Camionisti rispettati si diventa seguendo questo decalogo. E “cambiando” tanti datori di lavoro

Un progetto per riqualificare la figura del conducente di camion e farne un vero, e “rispettato” professionista in un comparto ad alta tecnologia e di rilevanza strategica per l’economia italiana considerato che ancora oggi oltre l’80 per cento delle merci viaggia su gomma. A presentarlo, alla fiera Transpotec Logitec in corso a Milano, sono stati gli ideatori dell’iniziativa, Emanuela Carpella e Giuseppe Lacorte, titolari di due note imprese di autotrasporti nel bresciano (affiancati dal Agostino Crosti, docente al Politecnico e dall’autista blogger Laura Broglio) che hanno illustrato le linee guida e il codice etico a livello nazionale di “Ethical Approach Transport”, come è stato chiamato il “manifesto per l’autotrasportatore che verrà”. Un progetto nato da un presupposto fondamentale, ovvero che ormai da anni nel settore si sente l’esigenza di un ripensamento del ruolo dell’autista, per rendere più attrattivo un mestiere letteralmente abbandonato per strada dalle nuove generazioni, e proseguito cercando possibili soluzioni. Prima fra tutte un cambiamento di mentalità chiesto, innanzitutto, a coloro che “guidano” un’impresa di autotrasporto e che devono essere i primi “considerare i propri autisti con il rispetto che si deve ai dei professionisti”. Un’inversione a “u” nel modo di “guardare alla categoria dei camionisti (figura professionale che nonostante spesso abba vestito i panni dell’eroe della strada socialmente non riscuote né simpatia né tanto meno comprensione”, da compiere seguendo un percorso ben preciso indicato da un codice etico con precisi “passaggi obbligati”. Eccoli.

Le persone al centro
I dipendenti delle aziende di logistica e trasporti svolgono un lavoro importante, spesso in condizioni pericolose e molto stressanti. È il momento di mettere al centro le persone che operano nel trasporto, l’autista e chi dirige l’organizzazione giornaliera, facendole sentire parte integrante dell’azienda e investendo in formazione professionale e immagine.

Inclusione e Accoglienza
Tutti i partner di Ethical Transport Approach fanno della diversità un punto di forza. L’impegno si nota anche nell’assunzione di presenze femminili, essenziali per contribuire a creare una nuova reputazione al ruolo dell’autista.

Coinvolgimento dei dipendenti
I partner includono autisti e corrieri nei processi decisionali così da mettere al centro i loro bisogni e rendere più semplice e piacevole il loro lavoro. Proprio per questo nella sede di ciascun partner dev’essere presente un’area dedicata al briefing tecnico operativo.

Attenzione per il dipendente, per la salute e il benessere mentale
Le aziende partner si prendono cura dei propri dipendenti svolgendo call check costanti, garantendo sorveglianza sanitaria e implementando corsi per la gestione dello stress, di educazione alimentare, di meditazione e di relazione umana.
Area relax
Le aziende che aderiscono al progetto Ethical Transport Approach mettono a disposizione nelle loro sedi aree dedicate all’accoglienza con ogni tipo di ristoro, creando un ambiente rilassante dove potersi riposare dopo lunghe ore al volante.

Formazione e Training specifico
Ethical Transport Approach si impegna a verificare che tutti i membri forniscono ai propri dipendenti un’appropriata formazione professionale comprensiva di corsi specifici di aggiornamento e di sicurezza per essere preparati al meglio. 
Risorsa controllo e manutenzione mezzi
Per garantire di lavorare sempre in completa sicurezza, le aziende che aderiscono al progetto si impegnano a controllare in modo costante e frequente tutti i mezzi della loro flotta, inserendo nel team una figura di riferimento per il controllo.

Fornitura di strumenti adeguati
Il lavoro di tutti i dipendenti è organizzato e gestito attraverso modelli e sistemi efficaci ed efficienti, grazie anche alla fornitura di strumenti adeguati all’ottimizzazione delle attività quotidiane.

Basta con il cliché negativo del camionista
Tutti gli autisti, corrieri e autotrasportatori delle aziende partner operano in divisa aziendale con il logo Ethical Transport Approach, come un vero pilota. L’uniforme vuole rappresentare l’importanza del loro lavoro e della responsabilità che hanno sulla strada.

Retribuzione adeguata garantita
I partner del progetto si impegnano a pagare regolarmente i loro dipendenti dando loro una retribuzione adeguata per l’importante lavoro che svolgono.

2 risposte a “Camionisti rispettati si diventa seguendo questo decalogo. E “cambiando” tanti datori di lavoro

  1. Tante belle parole che però descrivono una realtà che, le aziende serie, anche se senza vantarsi, cercano da tempo di attuare in quanto sanno di avere nel proprio personale la più importante risorsa. Certo il tutto nel limite che permettono i ricavi che le stesse riescono a produrre essendo purtroppo in concorrenza con aziende che nulla rispettano ma che possono continuare a lavorare e a fare danni indisturbate. Ridicolo poi l’ultimo punto che già dovrebbe essere la base per ogni imprenditore “I partner del progetto si impegnano a pagare regolarmente i loro dipendenti dando loro una retribuzione adeguata per l’importante lavoro che svolgono”.

  2. Senza controlli veri, a tappeto, resteranno solo belle parole vuote. Come sempre. Come scrive Roberto è inutile chiacchierare di concetti tipo “il personale è la risorsa più importante e va adeguatamente retribuito” se poi si lasciano in giro imprese “mafiose” che uccidono (come fa la mafia e non solo, purtroppo, d’estate come in un film…..) solo perché lo STATO NON VUOLE FARE PULIZIA. Moltiplicando appunto i controlli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *