Caro carburanti, è un bollettino di guerra. “E senza costi minimi è massimo il rischio proteste”

“Ormai è un bollettino di guerra: ogni giorno i prezzi dei carburanti, già alle stelle, fanno registrare un nuovo aumento creando sempre più affanno alle imprese di autotrasporto nei cui bilanci il costo del carburante incide in mdo perticolarmente pesante.” A denunciare una volta di più come il caro carburante sia diventato insostenibile per il mondo dell’autotrasporto è il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, evidenziando come “per chi fa trasporto “puro’” il prezzo del carburante incida per un terzo sui costi di esercizio” e come “ogni aumento del 10 per cento abbia un impatto di circa il 3 per cento sui costi dell’impresa”. Conti che fanno arrivare a un risultato finale in “profondo rosso”: “Se il prezzo del gasolio nell’ultimo anno e mezzo è cresciuto del 30 per cento, l’impresa ha subìto un aumento dei costi del 10 per cento, incremento che difficilmente si riesce a condividere o a ribaltare sulla committenza, con il risultato che tutta la remunerazione dell’impresa viene di fatto annullata”. Il paradosso, come più volte ricordato dal presidente di Conftrasporto, che guida anche la Fai, la Federazione degli autotrasportatori italiani, è che gli aumenti più consistenti “stanno riguardando , da un anno e mezzo a questa parte , i mezzi pesanti alimentati a Gnl, il gas naturale liquefatto indicato dall’Europa come meno inquinante rispetto a quelli tradizionali”. Incrementi idei prezzi di gasolio, e gas naturale, senza dimenticare quelli dell’Ad Blue, l’additivo antinquinamnte, che “uniti all’atteggiamento poco collaborativo della committenza, che in gran parte rifiuta di riconoscere le maggiorazioni, impone di riproporre il tema dei costi della sicurezza e della responsabilità condivisa sul quale, nonostante le promesse, non è stato intrapreso alcun intervento”, ha aggiunto Paolo Uggè, definendo “più che mai urgente, a questo punto, che il Governo provveda a emanare i costi minimi sulla sicurezza rendendoli obbligatori, onde evitare tensioni che potrebbero sfociare in forme di protesta autogestite”.