Il Pd chiede che vengano cancellati i 400 milioni di euro stanziati per l’autotrasporto

Quattrocento milioni di euro. A tanto ammonta lo stanziamento previsto dalla manovra  Finanziaria 2012 per l’autotrasporto? Ovvero a stessa identica cifra dell’anno precedente, confermata dal Consiglio dei ministri solamente poche settimane fa, il 13 ottobre, in occasione della stesura della legge di stabilità. Ora quei 400 milioni di euro potrebbero scomparire, cancellati da un emendamento presentato da alcuni senatori del Pd.

“Un emendamento che rischia di cancellare tutte le assicurazioni e le dichiarazioni di interesse e di sostegno promessi fin qui al mondo dell’autotrasporto, una decisione che risulta per gli operatori del settore ancora più assurda  perchè non lascia strade aperte a una diversa ripartizione dei fondi, magari  chiedendo di dare più risorse al trasporto combinato, alle imprese che si ristrutturano o a favorire nuove forme di esodo dal settore: cancella e basta”, è l’amarissimo commento di Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio. “Così facendo si vanifica tutto il lavoro portato avanti dal sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino e del Governo con una chiara ed evidente azione contro i nostri operatori. Ma la cosa più assurda”, prosegue Paolo Uggè, ” è che così si sta facendo l’esatto contrario di quanto era stato annunciato nel corso dell’incontro della scorsa settimana proprio con esponenti del Pd. Il segretario nazionale di Conftrasporto Pasquale Russo ha ancora ben chiare nelle orecchie le parole pronunciate nel corso di un incontro con i responsabili del Partito Democratico, sui temi riguardanti il settore: “grande attenzione a sostegno dei nostri problemi”. Ora: o la mano destra non sa quello che fa la sinistra, cosa della quale non ci meravigliamo di certo, oppure siamo di fronte a una solenne presa in giro nei confronti di decine di migliaia di operatori del settore”. Paolo Uggè ha anche annunciato l’intenzione di “rendere pubblici  i nomi dei parlamentari e dei partiti che dovessero eventualmente decidere di  agire in senso negativo rispetto ai problemi del mondo dell’autotrasporto. La gente deve riflettere di fronte alle facce doppie e soprattutto a coloro che dicono una cosa e poi ne fanno un’altra. Bisogna stare molto attenti”.

17 risposte a “Il Pd chiede che vengano cancellati i 400 milioni di euro stanziati per l’autotrasporto

  1. Mi sembra strano che ancora si creda alle parole dei politici, io penso che con certa gente solo con le maniere forti si ottenga giustizia.

  2. Ci risiamo. Non sono ancora arrivati e gia’ la musica e’ la stessa gia’ sentita con Prodi e compagni: dagli alle aziende di autotrasporto. Possibile che nessuno capisca l’importanza di un settore vitale per il Paese?

  3. Cara Simona,succedera’ he i 400 cocuzzi se li spartiscono loro, e noi continueremo a manomettere i tachigrafi per soppravvivere, a buttare le fatture e a sfruttare gli autisti.Hanno fatto le tariffe minime, e chi le prende? Serve obbligare le ditte a pagarle non a solo multarle(quando e come poi……..) NON CI CREDIAMO PIU’ ALLE PROMESSE, SERVE COME IN POLITICA UN CAMBIAMENTO RADICALE. MANIERE FORTI E SENZA COMPROMESSI.

  4. Vedo che sui soldi, giustamente, la gente si interessa. Allora l’evoluzione è legata alla fase delicata della politica. In un situazione normale gli emendamenti si mettono in votazione e se ottengono i voti della maggioranza sono approvati. Se invece, come sembra succederà il Governo metterà la fiducia sul maxiemendamento, tutti gli emendamenti presentati dai parlamentari decadranno e, se ottiene la fiducia, passa il testo del maxiemendamento. Quindi rivive il testo come esce dalla votazione e quindi con i 400 milioni per l’autotrasporto. Poi si vedrà cosa succederà all’altro ramo del Parlamento, cioè alla Camera dei deputati.

  5. Tutto il contrario di tutto, bisognerebbe capire se la mossa sia di carattere politico e non prettamente economico. Una volta le nostre aziende potevano farcela, ma oggi senza questo aiuti no. Ipotizzo preoccupanti ritorsioni. Un fiammifero che può accendere un fuoco, quello dell’Italia di cartone.

  6. Chiedo a Paolo Uggè, sempre così attento dell’evolversi dei lavori parlamentari, di tenerci informati a puntino di queste strane strategie. A volte se il comune trasportatore sapesse effettivamente come si mettono in campo certe questioni e che iter contorto si segue per arrivare al dunque, sono sicura che potrebbe dare una mano …. Come? Sostenendo di più la propria associazione affinchè sia vigile e riesca a intervenire su questi modi incivili di usare in modo strumentale la nostra categoria per ignobili beghe politiche. Caro Paolo, non perda occasione per farci sapere cosa accade, chi comprende sostiene poi le battaglie.

  7. Finalmente un emendamento che ci aiuterà a chiudere prima che ci facciamo male veramente! Cosa ne pensa la base di quell’anima di Unatras vicina al PD? In realtà questo partito non perde occasione per dimostrare di non avere capito l’importanza del settore per il rilancio dell’economia, e questo si tradurrà presto in una nuova prova di forza. Basta interventi a pioggia ma mirati alla crescita delle aziende che vogliono crescere, ma togliere gli interventi a un settore vitale è davvero demenziale!

  8. Ma per me il problema sta nella nostra testa e cultura. Se le leggi dicono e impongono costi minimi, dati dal ministero e aggiornati, e gli aumenti si sommano ai costi di gestione, io non devo aspettare la pioggia per dissetarmi. Propongo le mie tariffe, sulla base dei costi minimi, delle spese vive e costi sostenuti, alla mia committenza. Purtroppo poi c’è anche chi trasporta lo stesso, pensando alla pioggia che cadrà dal cielo dello stato. Poco importa se il committente mi risponde che le mie tariffe sono quasi il doppio della concorrenza. La verità è che la concorrenza lavora e trasporta per la metà dei prezzi minimi di tariffa: quindi sottocosto. Prolungando l’agonia e sperando al bonus statale. Anche se dessero, che è cosa sempre ben accetta visti gli aumenti di solo accisa, questi benedetti milioni, a molta gente non risolverebbe il problema, perchè sono già in apnea; per il fatto di trasportare con costi pari, cioè zero reddito, o superiori al guadagno lordo.

  9. Voglio rassicurare Carolina e tutti quanti che non verrò meno al mio impegno di seguire le evoluzioni che si verificheranno. Alla luce delle ultime notizie il Governo dovrebbe presentare un maxi emendamento al provvedimento sullo sviluppo. Questo dovrebbe far decadere tutti gli emendamenti presentati. Queste erano le notizie di ieri a tarda sera, anche se la questione è molto in movimento.

  10. Se fossero riconosciuti i costi minimi non avremmo bisogno di nessun incentivo. Il punto è che vogliono abolire anche questi!

  11. Mi pare che dal 2007 (data ultimo sciopero) ad oggi, la diplomazia non abbia premiato nessuno, ma solo affossato numerose imprese di trasporto.
    E’ ora di dare un segnale forte per far comprendere l’ importanza del ns settore ed organizzare le opportune manifestazioni di protesta.

  12. Ad Alessandra, che ammiro da sempre per i suoi commenti dico: sì fermo. Fino a quando scrivono le leggi senza scappatoie come hanno fatto finora. Obbligo di prezzi concordati per legge in fattura o fattura non valida, e sanzioni grandi per chi emette fattura inferiore. O forse perché è aumentata l’Iva mettiamo ancora al 20 per cento, non sarebbe valida. Non si deve dire: si fa, ma bisogna obbligare. Salutoni a tutti.

  13. Il fermo? Restiamocene tutti nei nostri parcheggi per qualche giorno senza creare caos, l’Italia si ferma. Dovremmo avere qualcuno che ci rappresenti con tenacia e idee chiare, che ci difenda dalla politica e dai politici.E, soprattutto, dai committenti.

  14. Io trovo che il fermo sia una modalità di protesta ormai superata. Propongo invece di recarci tutti all’agenzia delle entrate o alla prefettura o al tribunale e consegnare, attraverso i nostri rappresentanti, la lista dei committenti che non intendono applicare le determinazioni di legge. E perché no, invece di portare i nostri camion, prendere a prestito dai nostri figli o nipoti i modellini giocattolo e trascinarceli dietro. Sicuro non inquinerebbero e chissà, forse i cittadini invece di indignarsi per il traffico bloccato e per l’inquinamento causato, sosterrebbero la nostra protesta.

  15. Le misure a sostegno ci sono, e se ci vengono tolte o non vengono più proposte, ce le creiamo da noi! Come fanno le assicurazioni,le compagnie petrolifere,ma anche il meccanico,il gommista , l’elettrauto, il tecnico informatico. Loro adeguano le tariffe orarie, anche sulla base dei comitati di categoria. I nostri comitati di categoria hanno concordato con il governo e i rappresentanti di categoria, a mezzo emendamenti di legge, i nostri costi per i servizi. Non farli applicare, solo perchè non li riconoscono, non vuol dire andare dallo Stato a lamentarsi per i soldi non guadagnati, basta non caricare e attivarsi o fare attivare chi di dovere per i controlli di legge, come stabilito. Le manifestazioni si fanno con i camion fermi sul piazzale, senza caricare la merce, sino a quando non riconoscono il “minimo” di legge stabilito con gli emendamenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *