Scandalo Sistri, 90 autotrasportatori citano in tribunale il ministero dell’Ambiente

Continua ad aumentare il numero di imprese di autotrasporto che hanno deciso di agire legalmente per ottenere il risarcimento per il mancato funzionamento del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti mai entrato in funzione.  Nelle scorse settimane il solo  studio legale Callipari di Verona, al quale Fai Conftrasporto aveva dato mandato di avviare la procedura per la messa in mora del ministro dell’Ambiente per il mancato funzionamento del Sistri,  ha proceduto a notificare e a iscrivere a ruolo presso gli uffici giudiziari di Roma (a seconda del valore della causa, Tribunale e Giudice di Pace), oltre 90 citazioni promosse da altrettante aziende di autotrasporto. Imprese  che chiedono al Ministero dell’Ambiente di essere risarcite dei  danni sofferti a causa del mancato funzionamento del Sistri e del conseguente rinvio della sua messa a regime. Le richieste risarcitorie variano da un minimo di 500 euro a oltre 10mila euro. Le prime udienze di trattazione sono fissate per la metà del mese di luglio.

19 risposte a “Scandalo Sistri, 90 autotrasportatori citano in tribunale il ministero dell’Ambiente

  1. Solo 90 imprese di autotrasporto sulle 30mila associate alla Fai hanno avuto gli attributi di citare il ministero dell’Ambiente in Tribunale? Siamo una categoria di cuordileone….

  2. In questo Paese credete che daranno ragione a dei camionisti e torto a degli ex ministri e a tutto il circo della politica?

  3. Sono solo delle persone che non pensano al vero obiettivo finale. Sono più importanti 1000 euro di rimborso o il togliere di mezzo quel catorcio di Sistri che altro non fa che danni alle imprese serie? Se c’è la prospettiva di dover risarcire tutti col cavolo che lo tolgono. Queste sono solo azioni fatte da qualche presidente di associazione per raccattare 3 tessere in più e far vedere che, finalmente, intraprende un’azione “sindacale” a favore della categoria. Patetici…

  4. Sul Sistri è caduto il silenzio. Per molti giornali, tv, radio non è mai neppure esistito. Poi i grandi direttori, i grandi editori si domandano perché ormai non vendono più una copia in edicola…..

  5. No, non è così che si fa! E lo dice una che vorrebbe riavere indietro circa 30.000€ buttati nel Sistri! Possibile che non vi rendiate conto che agitando lo spettro dei ricorsi non lo aboliranno mai! Adesso che, timidamente, qualcuno con le palle sta provando a cancellare questo mostro dalle nostre esistenze, vi mettete subito a spaventarlo con questa storia dei rimborsi. Aspettate almeno che lo eliminino. Queste stupide, patetiche operazioni di facciata alla caccia di 4 tessere in croce, sono contro gli interessi di tutti!

  6. Io invece appoggio totalmente questa iniziativa e mi auguro che venga portata avanti in ogni grado di giudizio e pubblicizzata il più possibile. Ogni arma legale a nostra disposizione deve essere utilizzata. Non devono passarla liscia. Staremo a vedere se l’obiettivo è veramente quello dichiarato o se a un certo punto il risultato sarà scambiato con qualcos’altro.

  7. Bisogna sempre guardarsi dai saccenti e da coloro che non sapendo vivono di sospetti e di invidie ma nulla o poco fanno per l’interesse collettivo. E’ il caso di chi sostiene che la gente non vuole sostenere costi per una causa di azione civile in quanto solo gli “scemi” buttano via i soldi per una improbabile vittoria. Non conosce le condizioni che sono praticate a chi ha deciso di partecipare all’azione di risarcimento. Prima di sparare cavolate farebbe meglio a informarsi. Altrettanto che ritiene che l’azione sia stata promossa per “avere qualche tessere in più” L’azione è stata decisa all’interno delle imprese associate che hanno chiesto alla federazione di caricarsi dell’onere di avviare un’azione di risarcimento. Posso assicurare che per i rapporti che devono essere sempre ricercati nell’interesse generale, forse alla federazione questa iniziativa poteva anche non convenire. La storia della Fai è però lastricata di battaglie, considerate giuste dal suo gruppo dirigente anche quando erano palesemente difficili da vincere, e portate avanti nell’interesse della categoria. La “schiena diritta” che rivendichiamo vuol dire questo. Vi sono delle iniziative che sembrano non produrre risultati nell’immediato ma poichè appartengono a una linea di opportunità sindacale vengono portate avanti. Questa si chiama coerenza e correttezza nei confronti della categoria che si fida della Fai. E’ l’opportunismo che va combattuto in favore dell’interesse generale. Spero di aver chiarito ad alcuni maestrini della Penna rossa le linee della nostra federazione. Non sono obbligati a essere d’accordo con noi. Ma prima di parlare di noi in senso spregiativo o senza sapere si informino o si lavino ma molto bene la bocca.

  8. Presidente Uggè, non stia a perdere tempo a replicare a gente che parla solo perchè ha la bocca (e scrive solo perchè ha le dita per battere sulla tastiera. Sono dei poveracci, probabilmente esponenti di una di quelle associazioni che di tessere ne hanno in tutto tre o quattro e che si rodono al pensiero che ci sia chi sa lavorare per la tutela degli autotrasportatori. Presidente io ero a Montecatini, ho assistito alla standing ovation (si dice così?) che le hanno tributato… vada avanti per la sua strada, decine di migliaia di associati sono pronti a seguirla sempre…

  9. Allora ho idea che a ottobre tutti avremo il cetriolo del SISTRI da gestire e nessuno avrà il rimborso… spero di essere sonoramente smentito dai fatti…

  10. La promozione di un’azione legale per rientrare del maltolto (si perché il contributo SISTRI è stato un furto bello e buono) è sacrosanta. Solo non vorrei che fosse quantomeno intempestiva… SISTRI c’è ancora! Non fosse intervenuta la sospensione dei contributi 2012 e 2013, li staremmo ancora pagando, ovviamente per niente. E se SISTRI ora proseguisse, se i contributi versati venissero tenuti in conto per gli anni a venire? Concordo con chi mi ha preceduto che, forse, sarebbe stato più opportuno aspettare il funerale del SISTRI prima di litigarsi l’eredità. A giochi fatti, con SISTRI fuori di mezzo, sarebbe stato lampante che i contributi sono stati versati, definitivamente, per nulla. Forse la causa sarebbe stata più facile, e certamente per il ministero una retromarcia molto più difficile.

  11. Dottor Uggè, ma un minimo di discernimento politico no vero? Quello che, probabilemente, nè Lei nè i Suoi Associati avete compreso dal mio commento è che l’azione tendente al risarcimento del contributo che avete intrapreso NON è fuori luogo, E’, semplicemente, fuori tempo. Sono pienamento favorevole alla richiesta di risarcimento, e pure con gli interessi, per tutti quei Cristi che sono stati vessati da questo carrozzone denominato Sistri, sono solo del parere che l’azione andava intrapresa solo DOPO che l’avevano per sempre sepolto. Isa l’aveva compreso…Uhè, Pulcinè, Cirillo con spillo è rima vecchia ma vecchia… mi aspetto sempre un pò di fantasia napoletana, soprattutto da chi si fregia di un nome così importante.

  12. E’ proprio vero che l’informazione non è il lato forte di tutte le associazioni, chi ha voglia di divertirsi può andare su internet e vedere quali e quanti interventi gli esponenti della Fai e dell’ASSTRI hanno fatto negli ultimi anni sulla materia del Sistri. Chi parla di operazione di facciata è solo in malafede, le adesioni (e non le tessere) fortunatamente la Fai le ha spontaneamente sempre di più da aziende che escono da associazioni che hanno sempre venduto fumo e sfruttato la disperazione dei colleghi. Per tornare al Sistri, dopo anni di silenzio ha chiamato un gentilissimo operatore (mi sono informato sono al lavoro in una sessantina) chiedendomi l’aggiornamento della posizione che ho regolarmente chiuso da due anni con tanto di raccomandate per chiedere dove dovevo riconsegnare le black-box, e noi dovremmo aspettarci che prima il ministero lo chiuda? Forse facciamo prima a chiudere noi!

  13. E così se la sfangherebbero ancora. No. Se noi sbagliamo una virgola ci arrivano il recupero, le sanzioni, gli interessi e i pignoramenti. Perciò: stessi pesi e stesse misure. Se poi il Sistri verrà ripristinato, fino a quando non si concluderà il giudizio, le quote già versate saranno considerate come acconto.

  14. Io mi limito a registrare quanto segue: 1) Il Sistri è prossimo all’abrogazione, dal momento che lo stesso coordinatore del tavolo tecnico voluto dal ministro si è espresso in tal senso; 2) Già in passato il governo (sottosegretario Fanelli) ha dichiarato che in caso si soppressione del sistema (e solo in quel caso) le aziende avrebbero ottenuto il rimborso dei contributi versati; 3) E’ chiaro a tutti che l’abrogazione del Sistri potrerebbe, in qualche modo, al risarcimento di quanto anticipato dalle imprese; 4) Ogni volta che sono state minacciate azioni di massa il ministero si è irrigidito ed ha dato rova di normazione creativa con provvedimenti a dir poco stravaganti. Ergo: personalmente rimanderei eventuali azioni legali.

  15. I giornalisti? Moltissimi di loro (quello con maggior potere) sono collusi col potere politico ed economico, sono soldatini pronti a scattare sull’attenti e a dire signorsì in cambio di prebende, sono sul libro paga. Io ho smesso di comprare e leggere i giornali, e moltissimi altri (da quello che vedo) hanno fatto come me. Altrimenti non si spiegherebbe come mai certi colossi della stampa nazionale hanno perso centinaia di migliaia (sì, avete capito bene) di copie al giorno!

  16. L’autotrasporto questa volta, forte della precedente esperienza, non subirà più o meno passivamente le decisioni di pseudo esperti. È bene che glielo si comunichi da subito. Siamo stati abbindolati, siamo stati responsabili, siamo stati collaborativi. Adesso saremo inflessibili.

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