Stage mortale per un altro studente. Uggé: “Più controlli, ma è questa la via che guida al lavoro”

“Quelle che continuano ad arrivare da alcuni percorsi di alternanza scuola lavoro e di formazione professionale triennale sono notizie tragiche, nessuno dovrebbe rischiare la vita sul lavoro e men che meno in un percorso di crescita personale e di studio, ma  questo non significa che non sia corretto l’obiettivo di fornire competenze informali ai giovani affinché possano essere più competitivi nel mercato del lavoro”. Ad affermarlo è il  presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, che parlando dell’alternanza scuola lavoro nel settore dell’autotrasporto e della logistica dopo la nuova tragedia costata la vita a uno studente di 16 anni, Giuseppe Lenoci,  morto in un incidente mentre era in viaggio a Serra de’ Conti, in provincia di Ancona, nell’ambito di  uno stage con una ditta di termoidraulica  ha ricordato  come “da quando sono stati  siglati  i primi protocolli con il ministero dell’Istruzione nel 2016 si sia  sempre cercato di aprire agli studenti italiani le porte delle aziende associate individuando quelle conosciute per serietà e controlli”. Paolo Uggè ha  poi rivolto ai responsabili del  ministero e degli istituti scolastici coinvolti in questi progetti un invito a “ eseguire più controlli garantendo reali percorsi di apprendimento, e non di sostituzione del personale assunto”, ribadendo che “non si può sminuire un percorso che nasce per agevolare i giovani evitando che al termine del ciclo di studi si ritrovino sprovvisti delle capacità necessarie per affrontare il mercato del lavoro da protagonisti”.