Ilva, la protesta degli autotrasportatori: “Fatture non pagate da maggio 2014”

Non c’è pace per gli autotrasportatori che lavorano con lo stabilimento Ilva. I pagamenti sono in forte ritardo, con le fatture che non vengono pagate da maggio 2014. Per questo motivo gli autotrasportatori aderenti a Confartigianato hanno inviato una lettera al prefetto di Taranto e al commissario straordinario dell’Ilva annunciando la proclamazione dello stato di agitazione e il conseguente stop ai servizi.

“La persistente morosità dell’Ilva, che dal mese di maggio 2014 non paga le fatture”, si legge nella lettera, “emesse in relazione ai trasporti effettuati per suo conto, e la mancanza di serie ed attendibili soluzioni al problema, aggravato da notizie allarmanti circa la sorte dei crediti sin qui maturati, ci induce a proclamare lo stato di agitazione con astensione immediata dall’esecuzione del servizio e con riserva di passare a più energiche ed incisive forme di protesta qualora non si provvederà all’estinzione dei debiti entro brevissimo termine”.
Intanto, questa mattina i lavoratori dell’indotto stanno manifestando a Taranto: il corteo è partito dallo stabilimento per raggiungere il centro della città. Anche il sindaco, Ippazio Stefano, alcuni esponenti della giunta e alcuni consiglieri comunali stanno partecipando al corteo. “Sono qui per lottare al fianco dei lavoratori”, ha detto il primo cittadino, che l’altro ieri aveva scritto una lettera al premier Matteo Renzi chiedendo garanzie per le imprese e i lavoratori dell’indotto che temono di veder azzerati i crediti con l’adozione dell’amministrazione straordinaria.

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