Le fabbriche producono merci, ma senza logistica e trasporti resteranno nei magazzini

Avrebbe dovuto essere il governo dei professori, dei tecnici, il governo di coloro insomma in grado di capire i reali problemi del Paese e di trovare le soluzioni. Di fare, in altre parole, quello che i “politici” erano apparsi moltissime volte incapaci di fare. A distanza di anni, invece, il Governo guidato dall’ex presidente del Consiglio Mario Monti continua a essere citato per la propria “incapacità” ad affrontare, e dunque risolvere, i problemi del Paese. È avvenuto anche al 2° Forum internazionale di Conftrasporto ospitato a Villa d’Este dove il nome del professor Monti è tornato a far capolino, citato dal presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio, Paolo Uggè, come colui che “ha cancellato la Consulta per la logistica, organismo che non costava e che era indispensabile, oggi come allora, per realizzare un piano strategico per la mobilità e la logistica”. Da qui la richiesta di far ripartire la consulta, avanzata dallo stesso presidente di Conftrasporto “perché l’Italia possa finalmente avere una visione strategica dei problemi, una regia “politico tecnica” comune che possa davvero affrontare le carenze infrastrutturali e logistiche del nostro Paese, che ci costano la terrificante somma di 34 miliardi di euro l’anno, e che senza interventi condanneranno la nostra economia. Perché se è vero, come riportato sulle pagine del Corriere della Sera, che per far ripartire l’economia è necessario un patto fra gli attori, come evidenziato dal presidente di Confindustria sulle colonne del quotidiano di via Solferino, è altrettanto certo”, ha concluso Paolo Uggè, “che se non rilanciamo le infrastrutture e la logistica le merci rimangono nelle fabbriche”.

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