poltrone dal governo (SOLDI ). Un caro saluto a tutti i colleghi, e un augurio a tutti per un domani migliore.

  5. Per Antonio Orefice: lasci perdere i paragoni con la Cina, decisamente fuori luogo. Risponda alla mia domanda: io che sono autotrasportatore e che voglio solo esercitare il mio diritto di lavorare posso farlo o devo essere “sequestrato” (perché di questo si tratta, chi mi ferma e non mi lascia andare per la mia strada fa un sequestro di persona) da gente che la pensa diversamente? Scioperate, esponete i vostri manifesti, urlate ai megafoni le vostre ragioni MA NON PERMETTETEVI DI FERMARE NEANCHE PER UN MINUTO IL CAMMINO DI CHI LA PENSA DIVERSAMENTE DA VOI!” Questa è democrazia, signor Orefice. Prima d’insegnarla agli altri la impari lei….

  6. Signor Orefice, lei parla di democrazia, ma è il primo a incitare a violarla. Chi sciopera ha solo diritto, compreso quello di cancellare il diritto ( a lavoraste) degli altri. le auguro un giorno di trovarsi dall’altra parte e di dover subire, forse capirà…..

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