Pedaggi troppo cari su A24 e A25, la protesta dell’autotrasporto: “Lasceremo l’autostrada”

I camionisti lasceranno l’autostrada e utilizzerano la viabilità ordinaria se non verrano riconosciute le “loro buone ragioni di fronte ad aumenti del 12,89 per cento dei pedaggi sulla A24 e A25. Ragioni che si traducono nella richiesta di un pacchetto di agevolazioni e di interventi per la messa in sicurezza delle autostrade da e per Roma rivolta tanto al Governo che alla società di gestione delle due arterie”. Lo hanno annunciato, proclamando lo stato di agitazione della categoria, le principali sigle abruzzesi dell’autotrasporto per conto terzi, Assotir, Cna-Fita, Confartigianato-Trasporti, Fai-Conftrasporto, Fiap Abruzzo.
“Il mondo produttivo”, si legge in una nota congiunta, “subisce ormai da anni, senza alcuna giustificazione, danni rilevanti ai bilanci, costretto com’è a fare già i conti con una concorrenza fortissima. Ed ora le aziende vedono concreto il rischio di dover scaricare il maggior costo dei pedaggi sull’intera filiera, coinvolgendo i consumatori”. Al Governo, e in particolare ai ministeri dei Trasporti e dell’Economia, le sigle dell’autotrasporto “chiedono il riconoscimento di agevolazioni in considerazione delle particolari condizioni di disagio (stagionali; meteorologiche; altimetriche) in cui si svolge l’attività di autotrasporto tra Abruzzo e Lazio”. Le associazioni chiedono invece a Strada dei Parchi, la società che gestisce A24 e A25, “di mettere in campo un pacchetto di misure necessarie ad accrescere la sicurezza, come nuove aree di sosta e di servizio sin qui solo promesse e mai realizzate. Deve essere chiaro a tutti”, conclude la nota, “che in assenza di interventi che vengano incontro alle nostre richieste e alle nostre esigenze nessuno potrà obbligarci a percorrere le autostrade; di fronte a costi divenuti insopportabili, per noi diventerebbe dunque necessario abbandonare l’autostrada e percorrere la viabilità ordinaria, che certo nelle aree dell’Abruzzo interno non brilla né per sicurezza né per manutenzione. Con le conseguenze che lasciamo immaginare per la sicurezza della circolazione, degli operatori e degli stessi abitanti”.

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