L’economia italiana ripartirà o affonderà? Molto dipenderà dalle scelte sui trasporti via mare

“ L’Italia resterà a galla o affonderà? Saranno i trasporti via mare a deciderlo?”. Il titolo scelto dal portale mareonline.it fotografa in modo chiarissimo l’importanza delle autostrade del mare , oltre che ovviamente della loro connessione con autostrade su terra, ferrovie e porti, per il futuro della nostra economia. Un ruolo determinante, quello giocato dal trasporto via mare, per un Paese che rappresenta, per la sua posizione geografica nel Mediterraneo una piattaforma logistica naturale, e che parte dunque “avvantaggiatissimo” rispetto alla concorrenza ma che ha saputo perdere questo vantaggio per la propria incapacità di adeguare le infrastrutture, per non aver mai saputo realizzare un piano strategico dei trasporti e della logistica nonostante sia stato invocato (e perfino “indicato”) a gran voce per anni, decenni dagli operatori del settore. Un ruolo che l’Italia può ancora però recuperare, come emerso in occasione del primo Euromediterranean Investment Forum, meeting internazionale organizzato dalla Federazione banche assicurazioni e finanza a Napoli con la presentazione del sesto rapporto annuale “Italian Maritime Economy” dal titolo “Nuovi scenari nel Mediterraneo: Suez e la Cina, le strategie dei grandi carrier, le nuove tecnologie e le rotte dell’energia”, curato da Srm (centro studi collegato a gruppo Intesa Sanpaolo). Come? Per esempio effettuando investimenti portuali tali da aumentare del 10 per cento la capacità di attrazione dei traffici nei nostri porti, manovra che, secondo le time della Srm, darebbe alla filiera marittima una capacità di generare un impatto sul valore aggiunto pari a 3,2 miliardi di euro. Per approfondire l’argomento su mareonline cliccate qui.

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