La possibilità per i porti italiani di poter ospitare in futuro più container e dunque più merci può essere importante per lo sviluppo delle Autostrade del mare, alternativa al trasporto su gomma di cui da anni si parla ma per la quale si è fatto troppo poco, spesso per l’incapacità nel fare sinergia. Ma non è questo il principale problema da affrontare e risolvere: quello che davvero serve all’Italia per sfruttare al meglio le sue potenzialità, che derivano dal fatto d’essere un’autentica piattaforma naturale del Mediterraneo, è imparare a lavorare tutti insieme per rispondere a 360 gradi alla domanda dei mercati europei, riorganizzando i servizi e l’offerta per diventare finalmente competitivi con altri scali di altri Paesi. Continua a leggere
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Terzo valico, trasporto nave gomma: Savona e Imperia vogliono “muoversi”
La zona di Savona Imperia ha l’urgente necessità della definizione di nuove vie per decongestionare la viabilità attuale che sulle principali direttrici non presenta alternative. L’attuazione dei progetti in fase di studio, come il terzo valico o la Albenga-Carcare-Predosa, darebbe sicuramente un nuovo slancio alla nostra economia”. Ad affermarlo è Giuseppe Molinari, presidente della Fai di Savona Imperia, che in un’intervista pubblicata sul numero di febbraio di Trasporto Commerciale sottolinea anche come “il territorio abbia inoltre nel trasporto combinato nave-gomma non una semplice possibilità ma una concreta realtà in continua evoluzione” e come “nella logistica si possano toccare con mano le grandi potenzialità del territorio attraverso uno sviluppo dell’insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che avranno come perno la realizzazione di nuove piattaforme portuali capaci di dare un nuovo impulso al settore dell’autotrasporto”.
Gasolio a 90 centesimi? Meglio indagare. Se invece si svende il trasporto, va bene
“Non ho ancora visto un grave incidente stradale con mezzi pesanti coinvolti in cui siano stati effettuati controlli a posteriori per verificare se le condizioni contrattuali, più o meno scritte, fossero verosimilmente compatibili con criteri di sicurezza stradale e di sostenibilità economica, a prescindere dall’applicazione dei costi minimi per la sicurezza del trasporto merci”. Ad affermarlo è Natalino Mori, presidente di Fai Conftrasporto Marche in un’intervista realizzata dal mensile Trasporto Commerciale in edicola a febbraio. Un’intervista, realizzata dalla testata nell’ambito di un “viaggio” alla scoperta delle nuove sedi di Fai Conftrasporto recentemente aperte sul territorio (di cui sono protagonisti anche Giuseppe Molinari, presidente di Fai Conftrasporto Savona Imperia e Michele Piazzolla, presidente di Fai Conftrasporto Alto Barese) in cui Natalino Mori sottolinea come “tutti inorridiscono, comprese associazioni di industriali, quando scopriamo che qualche grosso marchio della moda realizza i propri capi in Oriente, sfruttando lavoratori sottopagati, che operano in assenza di sicurezza talvolta in condizioni di semischiavitù”, mentre al contrario, “tale sensibilità e tale reazione non trova riscontro nei confronti dell’autotrasporto. Continua a leggere