Viaggiare in Valtellina è un’odissea. Ma sul traforo del Mortirolo si fanno solo chiacchiere

“Raggiungere la Valtellina è un’odissea”. Da uomo di montagna, e dunque pratico e poco avvezzo a girare attorno alle cose, Paolo Oberti presidente del Comitato per il traforo del Mortirolo è andato subito al dunque per denunciare l’ennesima emergenza viabilità del proprio territorio causata da una nuova chiusura della strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga. Una frase “telegrafica” scritta in testa a una lettera aperta indirizzata a politici e istituzioni, dal Parlamento “in giù” per “chiamarli allo scoperto sul caso Mortirolo, per far pronunciare pubblicamente la propria posizione sulla realizzazione di un traforo rimasto per anni solo chiacchiere e promesse (elettorali appunto). Continua a leggere

Economia del mare, l’Italia si gioca il futuro sugli investimenti e sulla gestione dei porti

Duecentomila imprese fra trasporti marittimi, cantieristica, turismo, attività di ricerca e pesca, 880mila occupati e un fatturato di 130 miliardi di euro all’anno. Sono i numeri, impressionanti, dell’economia italiana del mare attesa a una “prova” determinante per il futuro: il passaggio dalla portualità nazionale allo sviluppo di un sistema economico competitivo e forte. A sottolinearlo, intervenendo alla 72a assemblea nazionale di Fedepiloti che si è tenuta a Roma alla presenza del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e del viceministro Edoardo Rixi, è stato Paolo Uggè, vicepresidente di Confcommercio e di Conftrasporto, Continua a leggere

Brexit e Torino-Lione, due pericoli gravi sul percorso dell’economia italiana in Europa

L’economia italiana vive una situazione di grave pericolo e la situazione potrebbe essere aggravata dai possibili effetti di una “Brexit disordinata”, ovvero non regolata dall’accordo raggiunto tra Ue e Regno Unito lo scorso anno, e dalla mancata realizzazione della Torino-Lione, tratto cruciale del corridoio destinato a collegare l’Europa dell’Ovest con quella dell’Est attraverso l’Italia. Continua a leggere

Cantieri fermi, sbloccarli darebbe lavoro a 23mila persone per 5 anni nella sola Toscana

Oltre ventitremila posti di lavoro l’anno per cinque anni, per un totale di 116 mila “stipendi garantiti. È quanto “produrrebbe” sbloccare e completare le infrastrutture già autorizzate e finanziate nella sola Toscana, con un impatto sul Prodotto interno lordo di circa 8 miliardi di euro. Il dato emerge dal quadro presentato nel convegno che la Cisl Toscana, insieme alle sue categorie dei settori costruzioni (Filca) e trasporti (Fit) ha organizzato a Firenze e a cui hanno preso parte anche la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, i segretari generali nazionali di Fit e Filca, il presidente della Regione Enrico Rossi, i rappresentanti delle categorie economiche toscane. Continua a leggere

Fake news sulla Torino Lione, Confindustria Piemonte le combatte a colpi di video sui social

Ci sono molte  bufale (o se si preferisce un linguaggio più moderno troppe fake news) che viaggiano sulla  costruzione della nuova linea ad alta velocità Torino – Lione . Ed è proprio contro queste false notizie che  Confindustria Piemonte ha avviato una campagna informativa digitale invitando  gli imprenditori piemontesi a condividere le informazioni corrette attraverso brevi pillole video. Un viaggio contro l’informazione sbagliata e, spesso, pilotata, visibile  sui canali social ufficiali di Confindustria Piemonte e sul sito web www.confindustria.piemonte.it. giunto alla  terza puntata, dopo quelle con il presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli (che ha ricalcolato i costi a carico dell’Italia per la costruzione dell’opera) e con  la presidente dei Giovani di Confindustria Piemonte Giorgia Garola (che ha spiegato i vantaggi che la nuova linea porterà anche al traffico passeggeri).  Continua a leggere

Sangalli: “Senza infrastrutture l’Italia perde per strada un mare e una montagna di turisti”

“L’Italia ha bisogno innanzitutto di investimenti infrastrutturarli, per sanare carenze che pesano moltissimo sugli scambi commerciali e sul turismo e che, piu’ in generale, fanno perdere al nostro Paese 34 miliardi di euro di Pil all’anno. E quindi sì alle infrastrutture, sì alla Tav”. Lo ha detto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, intervenendo alla Mobility Conference Exhibition ad Assolombarda. Continua a leggere

Strana Italia: perde risorse “sicure” in Europa per la Tav per cercarne di “rischiose” in Cina…

“Rischiamo di perdere risorse europee per la Tav ma andiamo a cercarne in Cina per altre opere. È paradossale ed è altrettanto assurdo che, mentre l’Unione europea sta mettendo in discussione l’assetto della portualità italiana rispetto al complesso tema degli aiuti di Stato, si impedisca a una nazione di investire nelle proprie infrastrutture consentendo invece di farlo a un’altra nazione”. Ad affermarlo è il presidente di Federlogistica-Conftrasporto Luigi  Merlo, che rispondendo  agli strenui sostenitori dell’adesione ‘tout court’ dell’Italia al progetto per la Via della seta ha aggiunto anche  che “ giustificare il teorico traffico marittimo crescente da e per il Far Est per motivare l’adesione dell’Italia alla Via della Seta è una pericolosissima semplificazione, a tratti una vera e propria mistificazione. Continua a leggere

Brennero sempre più vietato ai Tir italiani. Conftrasporto: “Il Governo non può stare zitto”

L’Austria ha deciso ridurre ulteriormente nel 2° semestre 2019 il “dosaggio” dei Tir al Brennero? L’Italia non può stare a guardare (e a pagarne le pesantissime conseguenze economiche) e deve intervenire immediatamente, pretendendo, tramite il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli la cessazione del contingentamento dei Tir alla frontiera con la Germania. A chiederlo sono i rappresentanti di Conftrasporto-Confcommercio che denunciano come la misura decisa dall’Austria abbia “come unico scopo, quello di penalizzare gli autotrasportatori italiani”. Continua a leggere

Italia invasa da merci sottocosto cinesi? Senza la Tav la Via della Seta sarà solo un pericolo

Una montagna di merci prodotte a basso prezzo in Cina potrebbe approdare in futuro nei porti italiani per poi raggiungere l’Europa, attraverso le “nuove vie della seta”. Una prospettiva che, se non dovessero mutare le condizioni attuale, rischia solo di danneggiare il mercato italiano. Il perché è presto detto: il Brennero ha deciso di limitare i passaggi dei mezzi pesanti; la linea verso la Francia per Ventimiglia è limitata dal ponte di Genova; il tunnel del Bianco paventa la chiusura per due anni e il Frejus attua il transito alternato per manutenzione. La conclusione è che se non riusciranno a raggiungere i mercati europei i prodotti “made in China” qui resteranno. Continua a leggere

Economia italiana minacciata dalla Via della seta se non sapremo controllarne le conseguenze

“La Via della seta è una sfida che, se non controllata nel modo adeguato, rischia di essere un’azione commerciale che può portare dei danni notevoli all’economia nazionale”. A dirlo è Paolo Uggè, vice presidente di Conftrasporto, che intervenendo a Napoli al convegno sulla logistica organizzato da Confcommercio Conftrasporto ha spiegato che che i danni potrebbero essere diversi. Continua a leggere

La lezione più seguita dagli studenti? Quella in cui il prof indica le strade per il loro futuro

L’emergenza infrastrutture, l’importanza strategica per l’Italia di trovare nuove vie di collegamento attraverso le Alpi, per far si che il vantaggio offerto dalla sua posizione geografica, con lo Stivale che è una vera e propria piattaforma logistica per i traffici via mare nel Mediterraneo, non vengano vanificati dal “tappo di roccia” che la dividono dall’Europa. E poi le “strade” da percorrere per garantire più sicurezza nei trasporti pesanti, impedendo che possano ripetersi disastri come quello avvenuto a Bologna, con l’esplosione di un’autocisterna dopo un tamponamento con un altro mezzo pesante… Difficile trovare “materie” più attuali e interessanti di quelle scelte dagli imprenditori della Fai di Milano chiamati a salire in cattedra come docenti nella prima lezione tenuta agli studenti dell’istituto Ettore Conti, unica scuola milanese ad avere un corso di Logistica. Continua a leggere

La via della Seta preoccupa. Confcommercio e Conftrasporto scrivono a Conte e Toninelli

Prendete dei precedenti “non esattamente confortanti”; dei dati che indicano “una possibile crescita dei traffici per l’Italia destinata a non superare un modesto 2 per cento”; aggiungete le preoccupazioni per il “fatto che l’industria cinese è considerata non esente da rischi di contraffazione dei prodotti o conformità agli standard produttivi internazionali” ed ecco spiegato l’invito alla massima prudenza che i presidenti di Confcommercio e Conftrasporto, Carlo Sangalli e Fabrizio Palenzona, hanno inviato al Governo sul “caso via della Seta” . Continua a leggere

Napoli, il trasporto delle merci via mare è ripartito ma la burocrazia “affonda” i nostri porti

L’economia sta ripartendo come testimonia il progressivo aumento dei traffici nel Mediterraneo, con i porti della Campania che dopo aver superato con fatica le gravi criticità degli anni precedenti registrano aumenti vertiginosi. Ma per “cavalcare l’onda” della ripresa occorre realizzare nuove infrastrutture e “alleggerire” la macchina della burocrazia, vero e proprio macigno che da decenni trascina puntualmente a fondo i conti del Belpaese. “Un eccesso di burocrazia che non consente di ricevere risposte in tempi adeguati”, come ha denunciato Pasquale Legora De Feo, amministratore delegato di Conateco, terminal container del porto di Napoli, e vicepresidente di Confcommercio Campania con delega alla logistica Continua a leggere

Tav, tre sbagli in un colpo solo. “La non scelta costerà carissima a tutto il Paese”

Un triplo sbaglio, perché che sconnette l’Italia dai mercati europei, penalizza il sistema produttivo e determinerà penali e ulteriori contenziosi economici per la richiesta dei danni. I responsabili di Conftrasporto Confcomercio non hanno avuto il minimo dubbio nel commentare la “non scelta” sulla Tav, decisione che, prevedonoi responsabili delle associazioni, il Paese dovrà presto rimpiangere. Continua a leggere

No Tav no investitori stranieri. L’Ance: “Senza opera il Paese non sarà più credibile”

“Abbiamo lottato perché il Corridoio 5 non passasse in Svizzera, più a Nord. Se ora la Tav non si fa si mette a repentaglio anche l’immagine dello Stato. Chi vorrà mai più venire in Italia ad investire?”. A lanciare l’allarme, ipotizzando una fuga d’investitori da un Paese incapace di adeguarsi infrastrutturalmente, è il presidente dell’Ance costruttori, Gabriele Buia, secondo cui la Tav è un progetto che si deve realizzare assolutamente. Continua a leggere