Trasporti, a forza di sbagliare strade (ma anche rotte) il Governo finirà col provocare incidenti?

Le segnalazioni e i suggerimenti proposti a più riprese dai rappresentanti degli operatori del settore non sembrano purtroppo, a oggi, essere ascoltati da chi gestisce la politica dei trasporti nel Paese. I tavoli di confronto non sono ancora partiti e chissà quando mai partiranno, e alcune misure che si stanno prendendo lasciano intravvedere che la situazione è destinata a peggiorare. Tutte le organizzazioni dell’Unatras hanno riconosciuto che nella definizione della Legge finanziaria, grazie all’impegno del vice ministro per le Infrastrutture e i trasporti Edoardo Rixi, sono stati mantenuti i contenuti delle intese intervenute. Se le risorse sono importanti, tuttavia, senza una visione che dia la dimostrazione di voler gestire organicamente i temi complessi del sistema dei trasporti, la risultante sarà un raffreddamento nei rapporti con l’Esecutivo. Continua a leggere



 Trasporti, chiudere le strade del dialogo è un rischio. Ma anche aprirle a certe associazioni…

La Legge di stabilità ha fornito risposte importanti, pur se in un momento di difficoltà economiche, al mondo dell’autotrasporto. Una manovra che Conftrasporto ha pubblicamente riconosciuto, dimostrando di non avere pregiudizi nei confronti dell’Esecutivo in carica al quale gli operatori del settore chiedono solo di poter fornire il proprio apporto con l’esclusivo obiettivo di aiutare il “sistema Paese” di cui gli autotrasportatori sono un “motore” importante, a imboccare le strade che portino a una crescita. È solo in quest’ottica che oggi va letto il nuovo invito al Governo non solo a destinare le risorse assegnate all’autotrasporto ma soprattutto a non dimenticare che l’attività del trasporto su gomma rischia di entrare in difficoltà se non inserita in un sistema che dia anche alla politica del mare (e dunque al sistema dei porti e ai collegamenti infrastrutturali) adeguate risposte, tanto da vanificare anche gli importanti sforzi del quale il settore è stato destinatario grazie alle intese raggiunte con il vice ministro alle Infrastrutture e ai trasporti Edoardo Rixi. Continua a leggere



Tav, il referendum è solo una scusa per prendere tempo. Ma il rischio è che il tempo sia finito…

Qual è la differenza tra l’essere e l’apparire? Parrebbe che oggi questo interrogativo, che ci riporta a Luigi Pirandello, stia tornando fortemente di moda, coinvolgendo anche la Tav. Che c’entra la ferrovia ad alta velocità, qualcuno si domanderà: c’entra eccome, vista la proposta che qualcuno, volendo apparire tra i “Si Tav, ha lanciato per indire un referendum. Delle due l’una: o non si conoscono le regole costituzionali, oppure si prova prendere tempo con la furbata della consultazione referendaria che necessita di vari passaggi. Che tra coloro che chiedono il referendum vi siano dei presidenti di alcune regioni del nord ha dell’incredibile. E non è solo una questione di altro tempo perso:l’incredibile è non aver ancora compreso come l’infrastruttura non sia un’opera a carattere regionale, ma coinvolga tutto il Paese, la sua economia e la competitività. Solo ignoranza oppure opportunismo? Continua a leggere



Infrastrutture: le vie della politica sono finite, non resta che sperare in quelle del Signore

Natale è ormai alle porte e l’augurio di milioni d’italiani (o almeno di quelli che ancora hanno la voglia e il coraggio di voler costruire un futuro per se e soprattutto per i propri figli) è che Gesù Bambino possa portare a molti esponenti politici la capacità di comprendere e soprattutto il dono della coerenza rispetto agli impegni assunti con i cittadini. Un dono tardivo, che non potrà cancellare i danni già fin qui fatti (e che purtroppo toccherà pagare a imprese e cittadini) ma che sarebbe comunque il più bello per quella parte dell’Italia che, nonostante tutto, ancora ci crede. L’unico dono che forse potrebbe aiutare moltissimi imprenditori a dimenticare (con l’augurio però che se ne ricordino bene quando saranno chiamati a esprimere il proprio giudizio…) i troppi momenti confusi “regalati” al Paese da una classe dirigente che, in molti casi, dovrebbe solo vergognarsi. Continua a leggere



 Autonoleggiatori con conducente, un lavoro che il Governo è davvero pronto ad annientare?

Dopo dieci anni trascorsi a colpi di proroghe, seguendo una strada imboccata da alcuni senatori che avrebbe dovuto essere provvisoria e seguendo il detto secondo cui è meglio rinviare a domani quello che si potrebbe fare oggi, il Governo in carica sembrerebbe deciso a non rinviare ulteriormente l’entrata in vigore di una norma che la categoria dei noleggiatori di auto con conducente ritiene, a ragion veduta, una “bestialità”, destinata ad annientare di fatto una categoria di lavoratori. La norma in questione è quella prevista dall’articolo 29,1 quater, che proibisce a un noleggiatore che effettua un servizio dalla propria sede (diciamo Milano) di caricare in fase di rientro un proprio cliente che lo ha prenotato per tempo. Continua a leggere



Autotrasporto, c’è solo una strada da percorrere se si vuole impedire di far salire la tensione

Mentre la Legge di Stabilità si avvicina al traguardo finale, il sottosegretario per le Infrastrutture e i Trasporti Edoardo Rixi ha deciso d’incontrare al ministero i rappresentanti delle associazioni dell’autotrasporto convocati per giovedì 6 dicembre, lo stesso giorno in cui l’esponente del Governo ha annunciato di voler incontrare anche gli operatori del Noleggio con conducente protagonisti nei giorni scorsi a Roma di una manifestazione di protesta per denunciare una situazione che, dopo 10 anni di attesa di una riforma e dopo continue proroghe “per non saper o voler decidere”, non può più in alcun modo essere sottovalutata. La riunione dovrebbe fornire un quadro più definito sulle intenzioni del Governo per quanto riguarda gli interventi che intende effettuare per i relativi settori. Continua a leggere



Tav, la disinformazione viaggia a tutta velocità. Pilotata da chi ha solo un interesse: il proprio

Qualcuno l’ha addirittura definita un’opera di regime e contraria all’ambiente. Definizione più errata non poteva essere trovata per la Tav, scelta che proviene da linee di intervento precise attuate a livello comunitario per rendere più competitiva l’economia di un’Europa sempre più chiamata a misurarsi con il mercato mondiale. Una sfida che può essere affrontata solo se si è attrezzati con i medesimi strumenti dei competitori. Continua a leggere



Ponte del Cuore per Genova, un progetto da prendere in esame per diversi motivi

In questi giorni mi è capitato di poter vedere un progetto che un ingegnere e un gruppo di suoi collaboratori hanno elaborato come proposta di soluzione alla ricostruzione. Un progetto che per quello che ho potuto vedere (premesso  che non mi attribuisco  certo competenze architettoniche e che queste sono solo osservazioni personali di un “semplice cittadino”), è funzionale in quanto basato sulla semplicità, urgenza,  riqualificazione e tradizione.  Continua a leggere



L’economia frena ma i tir sulle strade accelerano: il sospetto è che viaggi soprattutto il “nero”

Fare una cosa semplicissima come osservare il traffico in autostrada mentre si sta viaggiando può aiutare a riflettere. Personalmente, dal rientro dalle ferie di agosto a oggi, ho prestato molta attenzione alla “composizione” del traffico sull’autostrada A4 che percorro per lavoro quasi quotidianamente constatando ogni volta che i tir hanno ripreso a circolare, si puo’ dire pesantemente, a tutte le ore della giornata, e non solo con flussi particolarmente intensi “concentrati” nelle ore del mattino presto e la sera. Un segnale positivo, così come altri del resto (l’Interporto di Verona non ha mai registrato un calo di trasporti e ora sta addirittura salendo sia nei flussi sia nella richiesta di nuovi treni), che però sembra in totale contraddizione con altre realtà: le imprese di trasporto lamentano un fermo di circa il 5 per cento di veicoli per mancanza di autisti; i veicoli stranieri di alcune nazioni Francia, Spagna, Germania, Olanda, Belgio) non percorrono più le strade italiane; l’economia ci dicono che (proprio da agosto) continua a regredire. Continua a leggere



Inquinamento e Tir: le emissioni si combattono con le idee e non con le ideologie 

Philip Roth, uno dei più grandi scrittori statunitensi, sosteneva che le ideologie riempiono la testa della gente e compromettono una lucida osservazione della vita. Una scarsa lucidità di analisi nella quale rischiano di incappare soprattutto esponenti politici più “nuovi”, giovani e inesperti. Come la giovane deputata europea del Movimento 5 stelle che nel corso di un intervento nel Parlamento europeo sul tema dell’ambiente, accendendo l’attenzione sul “bollino rosso” per il clima e indicando nel settore dei trasporti il pericolo pubblico numero uno, quello “che più di tutti ha aumentato le sue emissioni negli anni”, ha ribadito l’importanza di spingere sull’acceleratore per stimolare l’elettrificazione dei mezzi pesanti nuovi”, che “servirà anche a proteggere la salute degli europei e a rafforzare la sicurezza energetica dell’intero continente”. Continua a leggere



L’economia italiana si è fermata, per farla ripartire sono indispensabili le infrastrutture 

Impossibile, dopo l’imponente manifestazione dai lavoratori scesi in piazza a Torino per chiedere a gran voce la Tav, non rilanciare il problema delle grandi infrastrutture e chiederne una soluzione positiva, in fretta, senza se e senza ma. A chiederlo sono i principali protagonisti dell’economia: titolari e dipendenti di imprese produttrici, operatori del commercio e del turismo, lavoratori della logistica e dei trasporti ma anche moltissimi “semplici cittadini”, piemontesi e provenienti da tutta Italia, radunati in Piemonte da un unico desiderio comune: far ripartire il Paese. Tap, Tav, Terzo Valico, Traforo del Brennero, Pedemontane, interventi sul sistema portuale e via dicendo (fare l’elenco sarebbe troppo lungo) sono opere indispensabili per un Paese come il nostro che ha perso e sta continuando sempre più a perdere “velocità economica” fino a fermarsi, con i dati sulla crescita e l’occupazione che sono lì a dimostrarlo. Continua a leggere



Authority dei trasporti: l’emergenza Genova insegna che non c’è limite alla vergogna?

Dicono che non ci sia limite al peggio. E il Belpaese sembra voler far di tutto per confermare che è proprio così. L’ultimo esempio ha per protagonista l’Authority dei trasporti che, se dovesse essere confermato quanto trapelato, potrebbe “vantarsi” d’essere “senza vergogna”. Cosa è trapelato? Che nel decreto emergenza su Genova sarebbe stato inserito un emendamento per rendere obbligatorio il versamento del contributo all’Authority. Un costo aggiuntivo non indifferente per le imprese in un momento già difficilissimo che, per di più, verrebbe imposto dopo che la Corte Costituzionale e diversi tribunali amministrativi hanno in diverse occasioni respinto le richieste di un’Autorità che a oggi non ha le competenze che si attribuisce, ma che, nonostante questo, avrebbe incrementato gli addetti oltre ad avere a disposizione più sedi. Una domanda sorge spontanea, come direbbe qualcuno: com’è possibile tutto questo? Come può accadere, perfino in un Paese in cui sembra davvero non esserci un limite al peggio (e alla vergogna), che i controllati sostengano l’ente di controllo? Continua a leggere



La Legge di stabilità deve indicare strade “stabili” da seguire per l’autotrasporto 

Dopo la definitiva approvazione della Legge di stabilità per il 2019 (bocciata però dall’Unione europea che ha formalmente chiesto la presentazione di un nuovo piano entro tre settimane) e in attesa delle conseguenze che tutto questo potrà avere sui mercati finanziari, l’Italia ha cominciato comunque a esaminare le “carte sul tavolo” entrando nel vivo della discussione. Una discussione che coinvolge, in modo particolare, il mondo dei trasporti considerato che alcune scelte pesantissime, adottate in tema d’infrastrutture, di sostenibilità e risorse, saranno destinate ad avere importanti ripercussioni sull’intera filiera e su ogni suo componente. Il primo quesito che occorre porsi riguarda come l’Esecutivo intenderà muoversi sulle infrastrutture. Continua a leggere



Sotto le macerie del ponte a Genova è rimasta sepolta anche la credibilità di certi politici

Fare demagogia, facendo promesse che hanno come scopo solo quello di accaparrarsi consensi politici, è di per se brutto. Farlo di fronte alla tragedia del ponte Morandi è mostruoso. È per questo, per il rispetto che si deve alle vittime e ai cittadini di Genova colpiti dalle conseguenze del crollo, che occorre rifuggere da qualsiasi forma di demagogia pensando a una sola cosa: velocizzare le procedure per ricostruire il collegamento autostradale che è venuto a mancare.  Ed è per questo che è necessario oggi che la “politica politicante” si faccia da parte, lasciando spazio ai sentimenti e al raziocinio. Oggi esiste un commissario al quale occorre affidarsi e che deve essere sostenuto. Le sue prime esternazioni sono da sottoscrivere in pieno. Continua a leggere



Grandi opere: chi vuole disegnare un futuro competitivo per l’Italia non può cancellarle

Abbiamo potuto leggere con molta attenzione il Documento di programmazione economico finanziaria che è stato approvato nella scorsa settimana dal Governo. Premesso che si tratta di un programma che dovrà essere tradotto nella Legge di bilancio, dopo avere effettuato i passaggi e gli approfondimenti necessari, qualche commento è, senza voler effettuare dissertazioni di economia globale, tuttavia necessario, limitando questa prima analisi alla parte relativa agli interventi riguardanti il mondo dei trasporti, per titoli, e con la consapevolezza che un testo con questa ampiezza di temi trattati potrebbe subire integrazioni.Alcune preoccupazioni sussistono. L’affermazione di riesaminare “attraverso un’attenta analisi sul rapporto costi benefici le grandi opere” è una di queste. Continua a leggere