Aiuti economici alle famiglie dei camionisti: con Ebitral si pagano la spesa, le visite mediche…

Tantissimi benefit ordinati e consegnati a domicilio grazie a un semplice clik sul computer di casa, per acquistare carburante, per fare la spesa al supermercato o shopping nei negozi, ma anche per fare (o rifare) gli occhiali da vista o per tagliare sensibilmente il costo di una visita medica. E, ancora, per avere sconti su articoli tecnologici, profumi libri, cofanetti regalo, ingressi in terme, parchi divertimento, cinema, abbonamenti a riviste digitali… Tantissimi “buoni”, da utilizzare per pagare il conto senza mettere mano al portafogli o per saldarne solo una parte, di cui circa cinquemila lavoratori del settore autotrasporto e logistica della provincia di Bergamo (ma anche i loro familiari) possono usufruire semplicemente grazie al fatto che le imprese di autotrasporto per le quali lavorano sono iscritte a Ebitral, Ente bilaterale trasporti e logistica nato dalla volontà della Fai, Federazione autotrasportatori italiani, di Bergamo e delle organizzazioni sindacali Filt – Cgil, Fit – Cisl e Uiltrasporti di Bergamo di creare un osservatorio permanente per analizzare e risolvere eventuali problemi economici e sociali del settore. Un ente che nel proprio percorso di crescita ha ideato e realizzato sempre più servizi, fra cui anche un “pacchetto”, sempre più ricco e diversificato, di convenzioni per risparmiare o addirittura non spendere nulla: un’opportunità preziosa di per se e diventata una voce ancora più “importante” nei bilanci di molte famiglie con la crisi economia e con la pandemia che l’ha ulteriormente aggravata, “assegnando alle forme di welfare aziendale un ruolo sempre più da protagonista” come sottolinea il presidente di Ebitral, Pasquale Salvatore. “E non solo per i lavoratori dipendenti, ma anche per le imprese oltre che per lo Stato, se si considera che più sono le coperture “aggiuntive” nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie, minore è il rischio per la collettività di dover intervenire”. Un’iniziativa, gestita in collaborazione con welf@reIN di Cesare Pozzo (impresa sociale che si propone di promuovere in un’ottica prettamente mutualistica il welfare aziendale), che mette a disposizione di trasportatori o magazzinieri, delle loro mogli e dei loro figli una cifra base di 120 euro l’anno, ma che può aumentare anche notevolmente, per esempio per chi decide di utilizzarla per l’acquisto del pacchetto tutela, raggiungendo anche diverse centinaia di euro. “Un’opportunità a disposizione dei dipendenti di tutte le imprese iscritte a Ebitral che hanno sottoscritto un accordo aziendale redatto sulla scia dell’accordo quadro concordato dai rappresentanti di Fai e dei sindacati”, come spiega Michela Loda, segretaria dell’ente bilaterale, sempre pronta a spiegare ai trasportatori (“o ancor meglio ancora alle loro mogli, più attente ai bilanci familiari e alle possibilità per farli quadrare magari proprio acquistando senza dover spendere”) il funzionamento delle convenzioni. “Funzionamento semplicissimo che chiunque può apprendere navigando sulla  pagina ebitral.welfare.it, oppure telefonando allo 035 533119 o inviando una e mail a  segreteria@ebitral.it. “Strade diverse per scoprire come risparmiare denaro che molto spesso vengono spiegate ai dipendenti direttamente dai titolari delle imprese di autotrasporto associate, ma che in qualche caso si sono invece “perse per strada”,magari per una semplice dimenticanza, e questo è un aspetto che ci dispiace molto”, conclude sempre Pasquale Salvatore. “Soprattutto in tempi non facili in cui poter contare su benefit che sono, di fatto, denaro contante da utilizzare, è più prezioso che mai per far tornare i conti. I nostri uffici sono sempre aperti per i dipendenti delle imprese e per i loro familiari che volessero magari essere “guidati” nell’uso di queste convenzioni, oppure, perché no, che volessero suggerirci altre eventuali convenzioni alle quali lavorare….. Oltre che, ovviamente, per i titolari di aziende associate che hanno aderito all’iniziativa e che colgo l’occasione per invitare a diffondere sempre più fra i propri lavoratori queste opportunità di natura contrattuale costruite negli anni per incrementare il benessere dei lavoratori e dei loro familiari. Percorrendo, semplicemente, strade “alternative” alla retribuzione”.

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