Datemi due ruote e risolleverò il turismo: storia della corsa che vuole attirare nuovi vacanzieri

“Datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo”, avrebbe affermato  Archimede  esultando per aver scoperto le leggi della leva. Una frase che oggi viene utilizzata spesso per far comprendere come a volte possa bastare  una sola piccola  decisione  per realizzare grandi imprese. Come, per esempio, risollevare il settore del turismo in zone particolarmente in difficoltà, a partire dalle  molte aree di montagna. Usando magari, come punto d’appoggio, qualcosa di piccolo come due ruote. O meglio: le “due  ruote” intese come moto, “veicolo” sempre più importante per guidare i vacanzieri alla scoperta delle più belle località del Belpaese, come confermano i  numeri del  mototurismo, fenomeno capace, secondo recenti ricerche di mercato, di  produrre per l’economia turistica italiana qualcosa come due miliardi di euro circa di fatturato, di cui circa uno e mezzo garantito da mototuristi stranieri. Una voce nel bilancio del nostro Paese  che potrebbe diventare in futuro sempre più importante (e non solo sotto il profilo economico, ma anche, per esempio,  sotto quello della sostenibilità ambientale e del controllo del territorio): parola degli organizzatori della Valli Bergamasche Revival Internazionale 2022” , evento in calendario  il 18 e 19 giugno a Bergamo, ideato per far rivivere una delle competizioni più leggendarie della motoregolarità mondiale (con 250 piloti provenienti da tutto il mondo, fra cui anche il 14 volte vincitore della Dakar Stephane Peterhansel) ma allo stesso tempo per guardare al mondo delle due ruote da diversi punti di vista: come mezzo per ridurre l’inquinamento; per controllare le aree più difficili da raggiungere e fare prevenzione (contro discariche abusive, contro rischi d’incendio….). O, ancora, appunto, per rilanciare il turismo. Tutti temi che i responsabili della  Scuderia Norelli, organizzatori  della Valli Bergamasche Revival Internazionale 2022, hanno deciso di mettere al centro di un convegno organizzato nella “due giorni su due ruote” di cui sarà protagonista, fra gli altri, Lara Magoni, ex campionessa di sci oggi alla guida dell’assessorato al turismo della Regione Lombardia, ma spesso anche in sella  alla  sua moto, una Honda VTS 750, con la quale ama  partire da Selvino, località turistica della Valle Seriana dove è nata, e girare per le “sue  valli.” Quelle valli, messe in difficoltà negli ultimi decenni da una politica  che troppo spesso si è “dimenticata per strada” i problemi di chi vive in quota e ed è costretta a fare i conti con una montagna sempre più spopolata e che oggi, dopo  la crisi scatenata dalla pandemia, guardano proprio al turismo come a una delle principali “strade” per far ripartire l’economia.  O meglio ancora al mototurismo (“fatto di gente”, come ha affermato  la titolare di uno storico  albergo  sulle montagne bergamasche “che non produce code e taglia l’inquinamento e che soprattutto spende mediamente più di altri turisti che magari si portano il pranzo al sacco”)  che  Lara Magoni spera di veder diventare  sempre più grande protagonista, con una “montagna di tnuovi visitatori in arrivo su due ruote, come  conferma in questa intervista a stradafacendo.tgcom24.it.  Perché, esordisce Lara Magoni, “le due ruote e il turismo costituiscono un connubio ideale per apprezzare le bellezze paesaggistiche, naturalistiche e artistiche del territorio. In particolare, quelle della Lombardia, regione ideale da percorrere in motocicletta. Un mondo, quello del mototurismo, al quale il mio assessorato ha deciso di riservare un’attenzione particolare, proprio nella convinzione che scoprire la Lombardia su due ruote sia un’avventura fantastica che può avere risvolti economici importanti e un valore aggiunto per le strutture ricettive, la ristorazione, l’occupazione e in generale per tutto il ‘Sistema Turismo’ della Lombardia”. Un valore aggiunto che il mototurismo ha ampiamente dimostrato di saper  generare e che  Lara Magoni ha evidenziato recentemente, in occasione di un incontro con un gruppo di rappresentanti del mondo delle due ruote,  citando proprio l’ esempio della  struttura alberghiera che proprio grazie ai clienti bikers è ripartita alla grande. “Dopo un periodo particolarmente difficile, la ricettività può trarre particolare giovamento dalla clientela biker”, conferma Lara Magoni, sottolineando come “nei loro viaggi, i bikers si fermino volentieri anche per un pranzo ristoratore, spesso in gruppo, facendo girare l’economia. Il motociclismo, dunque, anche come fattore importante per la ripresa economica ed occupazionale di un settore, quello ricettivo,  che ha bisogno di linfa vitale per guardare al futuro con ottimismo”.  Futuro che, per poter fare davvero un”pieno d’ottimismo” ha però bisogno di essere sostenuto da decisioni strategiche, perché se vero che  la “domanda” da parte dei vacanzieri che in sella a una moto vanno alla ricerca di nuove mete e opportunità (quali per esempio i percorsi enogastronomici…) è in continua crescita, è altrettanto certo che deve esserlo anche l’offerta, con istituzioni, associazioni, imprenditori privati chiamati a  realizzare nuove iniziative  per favorire il turismo su due ruote.  “E’ necessario uno sforzo collettivo per far comprendere il valore economico e sociale del turismo su due ruote”, conferma  Lara Magoni “e istituzioni, enti locali e associazioni di categoria possono svolgere, in tal senso, un lavoro determinante per individuare percorsi comuni in grado di individuare misure ad hoc per far crescere un nuovo modo di fare turismo. Viaggiare in sella a una moto permette di scoprire luoghi e destinazioni anche impervie ma dal grande fascino. Un senso di libertà inebriante che ha nella Lombardia un territorio vocato. Pensiamo alle nostre splendide valli bergamasche: salite e discese che tagliano paesaggi mozzafiato, laghi e scenari incantevoli. Scoprire la nostra terra in sella ad una moto è un’esperienza indimenticabile”.  Un’esperienza che la Valli Bergamasche Revival Internazionale del 18 e 19 giugno invita a fare offrendo contemporaneamente   l’occasione per analizzare altri aspetti del “fenomeno due ruote”, mettendo sotto la lente d’ingrandimento il ruolo che le moto potrebbero avere per la tutela ambientale: basti pensare a zone di montagna impervie, facilmente accessibili solo alle moto da regolarità dove “volontari piloti” potrebbero controllare pericoli d’incendio, discariche abusive, o altro ancora…. “Il turismo sostenibile e accessibile è da sempre un mio impegno preciso. Viviamo in un contesto naturalistico da preservare e chi va in moto lo sa benissimo, apprezzando la vita all’aria aperta e l’avventura. Una sensibilità ecologica che andrebbe condivisa con la collettività, che spesso invece trascura elementi fondamentali per il nostro pianeta. La tutela ambientale è un valore da insegnare nelle scuole e da inculcare nell’opinione pubblica. In tal senso, i motociclisti hanno una spiccata sensibilità sul tema”. Motociclisti  che hanno dimostrato di  essere particolarmente sensibili anche  di fronte ad altre situazioni, a partire da quella  d’emergenza, drammatica, provocata dalla pandemia di  Covid 19, mettendosi a disposizione  per la consegna, in zone poco accessibili altrimenti, di medicinali ad ammalati che abitano in baite sperdute… “Le moto possono arrivare ovunque, anche là dove altri mezzi non riescono ad addentrarsi per sentieri impervi. La moto come volano per il sociale? Assolutamente sì, se utile alla causa. Per aiutare il prossimo va bene qualsiasi mezzo: meglio ancora la moto”. Altro tema di cui discutere a giugno: la sostenibilità ambientale. Gli organizzatori dell’evento da tempo stanno invitando tutti a riflettere sul fatto che più turisti in montagna su due ruote invece che su quattro equivale a meno code e traffico, e dunque meno inquinamento…. “La sostenibilità è un tema a me particolarmente caroI. In Lombardia spingiamo molto “sul pedale”  del turismo all’aria aperta, con tutta una serie di attività che si possono svolgere out door, in mezzo alla natura, adatte a tutti. La montagna è il nostro tesoro naturalistico: preservarlo è un dovere per tutti, con comportamenti adeguati e responsabili. Principi del vivere civile che devono far parte del bagaglio culturale di ognuno di noi”. La Scuderia Norelli sta anche lavorando a un progetto per “spingere” il fenomeno e-bike: un segnale di attenzione, da parte del mondo dei “motori” all’ambiente… “L’e-bike ci racconta di un nuovo modo di turismo, cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni. Un turismo slow, con un vero e proprio boom proprio durante la pandemia. La gente ha voglia di vivere in libertà, sentirsi finalmente libera di conoscere, scoprire e visitare nuovi luoghi. In totale serenità, con passeggiate tranquille, in armonia in famiglie e con amici. Tutte esperienze che l’e-bike è in grado di offrire. In tal senso, guidare una e-bike in Lombardia è fantastico: pedalare guardandosi intorno con la meraviglia di chi scopre una terra dalle mille bellezze paesaggistiche, naturalistiche, culturali ed artistiche. Un viaggio bellissimo”.  Un evento come quello in programma a giugno  ha sempre due facce della medaglia: da una parte gli appassionati che ne vorrebbero sempre più, dall’altra ambientalisti che li vorrebbero cancellare. Ma appuntamenti come la “Valli Bergamasche Revival Internazionale oltre a rappresentare un’importante vetrina dell’offerta turistica bergamasca potrebbero diventare anche uno strumento per “far riavvicinare” mondi (motociclisti e ambientalisti) spesso divisi soprattutto ideologicamente? “E’ necessario avere sempre un giusto equilibrio, in tutte le cose che si fanno e nella vita. L’attività motociclista, se esercitata con raziocino e professionalità, è assolutamente rispettosa dell’ambiente. Io sono  una motociclista convinta. Ho scoperto il mondo su due ruote grazie a mio marito, con il quale facevamo lunghi viaggi in sella, scoprendo bellezze e luoghi incomparabili. Ancora oggi ho una moto, una Honda VTS 750, e mi piace partire da Selvino e girare per le mie Valli, apparentemente senza una meta predefinita. Mi sento libera: è questa la sensazione che mi dà la moto, unica e irripetibile. Ogni viaggio è un’avventura nuova, la scoperta di mondi inesplorati e luoghi affascinanti. Lo ripeto sempre: a piedi cammino, in macchina viaggio. In moto sogno”.

Testo realizzato Da Baskerville Comunicazione & Immagine Srl per stradafacendo.tgcom24.it 

4 risposte a “Datemi due ruote e risolleverò il turismo: storia della corsa che vuole attirare nuovi vacanzieri

  1. Più moto meno macchine e il pianeta non potrà che trarne vantaggio…. Viva le due ruote (da usare con la testa, casco ben legato e fari sempre accesi, anche di giorno….). Un bacio a tutti i bikers

  2. Lara, non sapevo che fosse anche una una motociclista. Complimenti, grandissima. L’ideale sarebbe promuovere o organizzare tour motociclistici tra i bellissimi panorami e le curve delle valli bergamasche, con soste e visite guidate in luoghi di interesse storico o culturale, (tipo miniere di Dossena, museo del Tasso ecc.). Le provincie di Bergamo e Brescia hanno strade ed itinerari bellissimi per le moto e poco conosciuti e nulla da invidiare a località blasonate.

  3. Uno dei pochi personaggi politici in cui continuo a credere, per l’impegno che ci mette….. Grazie assessore Magoni e continui su questa strada. Ps: non la sapevo motociclista, una ragione in più per provare stima e simpatia per lei….

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