“A tutto gas. Ma nella direzione sbagliata. Contro le bufale fossili e nucleari”. E’ questo il titolo scelto dai responsabili di Legambiente per la campagna, partita in tutta Italia, ideata per dire no alle politiche attuali favorevoli all’apertura di nuove centrali a gas. Un messaggio chiarissimo inviato attraverso le manifestazioni organizzate in piazza alla decisione del ministero della Transizione Ecologica, che “secondo le notizie apparse sulla stampa, sta valutando interventi legati a circa 50 centrali a gas fossile per 20.000 MW di nuova potenza distribuita, parte di un piano da 30 miliardi di euro fatto di più di 115 interventi infrastrutturali del gas fossile”, come si legge in un comunicato stampa degli esponenti lombardi dell’associazione che sottolineano come “cinque di queste centrali saranno collocate proprio in Lombardia, a Cassano D’Adda, Castellanza, Tavazzano, Bertonico e Turano Lodigiano, oltre a Ostiglia una tra quelle già autorizzate. “Il gas fossile viene descritto come l’unica opzione praticabile per affrontare il cambiamento climatico, quando in realtà è una risorsa altamente climalterante la cui dipendenza la stiamo pagando a caro prezzo nelle nostre bollette”, ha affermato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. “Autorizzare nuove centrali a gas in Lombardia quando è risaputo che il funzionamento è soggetto alle oscillazioni del mercato più ai picchi di richiesta, sembra davvero una presa in giro. Serve invece andare spediti verso le rinnovabili, dal fotovoltaico solare e termico all’agrivoltaico, passando dalle comunità energetiche per rendere la nostra regione meno dipendente dalle fonti fossili”. A livello nazionale ciò che i firmatari del manifesto chiedono al Governo Draghi è di “esprimere in sede europea e in particolare nel Parlamento Europeo una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi, di definire immediatamente un piano di uscita dal gas fossile e che gli investimenti previsti in questo settore vengano dirottati sull’unica vera soluzione: le fonti rinnovabili. È inoltre importante che si proceda al più presto alla semplificazione della normativa per rendere possibile ogni anno l’installazione in Italia di oltre 8 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili; che regioni e amministrazioni comunali sviluppino politiche finalizzate a favorire la realizzazione di nuovi impianti da fonti rinnovabili, a cominciare dalle aree Sin in cui a oggi si verificano spesso impedimenti legati ad esempio all’assenza di analisi di rischio”, si legge ancora nel comunicato. “Inoltre è importante che si adottino strumenti e azioni, come quelli delle comunità energetiche, efficientamento dell’edilizia popolare, risparmio energetico, mobilità sostenibile e riassetto e rinaturalizzazione del territorio. Nella lotta alla crisi climatica, l’Italia deve fare ancora molto a partire dall’aggiornamento del Piano Nazionale integrato Energia e Clima entro 3 mesi, in linea con le indicazioni della comunità scientifica per evitare l’innalzamento della temperatura globale di più di 1.5°C rispetto al periodo preindustriale, e di costruire un piano per una reale transizione ecologica da qui al 2050 definendo chiaramente tappe, obiettivi, strumenti e mezzi e considerando, da subito, il gas fossile come fonte energetica residuale, stabilendo l’obiettivo di uscita definitiva al 2040 e escludendo false soluzioni come il Ccs e il nucleare, già bocciato dagli italiani con due referendum, e nuove autorizzazioni per estrazioni, stoccaggio, gasdotti e centrali legati al gas”. Infine le 44 realtà (A Sud; Assemblea Ecologista; Associazione agricoltori Antica Rufrae Presenzano; Associazione ambientalista Eugenio Rosmann; Associazione Comitato di Rione “ENEL” Monfalcone; Assotziu Consumadoris Sardigna; AIACeNA Associazione Interprovinciale Apicoltori Casertani e Napoletani; Benkadì APS; Città Futura; Coordinamento ravennate “Per il Clima – Fuori dal Fossile”; Comitato Milanese Acquapubblica; Comitato SOLE Civitavecchia; Comitato Stop Veleni Augusta-Priolo-Melilli-Siracusa; Rete dei Comitati Territoriali Siciliani; Disarmisti Esigenti; Earth Day Italia; Ecolobby; Ecomapuche; EkoŠtandrež; Extinction Rebellion Palermo; Fridays For Future; Forum Ambientalista AdV; Greenpeace Italia; ISDE Italia – Sezione Sardegna e Lazio; Il Paese che Vorrei; Laudato Sì, alleanza per il clima, la cura della terra, la giustizia sociale; Legambiente; Mamme per la Salute e l’Ambiente ODV di Venafro; Movimento aretuseo per il lavoro la sicurezza e le bonifiche) AmbientiAMOciaSIRACUSA; No al Fossile Civitavecchia; NOplanetB APS; Osservatorio sulla Transizione Ecologica – PNRR; Rete degli Studenti; Rete dei Comitati Territoriali Italiani; Rete della Conoscenza (Unione degli Studenti e Link); Rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia Romagna; Rete per la rinascita dell’Area Enel della Spezia, Si Rinnovabili No Nucleare (Oltre il Nucleare); Rete delle Mamme da Nord a Sud; Unione degli Universitari; UP – Su la testa!; WILPF Italia; WWF) che hanno sottoscritto il Manifesto chiedono al Governo di sviluppare un piano che preveda entro il 2025 l’eliminazione e la rimodulazione dei sussidi fonti fossili, come il Capacity Market, mantenendo gli incentivi alle energie rinnovabili e chiedendo contributi di solidarietà alle grandi imprese energetiche che oggi ricavano crescenti utili, con l’intento di contrastare il caro bollette. E di esprimere in sede UE e in particolare nel Parlamento Europeo una netta contrarietà all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi.