“I protocolli non vanno discussi, magari per mesi, e poi definiti e firmati solo per mettere un po’ d’inchiostro sulla carta e “dare un senso” a quei tavoli di lavoro, che costano tempo e denaro: gli accordi presi e sottoscritti devono trasformarsi in fatti concreti e rappresentare la conferma, per i cittadini, che lo Stato c’è, che ascolta i problemi di chi lavora, che condivide con loro le soluzioni e soprattutto che le applica. Il popolo dell’autotrasporto è in attesa che avvenga esattamente questo e, considerato che lo attende dal marzo scorso, si augura che accada al più presto”. Pensieri e parole di Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo, Continua a leggere
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Ripresa? Ma senza il traino dell’autotrasporto l’economia italiana come potrà ripartire?
“Ripresa e ripartenza sono fra le parole più pronunciate in questo periodo, il sogno più desiderato da milioni d’italiani perché significherebbe tornare alla “normalità” lasciandosi alle spalle l’incubo pandemia: ma chi dovrà trainare questa ripartenza, il settore dell’autotrasporto, sarà messo in grado di farlo?” È una domanda importantissima, decisiva per capire se davvero l’economia italiana potrà rimettersi in moto quella che pone Giuseppe Cristinelli, presidente di Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo che dalle pagine del quotidiano L’Eco di Bergamo, invita tutti a non sottovalutare il segnale del fermo di cinque giorni dell’autotrasporto proclamato e poi annullato in Liguria, perché, spiega il presidente di Fai Bergamo, la protesta è stata cancellata “per senso di responsabilità e non certo perché non ci fossero le condizioni per fermarsi, dopo mesi vissuti lavorando in condizioni esasperanti” e perché “perché senza interventi risolutivi il fermo rischia solo d’essere rimandato”. Continua a leggere
Patente di legalità: “Per dividere le strade delle imprese di trasporto sane dalle mele marce”
La strada verso una professionalità e una trasparenza sempre maggiori nel mondo dell’autotrasporto è lastricata di diverse iniziative, di nuove proposte. L’ultima, in ordine di tempo, è quella lanciata, attraverso le pagine del quotidiano “l’Eco di Bergamo” da Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai, federazione autotrasportatori italiani, di Bergamo, fautore di una “patente di legalità” capace di tracciare un confine netto fra le aziende sane, gestite da persone serie, preparate, che meritano di restare sul mercato” e quelle che devono uscirne ( a meno di “cambiare immediatamente strada….”), che servono solo a “creare concorrenza sleale”. Continua a leggere
Sei rinforzi per la Motorizzazione in panne. Ma nessun vincitore del concorso accetta l’incarico
Sei rinforzi, fra ingegneri e personale amministrativo. Avrebbero dovuto prendere servizio alla Motorizzazione civile di Bergamo ormai in panne da quasi due anni, proprio per carenza di personale, con attese di mesi per poter fare la revisione di un mezzo pesante, uno di quelli, per intenderci, che servono per lavorare, non per andare a passeggio. Ma negli uffici non si è visto nessuno. Il motivo? Dopo aver vinto il concorso e aver saputo la destinazione hanno declinato l’offerta preferendo altre soluzioni, Con in risultato che lo smaltimento delle pratiche negli uffici invece di accelerare ha ulteriormente frenato anche perché nel frattempo, l’organico si è ulteriormente ridotto causa pensionamenti. Continua a leggere
Autotrasportatori, un inserto vi guida fra i rischi e le opportunità presenti sulla vostra strada
Il difficilissimo rinnovo del contratto nazionale dei trasporti, che ha visto nelle ultime ore allargarsi sempre più la spaccatura fra le associazioni di categoria e i sindacati; la richiesta all’Europa di difendere, con le nuove norme, non solo i produttori del vecchio continente contro la concorrenza sleale di chi esporta merci di pessima qualità e a bassissimo costo, ma anche gli autotrasportatori italiani dall’assalto di imprese “concorrenti sleali” dei Paesi dell’Est pronte a “rubare” gli appalti magari facendo viaggiare tir vecchi e pericolosi, guidati da autisti non professionisti e, dunque , ancor più pericolosi. E poi il pericolo di tagli alla manutenzione e alla pulizia di autostrade innevate che alla vigilia di un inverno che si preannuncia glaciale fanno temere divieti al transito dei Tir e soprattutto possibili incidenti e code chilometriche; Continua a leggere
Camionisti tosati come pecore dal caro pedaggi Brebemi? “No, guadagneranno”
Vive meglio una pecora tosata ma che ha a disposizione centinaia di chilometri di prati sui quali brucare o una pecora che non viene tosata ma che è costretta a seguire dei sentieri stretti, popolati da moltissime altre pecore, dove è costretta a stare ferma, “incolonnata” verrebbe da dire, per ore? E’ questa la domanda che Doriano Bendotti, segretario provinciale di Bergamo di Fai Conftrasporto si è posto leggendo il titolo di un articolo pubblicato dal quotidiano L’Eco di Bergamo e intitolato “I camionisti tosati come pecore”. Continua a leggere
Gli elicotteri Rai al seguito del Giro d’Italia? Sono “volati” in Danimarca sui Tir
Troppo costoso e burocraticamente complicato far volare direttamente dall’Italia alla Danimarca i tre elicotteri attrezzati dalla Rai per le riprese del Giro d’Italia. Meglio farli “volare” a soli 80 centimetri da terra, smontati e caricati su altrettanti Tir”. Così Fabrizio Rottoli, titolare con i fratelli Nerio e Tiziana dell’omonima azienda di autotrasporti di Bergamo, ha spiegato uno dei retroscena più curiosi del Giro d’Italia. Quello che ha visto appunto i tre elicotteri, percorrere 3.100 chilometri da Zanica (in provincia di Bergamo dove ha sede l’impresa di autotrasporto scelta per il delicatissimo trasporto) alla Danimarca, dove si sono svolte le tre tappe di prologo della la corsa rosa, fino a Verona, sede della prima “cronometro”… Continua a leggere
Camionisti costretti a guidare per 18 ore al giorno per non restare senza lavoro
“In cinque giorni 4.600 chilometri, una media di 18 ore al giorno di guida. Non è la solita sfida bizzarra per entrare nel Guinness, ma è la dura realtà quotidiana del camionista”. Camionisti costretti “a correre, perchè non ci sono alternative”, perché “se protesti o rallenti vieni automaticamente rimpiazzato. E c’è un esercito di autotrasportatori pronti a tutto per un posto di lavoro che viene pagato tra i 1.000 e 1.700 euro al mese, mentre lo stipendio regolare medio dovrebbe essere di 2.200”. Continua a leggere
Con L’Eco di Bergamo le novità
del Codice della strada e l’alcol test
Tutte le novità del Codice della strada in un inserto di 12 pagine in edicola con l’edizione odierna del quotidiano L’Eco di Bergamo. In apertura, la pubblicazione punta l’attenzione sulle sanzioni più salate per chi si mette alla guida in stato di ebbrezza e sui limiti di velocità. L’inserto, gratuito, spiega anche quali sono le novità per i giovani che vogliono prendere la patente, cosa devono fare gli anziani per poter continuare a guidare dopo una certa età e illustra la possibilità di pagare le multe a rate. Continua a leggere
“I camion viaggiano carichi di reati e bugie. E nessuno vede nulla?”
“Mi chiamo Adriano Marracino, ho 49 anni è sono disoccupato da gennaio 2009, svolgo (o meglio, svolgevo…) la professione di autista di mezzi pesanti e mai prima avevo avuto problemi di lavoro”. Comincia così la lettera che un autotrasportatore di San Severo, in provincia di Foggia, ha inviato alla redazione di Stradafacendo e, per conoscenza, al direttore del Tg Com Paolo Liguori. Continua a leggere
A Bergamo auto troppo vecchie, inquinanti sei macchine su dieci
Gli Euro 5 sono una vera e propria rarità, gli Euro 4 sono pochi e così il parco macchine della Bergamasca è pieno di veicoli inquinanti. È quanto sostiene L’Eco di Bergamo di mercoledì che snocciola numeri preoccupanti per l’ambiente: il 62 per cento della auto che circolano sulle strade di Bergamo e provincia sono di vecchia generazione, da Euro 0 a Euro 3. “Nel corso degli ultimi anni”, scrive l’Eco, “la nostra provincia ha fatto passi importanti sul fronte della riduzione dei mezzi compresi fra la classe 0 e 3, ma in questi ultimi mesi ha subito una sostanziale battuta d’arresto”. Continua a leggere
Uno studio di Legambiente boccia gli scali merci bergamaschi
Gli scali ferroviari di Bergamo sono degradati. Inoltre, ci sono sempre più camion in circolazione rispetto ai treni merci. È questo il contenuto di un’inchiesta di Legambiente pubblicata su “L’Eco di Bergamo”. “Dal 1990 a oggi sono stati trasferiti dalla ferrovia alla strada oltre 130 mila tir l’anno, che equivalgono a 42 mila treni merci in meno all’anno”, scrive il quotidiano bergamasco. “Questo il dato emerso da uno studio ad hoc di Legambiente, che ha analizzato il traffico dei carri merci dei principali scali ferroviario orobici”. Continua a leggere
Camionista perde la vita sull’A4
Bendotti: “È una morte bianca”
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È l’ennesima morte bianca catalogata erroneamente come incidente stradale. Un’altra tragedia che ha colpito un autotrasportatore sulla strada, mentre svolgeva il proprio lavoro. Roberto Tadini, 37 anni, di Caravaggio in provincia di Bergamo, è morto lunedì mattina in un tragico incidente lungo l’autostrada A4 tra Agrate e Monza. “È una morte sul lavoro, non un incidente stradale”, puntualizza Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai di Bergamo, nel video. Continua a leggere
Ubriaco a 170 all’ora in autostrada
offre franchi svizzeri agli agenti
Altro che un bicchierino di troppo. Il cittadino svizzero che giovedì sera è sfrecciato su una Fiat Punto a 170 all’ora sulla A4 vicino ad Agrate, in provincia di Milano, era ubriaco fradicio. Fermato dalla Polizia stradale di Seriate aveva un tasso alcolemico di 2,8 (il limite di legge è 0,5). A questo punto, lo svizzero ha cercato una via d’uscita finendo invece per complicarsi la vita. L’automobilista ha infatti tirato fuori dal portafogli 210 franchi svizzeri per non essere multato. Una mossa che non è piaciuta agli agenti… Continua a leggere
«Io camionista laureata La guida è una passione»
Riportiamo l’articolo pubblicato su L’Eco di Bergamo del 27 agosto a firma Francesco Lamberini dedicato alla bergamasca Natascia Brandani, 36 anni, laureata in Economia e Commercio. Professione: camionista.
«Amo stare all’aperto e ho una passione sfrenata per la guida». Basta questa frase per ritagliare il carattere di Natascia Brandani, trentaseienne di Mornico al Serio. Non un’autista qualsiasi, visto che svolge la sua attività prevalentemente alla guida dei camion e per di più in piena notte. Continua a leggere