Crisi dell’auto, l’Unrae dice no agli incentivi e chiede la deducibilità delle spese

Come uscire dalla crisi dell’auto, che ha registrato in Europa il 18° calo consecutivo (clicca qui)? Lo spiega Massimo Nordio, amministratore delegato di Volkswagen Group Italia e neo-eletto presidente dell’Unrae, l’associazione che rappresenta le case automobilistiche estere presenti in Italia. La ricetta di Nordio è chiara: no agli incentivi alla rottamazione, perché drogano il mercato, sì a misure strutturali di alleggerimento dei costi sostenuti dalle famiglie per l’uso dell’automobile, a partire dall’adozione della deducibilità fiscale anche per le spese di acquisto e manutenzione della vettura.  Continua a leggere

Il Salone dell’automobile di Parigi si apre all’insegna della crisi europea

“Psa e Renault traballano, il mercato dell’auto affonda e lascia scoperta una sovraccapacità produttiva del settore industriale francese che ne mette in discussione la stessa sopravvivenza. Gli appelli ai francesi a comprare francese porteranno a poco”. L’editoriale di Le Figaro di giovedì 27 settembre introduce a un’edizione del Salone mondiale dell’auto a Parigi che si apre nel segno della crisi profonda che attanaglia il settore in Europa. Nel vecchio continente migliaia di posti di lavoro sono a rischio.  Continua a leggere

Possedete un’automobile? Attenzione, è più alto il rischio di avere un infarto

Possedere un’automobile aumenta il rischio d’infarto. Che sia questo il motivo della crisi del settore? Alla conclusione del rischio “mal di cuore” per chi si mette al volante è giunta la ricerca “Interheart”, un studio su oltre 29.000 persone provenienti da 262 centri in 52 Paesi in Asia, Europa, Medio Oriente, Africa, Australia, Nord e Sud America, pubblicato online su European Journal e ripreso dal portale gaianews.it. “Il professor Held”, si legge sul portale, “che è professore associato presso il Department of Cardiology, at Uppsala University Hospital di Uppsala, in Svezia, e i suoi colleghi in Canada e Stati Uniti, hanno confrontato il lavoro e le abitudini del tempo libero di 10.043 persone che avevano avuto un attacco di cuore con 14.217 soggetti sani (gruppo di controllo)”.  Continua a leggere