L’Ilva non si salverà se non verrà pagato chi trasporta e consegna i suoi prodotti

Se gli autotrasportatori non verranno pagati dall’Ilva saranno costretti a non consegnare più i prodotti e se non li consegneranno salvare l’Ilva diventerà impossibile.  A lanciare al Governo il messaggio, tanto chiaro nella sua logica inconfutabile quanto forte nel suo contenuto, sono i responsabili delle principali associazioni di categoria dell’autotrasporto che sull’edizione de Il Giornale di martedì 10 febbraio hanno acquistato una pagina per denunciare una situazione divenuta insostenibile, al punto da far temere il peggio. Un peggio che, se dovesse accadere, avrà un solo grande colpevole, il Governo, accusato a chiare lettere d’essersi comportato da irresponsabile su questa vicenda che, denuncia unito il mondo dell’autotrasporto, sta mettendo a rischio il futuro di più di mille imprese e oltre diecimila lavoratori  che l’Ilva non paga da più di sei mesi, e questo nonostante il gruppo siderurgico incassi con la vendita franco partenza il corrispettivo dovuto agli autotrasportatori. Irresponsabili, vergogna, sono le parole che compaiono a caratteri cubitali sulla pagina che si conclude con un appello rivolto direttamente al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Un appello affinché alle chiacchiere facciano seguito i fatti, un appello perché il Governo si accolga che anche decine di migliaia di autotrasportatori sono cittadini come gli altri, con il diritto di essere pagati per il lavoro, indispensabile, che svolgono e con il diritto di essere tutelati dallo Stato.

4 risposte a “L’Ilva non si salverà se non verrà pagato chi trasporta e consegna i suoi prodotti

  1. Un grazie a Fai, Conftrasporto, Anita, Fita, Fisi, Confartigianato Trasporti e Sna Casartigiani per il messaggio lanciato oggi al Governo sulla scandalosa vicenda Ilva e sullo scandaloso trattamento riservato alle tante imprese di autotrasporto che da mesi lavorano non pagate per consegnare le merci del gruppo siderurgico e contribuire affinché non muoia lasciando a casa migliaia di lavoratori, mettendo in ulteriore difficoltà migliaia di famiglie.
    In mezzo al silenzio di tante altre associazioni, di tanti altri giornali sul caso che riguarda l’autotrasporto, la pagina pubblicata dal Giornale mi ha restituito un barlume di fiducia e speranza. Irresponsabili e vergogna sono due parole forti, ma in questo caso credo siano state usate più che mai a ragion veduta.

  2. La pagina sul Giornale? Una goccia d’acqua nel deserto… Una pagina così andrebbe pubblicata su tutte le testate per raggiungere tutta l’opinione pubblica e non solo su Il Giornale!

  3. Ieri sera a Virus, un servizio sulla questione. il nuovo commissario, intervistato da N.Porro ha dato risposte “diplomatiche” e passato la palla al governo. oggi i rappresentanti dell’indotto, tra cui anche i trasportatori, saranno a Roma.

  4. Perché ogni singola associazione non acquista uno spazio su una testata in modo da essere presenti su tutta la stampa nazionale?

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