I conducenti che lavorano per imprese di autotrasporto italiane così come moltissimi altri cittadini che si muovono per lavoro utilizzando veicoli diesel o a benzina, non meritano né di essere presi in giro né costretti a dover acquistare auto elettriche ignorando altre possibilità. La decisione assunta a livello europeo di mettere al bando entro i 2035 i mezzi alimentati con i “vecchi” carburanti per contrastare le emissioni di Co2 rappresenta un autogoal storico e consegnare di fatto le chiavi del potere economico a pochi Paesi produttori, tra i quali la Cina, uno degli Stati più inquinatori al mondo con U.S.A., India e Africa, sfiora l’autolesionismo. Se a tutto questo aggiungiamo che l’Italia non ha una rete adeguata di rifornimento per i mezzi elettrici e non l’avrà per molto tempo ancora e che non considerarlo è demenziale e va contro le nostre imprese e la nostra gente, il quadro di cosa ci attende è delineato. Ed è un quadro catastrofico. Continua a leggere
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L’esame per guidare i camion? “Io segretario nazionale laureato non riuscirei a superarlo”
“Io sono laureato ma se oggi dovessi sostenere l’esame per ottenere la Cqc, la Carta di qualificazione del conducente, confesso che con ogni probabilità verrei bocciato. E poi che senso ha che una persona che per guidare un mezzo per trasportare merci deve già sostenere l’esame per la patente C o E debba poi sostenere un altro esame: la Cqc va abolita”. Ad affermarlo, dal palco dell’aula congressi della sede romana di Confcommercio che ha ospitato il Convegno di Conftrasporto-Confcommercio intitolato “Le sfide per la crescita: il futuro dei trasporti e della logistica tra la svolta sostenibile e nuove tasse all’orizzonte è stato il segretario nazionale di Conftrasporto, Pasquale Russo, che per contrastare la carenza di nuovi giovani conducenti di mezzi pesanti si è anche detto favorevole a un “avvicinamento” alla professione di camionista dei giovani fin da subito dopo il conseguimento del diploma, a 19 anni, abbassando dunque la soglia dei 21 anni fissata come età minima in Italia per poter ottenere una patente di guida professionale. Continua a leggere
Tutte le strade portano a Roma, ma quelle della mobilità sostenibile passano da Verona
Oltre 200 espositori, 50mila visitatori, 100 momenti di confronto, 250 relatori provenienti da tutta Europa, tra i quali cinque ministri, quattro tra viceministri e sottosegretari, tre leader di partito, due presidenti di Regione, un vicepresidente della Camera e otto tra parlamentari italiani ed europei, mille studenti provenienti da 20 enti di formazione di tutta Italia, oltre a numerosissimi imprenditori, presidenti delle Autorità di Sistema portuale e rappresentanti di importanti associazioni e di autorevoli centri di formazione e ricerca: è stato questo il “bilancio” della prima edizione di LetExpo, evento andato in scena dal 16 al 19 marzo 2022 che ha sancito una partnership vincente tra Alis e Veronafiere e che ha visto il trasporto e la logistica sostenibili protagonisti assoluti di uno straordinario appuntamento fieristico. Continua a leggere
Adesso vogliono far pagare ai camionisti la manutenzione e la sicurezza delle strade
Superstrada Firenze-Pisa-Livorno a pagamento per i camion che dal 2024 saranno chiamati a pagare il pedaggio a “Toscana Strade”, nuova società che con i 14 milioni di euro d’incasso previsti si impegnerà a occuparsi della manutenzione ordinaria, straordinaria e delle opere di adeguamento in maniera più puntuale grazie alle nuove entrate. Non sono previsti caselli per i mezzi pesanti, ma un sistema a flusso libero con controllo satellitare delle entrate e cinque portali localizzati lungo la superstrada. Una “novità” immediatamente e duramente contestata da Michele Santoni, presidente di Cna Fita Toscana che ha annunciato una manifestazione di protesta con i mezzi pesanti che marceranno a passo di lumaca sulla Fi-Pi-Li. Continua a leggere
Meno camion su strada, più sostenibilità. Ma la manovra dev’essere sostenuta economicamente
“Sappiamo che l’interesse di tutti è il maggior trasferimento possibile dalla strada alla ferrovia o alle autostrade del mare, sia per avere autostrade più libere dal traffico delle vetture, sia perché le modalità ferroviarie e marittime contribuiscono alla decarbonizzazione e alla riduzione di emissioni di Co2 ma sappiamo benissimo anche che è importante che i rispettivi servizi offerti funzionino e abbiano un rapporto qualità-prezzo similare al tutto gomma, altrimenti il trasportatore che utilizza queste modalità non può essere competitivo”. Ad affermarlo, intervenendo in qualità di relatore, all’evento “Lo sviluppo infrastrutturale del Paese. Le scelte del mondo economico”, organizzato da Uniontrasporti e Unioncamere, è stato il presidente di Anita Thomas Baumgartner che ha definito il rapporto qualità-prezzo dei servizi intermodali “ non ancora soddisfacente“ Continua a leggere
200 milioni di euro alle imprese di trasporto merci come “rimborso” per il caro gasolio
Duecento milioni di euro, con le modalità di erogazione che verranno definite entro il 31 marzo 2023, data entro la quale è prevista la firma sul un decreto del ministero delle Infrastrutture e del ministero dell’Economia e delle finanze: è questa la somma messa a disposizione dal Governo per “rimborsare” alle imprese di autotrasporto merci una parte dei danni economici subiti per effetti del caro gasolio. Continua a leggere
La lotta contro l’inquinamento potrà costare anche 10mila euro per ogni camion
Fino a 1.500 euro all’anno per un furgone a gasolio, fino a 6mila euro per un veicolo pesante alimentato a Gnl e, addirittura, quasi 10mila euro per un veicolo pesante a gasolio di ultima generazione: tanto potrebbe costare alle imprese di autotrasporto italiane l’estensione al trasporto stradale del meccanismo di contrattazione delle emissioni Ets, grande “manovra antinquinamento” europea basata sul principio del “Cap and Trade”, sistema di controllo delle emissioni che ha fissato un limite per stabilire la quantità massima di Co2 che può essere prodotta con la possibilità per le imprese di acquistare o vendere “quote d’inquinamento” in base alle proprie esigenze. Un nuovo possibile “sovraccarico di costi” Continua a leggere
Trasportounito: “Lo Stato deve dimostrare con i fatti che non vuole uccidere il nostro lavoro”
“Una struttura di mercato che sembra disegnata ad hoc per decretare la crisi finanziaria e quindi il fallimento delle aziende che tutt’oggi rappresentano, con una quota superiore all’80 per cento, la struttura portante del trasporto merci italiano”. E poi “soluzioni tampone inadeguate alla falla che ormai ha squarciato il sistema italiano dei trasporti a cui dire basta” e l’invito ad avviare per l’autotrasporto merci “una riforma radicale che tenga conto dei processi di concentrazione in atto nel settore della logistica, e al tempo stesso, dei rischi che incombono su centinaia di imprese storiche dell’autotrasporto, strangolate da una normativa anacronistica”. A “diagnosticare” i mali che stanno letteralmente uccidendo il mondo dell’autotrasporto italiano, giorno dopo giorno e senza che nessuno intervenga con una “terapia d’urgenza” ma limitandosi a prescrivere terapie che fin troppe volte in passato si sono rivelate Continua a leggere
Stop fuorilegge al Made in Italy: è questa l’Europa unita che difende i diritti di chi ne fa parte?
I divieti al transito di camion italiani carichi di merci da esportare imposti dal Land austriaco del Tirolo non sono una manovra per tutelare l’ambiente come in molti da tempo tentano di far credere all’opinione pubblica: in realtà rappresentano una manovra (vietata) per “eliminare” la concorrenza delle imprese made in Italy. A denunciarlo a chiare lettere è un documento che i responsabili di Anita, Cna Fita,Confartigianato Trasporti, Conftrasporto e Uniontrasporti, società del sistema camerale italiano per questioni trasportistiche, hanno scritto e inviato al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini per denunciare le continue e sistematiche violazioni del diritto europeo compiute a Brennero da parte dell’Austria e per richiedere finalmente l’avvio di una procedura d’infrazione davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Un documento nel quale si sottolinea come “Il Land austriaco del Tirol da anni porti avanti una politica volta a limitare il transito di mezzi pesanti non tirolesi attraverso la propria regione”, attuando una “ politica selettiva che colpisce in particolar modo l’economia italiana, dal momento che dal Brennero transita oltre il 10 percento dell’intero import-export Continua a leggere
Migliaia d’imprese irregolari iscritte all’Albo degli autotrasportatori ma nessuno le “vede”?
Centinaia di inchieste della Guardia di finanza basteranno a far comprendere che il traffico di gasolio acquistato in Paesi esteri e venduto a prezzi più bassi evitando di pagare accise e Iva è un un fenomeno diffusissimo, un “maxi affare”,sottovalutato da troppi, per chi ha grossi capitali di denaro da riciclare ? La domanda sorge spontanea leggendo l’intervista rilasciata al “Corriere dell’Economia (clicca qui per leggere l’articolo integrale) da Cinzia Franchini, presidente dell’associazione di autotrasportatori Ruote Libere, da sempre in prima linea nel denunciare i tanti volti dell’illegalità nel mondo dell’autotrasporto. Con l’ultimo “affondo” proprio sul traffico di gasolio sottocosto proveniente dall’estero, “che ha trovato facile mercato in un periodo in cui il costo del carburante legale” è alle stelle. Continua a leggere
L’autotrasporto si è stancato d’aspettare: “Il Governo deve attuare gli accordi presi da mesi”
“I protocolli non vanno discussi, magari per mesi, e poi definiti e firmati solo per mettere un po’ d’inchiostro sulla carta e “dare un senso” a quei tavoli di lavoro, che costano tempo e denaro: gli accordi presi e sottoscritti devono trasformarsi in fatti concreti e rappresentare la conferma, per i cittadini, che lo Stato c’è, che ascolta i problemi di chi lavora, che condivide con loro le soluzioni e soprattutto che le applica. Il popolo dell’autotrasporto è in attesa che avvenga esattamente questo e, considerato che lo attende dal marzo scorso, si augura che accada al più presto”. Pensieri e parole di Giuseppe Cristinelli, presidente della Fai (Federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo, Continua a leggere
Consegna delle merci, l’ultimo tratto del percorso è il primo per importanza contro l’inquinamento
Last mile deliver, ovvero la consegna delle merci nell’ultimo miglio, nei centri storici, nelle aree a più alto tasso di traffico: un “tratto decisivo”, ultimo di nome ma primo per importanza nel percorso verso la mobilità sostenibile, verso quella riduzione dell’inquinamento di cui il pianeta non può più fare a meno. Un tema attualissimo che non a caso è stato scelto per l’ultima “fermata” del Sustainable Tour 2022, l’evento a tappe dedicato alla mobilità sostenibile che dal 2019 è diventato la piattaforma ideale per il confronto tra i protagonisti della filiera del trasporto e della logistica. City logistic, l’elettrico entra in città, il titolo scelto per l’ultimo appuntamento dell’anno ospitato martedì 22 novembre nell’auditorium Sacbo a Grassobio, alle porte della città, con l’obiettivo di scoprire, Continua a leggere
Divieti di transito al Brennero, è partita l’azione legale davanti alla Corte di giustizia europea
C’è un tempo per attendere e uno per agire. E sul “caso Brennero”, con le limitazioni al transito stradale di mezzi pesanti imposte dal Tirolo, ufficialmente per motivazioni di tipo ambientale, che hanno generato e continuano a generare pesantissime ricadute economiche per le imprese italiane, minando la competitività delle produzioni nazionali e della nostra economia, è arrivato il momento di agire. Cosa che hanno fatto le associazioni dell’autotrasporto merci Anita, Fai e Fedit che, congiuntamente a Confindustria e ad alcune sue componenti associative particolarmente colpite dalle limitazioni, hanno depositato ufficialmente un ricorso presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea contro la Commissione europea sui divieti di transito al Brennero. Continua a leggere
Trasporto sostenibile avanzato, Amazon premia il “veloce” viaggio nel futuro di Fercam
Si scrive Fast, si legge, traducendo dall’inglese, veloce. Oppure Futuro trasporto sostenibile avanzato, traducendo questa volta il termine come sigla: quella di Future Advanced Sustainable Transportation, ovvero il vertice sulla sostenibilità di Amazon dedicato ad aziende leader, operatori e produttori di trasporti, ricercatori ed esperti provenienti da tutta Europa e oltre, che si è svolto a Berlino con un evento parallelo organizzato dall’altra parte dell’oceano, a Orlando, in Florida. Un evento (che dopo il successo della prima edizione virtuale si è tenuto in presenza, con 550 partecipanti a cui si sono uniti virtualmente altri 200 “ospiti” da tutta Europa e Nord America in quella che nel 1800 è stata la stazione ferroviaria della città tedesca e che oggi ospita un centro eventi) che ha visto grande protagonista Fercam, azienda nata a Bolzano nel 1949 come azienda di trasporto di merci su ferrovia e camion (Fer sta, appunto per ferrovia e Cam per camion) e capace di viaggiare nei decenni in mezzo mondo fino ad arrivare a essere presente, come operatore dei trasporti e della logistica multinazionale in 21 Paesi con oltre 100 filiali di proprietà. Continua a leggere
I soldi dell’azienda di autotrasporto? Venivano “scaricati” per spese personali
“Scaricavano” dai conti della propria società di autotrasporto importanti somme di denaro (complessivamente oltre 250mila euro) per usarli per spese personali senza utilizzarli, invece, per coprire debiti nei confronti dell’Erario e di enti previdenziali. Per questo tre amministratori di una società di autotrasporto cdi Bolzano sono stati denunciati dagli agenti della Guardia di finanza con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Il denaro, hanno precisato gli inquirenti, sarebbe stato prelevato in contanti “per scopi extra aziendali, quali versamenti in favore di una società riconducibile agli stessi soggetti, l’elargizione di denaro a propri familiari, l’acquisto di beni di prima necessità e il pagamento di soggiorni in strutture ricettive”. Continua a leggere