Due mesi per fare le multe, altrimenti saranno nulle e non dovremo pagarle. È uno dei provvedimenti contenuti nel disegno di legge di riforma del Codice della strada approvato due settimane fa dal Senato. Una misura che non piace affatto all’Anci, l’associazione che riunisce i Comuni italiani. Il termine di 60 giorni “è assolutamente irrisorio per ottemperare a a tutti gli adempimenti che il procedimento sanzionatorio amministrativo attualmente richiede ed impone”. Ed è per questo che i Comuni chiedono di portare il termine per la notifica dei verbali di accertamento delle multe non contestate immediatamente a 120 giorni. La richiesta è contenuta in una lettera inviata dal vicepresidente dell’Anci con delega alla sicurezza urbana, Flavio Zanonato (sindaco di Padova), a Mario Valducci, presidente della Commissione Trasporti della Camera.
Nella lettera Zanonato segnala che con la riduzione a 60 giorni rispetto agli attuali 150 si “rischia l’impunità di milioni di infrazioni elevando il tasso di insicurezza e di illegalità da cui è già afflitto il settore”. L’Anci chiede anche la revisione della regolamentazione del rilascio dei contrassegni invalidi e la modifica delle norme sugli ausiliari del traffico (prevedendo per loro la funzione di organi ausiliari di polizia stradale). Zanonato ricorda che nel testo approvato dal Senato “sono state apportate modifiche che incidono fortemente sulle attività degli enti locali, verso i quali si dimentica che rappresentano i maggiori proprietari di strade” e per questo motivo auspica il recupero delle proposte originarie dell’associazione.