Ania: “Le compagnie assicurative sono pronte a ridurre i prezzi delle Rc auto”

Le compagnie assicurative, in questo periodo che è “il più critico dal dopoguerra”, sono “pronte a ridurre i prezzi della Rc auto, nell’ambito di un’azione congiunta, di sistema, che aggredisca alla radice quelle componenti strutturali che mantengono elevato il costo dei sinistri”. Lo ha detto il presidente dell’Ania (associazione nazionale tra le imprese assicuratrici), Aldo Minucci.

Nel corso dell’assemblea dell’associazione, Minucci ha osservato che “l’Italia può farcela se riesce a ritrovare lo spirito unitario e costruttivo, necessario per riprendere un cammino di crescita stabile e sostenibile, rilanciare l’occupazione, mantenere la coesione sociale”. Per questo, ha proseguito, “abbiamo tutti un compito da svolgere” e “anche l’industria assicurativa è chiamata a fare la propria parte”. Oltre all’impegno sul fronte delle tariffe Rc auto, Minucci ha detto che le aziende sono pronte “a garantire alle famiglie e alle imprese tutele adeguate contro i rischi demografici, sanitari e ambientali, in un quadro coerente di collaborazione fra pubblico e privato che promuova la responsabilità e incentivi la prevenzione”. E sono anche pronte a “destinare una parte degli investimenti al rafforzamento delle infrastrutture del Paese, in una cornice normativa che offra piena tutela al risparmio degli assicurati e alla stabilità delle imprese”.

2 risposte a “Ania: “Le compagnie assicurative sono pronte a ridurre i prezzi delle Rc auto”

  1. Solo lo scorso gennaio ci sono stati degli aumenti e ora si parla di abbattere i costi?? Come quando ci sono i saldi e i commercianti fanno gli sconti su prodotti a prezzo volutamente rialzato. Nessuno se ne accorge e si paga prezzo pieno. Attenzione poi al decreto Bersani, sarebbe meglio implementare la sua attuazione con la funzione auto-moto e viceversa. Abbassare i costi della Rca sarebbe un vantaggio al quale chi ha un po’ di senno non abbocca. Chi può credere che le compagnie si dimezzeranno gli introiti per il bene del Paese? Si fanno tante chiacchiere, poi ci si trova a scalare di classe al minimo incidente e a recuperare (forse) una volta ogni due anni.Si tratta di un mercato troppo compromesso, non c’è più buon senso.

  2. Purtroppo ancora una volta assistiamo a cose inaudite. Compagnie che prima inflazionano il mercato con politiche suicide (qualche funzionario ci ha guadagnato), che poi chiudono il settore rcauto pensando di raccogliere solo le polizze che non possono produrre indennizzi (le convenzioni sui conti correnti bancari es.), che poi si accorgono che il bilancio è negativo e rincorrono nuovamente e sconsideratamente le vecchie politiche. Ma quando si liberalizza veramente il mercato e si finisce di coprire i soliti ignoti … oops i soliti ignobili…

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