Ecco la prova: l’Italia assume camionisti dell’Est a 380 euro di stipendio al mese

L’intestazione, in cima alla pagina a sinistra, recita Pracovnà Zmluva.  E più sotto  c’è scrittala parola zamestnavatel,  seguita  da altri termini incomprensibili come sidlo, zastupena… Fortunatamente a destra, c’è la traduzione in italiano che spiega come quel foglio sia un contratto di lavoro e come le scritte sotto l’intestazione indichino il datore di lavoro, la sede, l’amministratore che la rappresenta… Pochi fogli di un contratto di lavoro, redatto in duplice lingua e sottoscritto in lingua ceca da un’impresa di autotrasporto italiana. Una copia del contratto (spedita alla redazione di Stradafacendo da un lettore “allarmato per il fenomeno dei camionisti dell’Est presi in affitto da imprese italiane”, fenomeno denunciato proprio dal superblog del Tg Com 24 nell’articolo “Camionisti in affitto dai Paesi dell’Est, la bomba che farà esplodere le pensioni” (cliccate qui per leggere l’articolo) che nella prima pagina, a metà della colonna di destra,  specifica  che “il datore di lavoro assume il dipendente nella posizione autista di camion nell’ambito di servizi di trasporti stradali  nazionali e internazionali  con mansioni: guida di autoveicolo da trasporto merci,lavori di manovalanza relativi al carico e scarico merci, collaborazione e assistenza alle pratiche doganali e spedizioni di merci”. Fin qui nulla di strano. Quello che invece ha dell’icredibile è scritto nel capoverso immediatamente successivo, il numero 6: “secondo l’accordo fra parti il datore di lavoro è obbligato a pagare al dipendente un salario, per il lavoro svolto, per un ammontare di 381,00 euro”. Meno di 100 euro a settimana! “Ora, grazie a quella segnalazione anonima, appare chiarissimo il motivo per cui centinaia di imprese di autotrasporto italiane stanno mettendo in cassa integrazione gli autisti del nostro Paese, che di euro, fra netto e contributi, ne costano oltre 4000”, tuona Doriano Bendotti, consigliere di Fai Conftrasporto. Per un decimo di quella cifra mettono al volante un cittadino rumeno. E chissenefrega se migliaia di lavoratori italiani resteranno a piedi, se non avendo più soldi in tasca faranno crollare ulteriormente i consumi, se nelle casse della previdenza sociale italiana si creerà una voragine  che metterà a rischio le pensioni di cittadini italiani. E chissenefrega anche del fatto che magari quei poveracci   “importati” al volante non saranno dei professionisti della guida e metteranno a rischio lavita di migliaia di persone. Quello che sta succedendo, sotto gli occhi di tutti, è un’autentica schifezza. Dove sono le istituzioni, leparti sociali, gli organi preposti al controllo?”

14 risposte a “Ecco la prova: l’Italia assume camionisti dell’Est a 380 euro di stipendio al mese

  1. Dov’e’ la novita’, ci stiamo prendendo per i fondelli? Cosa aspettiamo a reagire a tutte le bla bla bla che si dicono? C’e’ solo una maniera per me: tutti fermi fino a risoluzione avvenuta. Sicuramente chi ha il compito di intervenire interverra’ in pochissimo tempo. (anche il Tar del lazio.) BASTA PAROLE MA FATTI!!!

  2. Invece di preoccuparsi del futuro dei lavoratori o dei buchi di bilancio previdenziali ecc, preoccupiamoci di sgravare le aziende dai contributi dei lavoratori permettendo di allineare i costi a quelli dei Paesi membri dell’UE. È stato semplicissimo anni fa adeguare i codici della strada, le normative su allestimento, sicurezza, ore di guida ecc alla UE, ma non si tiene in considerazione lo stato penoso delle nostre autostrade, la quantità di chilometri procapite e la velocità commerciale di esercizio + basse di quasi tutti i Paesi e ovviamente la tassazione e i costi di gestione + alti. Invece di preoccuparci di mantenere forzatamente dei posti di lavoro, o non permettere licenziamenti (il più delle volte) per giusta causa, dovremmo pensare a dare continuità e speranza alle imprese che sono costrette loro malgrado, a dover licenziare personale o peggio fallire a causa del peso della tassazione.

  3. Mi spiace ma manca l’Europa in tutto questo. Bisogna non so in che modo allineare i costi , così facendo non ci sarebbe più il problema. Guardate che è da molto che si sentono in giro voci di questo tipo. Incredibile che nessuno provveda. Lo sapete che da certi corrieri alcuni anni fa sono arrivati personaggi da Paesi vicini che hanno abbassato le tariffe sia con camion sia con furgoni adesso questi personaggi subiscono lo stesso trattamento da altri arrivati dopo di loro? Ma vi rendete conto ? Il nostro Paese sta andando in rovina per colpa di chi abbassa le tariffe in ogni settore.

  4. Al rivoluzionario Ronladir dico. Sai cosa succederà? che quei poveretti sfruttati che però con 380 euro al mese riescono a far star meglio di prima le loro famiglie vorranno lavorare perchè per loro è la sopravvivenza e quindi si scatenerà una guerra tra poveri. Il problema è politico e va affrontato con le armi della politica che non escludono forme di mobilitazione ma chiedono soprattutto unità di intenti cosa che tra noi non esiste. Perchè sarà vero che le nostre federazioni hanno delle divisioni (per lo più generate dalle confederazioni che sono pur sempre delle rappresentanze delle committenze) ma noi non facciamo nulla per aiutarle a superarle. Prova un po’ a pensare a certi comportamenti sui costi della sicurezza. Ora il fermo non serve se poi chi ci guida su temi sui quali tutti noi siamo d’accordo non sostiene le scelte fatte e le conquiste ottenute.

  5. Ad Angelo volevo dire che la guerra tra poveri, nel nostro settore, c’è sempre stata e che fino a che ogni ditta abbasserà i prezzi per portare via il cliente all’altro non ci salveremo più anzi sarà sempre peggio, se i prezzi fossero “giusti” si lavorerebbe meglio senza sgomitare…

  6. Non ci sono solo i poveri ma anche i furbi. Non è che questi che schiavizzano gli autisti sono gli stessi trasportatori (il 50% secondo un articolo di FITA) che (chissà perchè) NON detraggono le accise????

  7. Una soluzione ci sarebbe: perchè non affidare all’Albo il compito di verificare il rapporto che esiste tra il fatturato di trasporto e i mezzi posseduti? che trasporta deve almeno ricevere i costi mnimi gli altri sono agenzie ma devono essere considerati responsabili come committenti.

  8. SI CHIAMA CONCORRENZA SLEALE!! Andiamo avanti cosi’ e, non solo ci sara’ chi viene sottopagato, ci saranno pure tanti senza lavoro, il tasso di disoccupazione nel nostro settore e’ destinato ad alzarsi.

  9. Ah ah ah, gli immigrati stranieri lavorano per 380 euro al mese!
    Bevete molto?
    Fate uso di droghe pesanti?
    Siete tutti dei ritardati mentali?
    Oppure siete molto ignoranti?
    Dove vivete?
    Ho fatto svariati mestieri e per esperienza personale diretta posso scrivere ciò che segue :
    1) tutti gli immigrati stranieri che ci sono in Italia anche quelli clandestini senza arte né parte
    che ho conosciuto nei vari posti di lavoro dal 1987 ad oggi 2013 SI RIFIUTANO DI LAVORARE AL DI SOTTO DEI 1000 EURO NETTI AL MESE !
    2) Tutti gli immigrati stranieri che ho conosciuto dal 1987 ad oggi 2013 si RIFIUTANO DI FARE L” APPRENDISTATO O PERIODI DI PROVA .
    In parole povere gli stranieri anche se non sanno fare nulla e non hanno nessuna esperienza né capacità non vogliono fare gli apprendisti né vogliono fare corsi di formazione o prove .
    3) Tutti gli immigrati stranieri con cui ci ho lavorato oppure che ho conosciuto dal 1987 ad oggi 2013 SI RIFIUTANO DI FARE QUEI TUTTI QUEI MESTIERI CHE SONO PESANTI -SPORCHI O PERICOLOSI O CHE NON SONO DI LORO GRADIMENTO !
    P.S.
    Un” italiano disoccupato vecchio o giovane pur di avere un posto di lavoro come camionista potrebbe anche accettare di lavorare a GRATIS O PER SOLI 380 EURO NETTI MENSILI !
    NESSUN IMMIGRATO STRANIERO SAREBBE DISPOSTO A LAVORARE A GRATIS O PER SOLI 380 EURO MENSILI PUR DI AVERE UN POSTO DI LAVORO!

  10. Un ciao a tutti quelli che hanno lo stesso problema mio. Sono Bettino faccio il Camionista da 15 anni, per colpa dei autisti rumeni, sloveni, ecc. ho perso il lavoro. Il mio ex datore di lavoro mi ha detto che conviene assumere loro perché li paga la metà della stipendio che dava a me. Prima eravamo in 50 autisti che mettevano i loro stipendi in banche italiane, e ora ne sono rimasti solo 2. Gli altri 48 autisti sono rumeni e portano i loro stipendi in Romania. Ecco da dove comincia la crisi in Italia, mancano i soldi nelle banche e le banche non aiutano più le aziende italiane. E lo Stato non lo vuole capire. Invece di dare possibilità all’italiano per poter lavorare e pagare le tasse come abbiamo sempre fatto, ci lascia a casa senza lavoro e disperati. È una vergogna.

  11. Qualcosa si sta muovendo: i ministeri dei Trasporti e del Lavoro tedesco hanno avviato un’inchiesta sul campo per conoscere le reali condizioni di vita e di lavoro dei conducenti di camion, attraverso un questionario in otto lingue. Al termine della raccolta dei dati, i ministeri dei Trasporti e del Lavoro prepareranno una relazione, che potrà servire come base per miglioramenti delle infrastrutture e delle norme sul lavoro dei camionisti. Trovo però che procedere in ordine sparso non sia la soluzione migliore. Già Spagna e Italia hanno chiesto Commissione Europea di verificare se i nuovi provvedimenti francesi rispettano le regole comunitarie sui trasporti internazionali e sull’armonizzazione sociale.

  12. Ciao camionisti!!! Che vi devo dire?? Ho lavorato con una ditta di trasporti di Benevento,che mi dava 1000 euro al mese, e gli ultimi 5 mesi non me li ha neppure pagati… Adesso ho 62 anni e non riesco a trovare un briciolo di lavoro. Mentre gli stranieri stanno facendo la pacchia… è l’Italia purtroppo. Il governo ci ruba da un lato e gli stranieri dall’altro (mi viene solo voglia di piangere).

  13. La piccola Ungheria ha introdotto il sistema di controllo EKAER mentre la grande Italia emana dei provvedimenti che non fanno paura a nessuno. Sarà il caso di mandare qualche nostro rappresentante a vedere come si fa ad organizzare un sistema di controllo degno di questo nome?

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