Sì all’omicidio stradale, la conferma arriva dai ministri Maroni e Nitto Palma

L’omicidio stradale non è più soltanto un’idea forte, l’argomento di petizioni che vogliono portare a proposte di legge, ma qualcosa di più. L’omicidio stradale è ora molto più concreto del passato, soprattutto dopo la conferenza stampa di Ferragosto al Viminale tenuta dal ministro dell’Interno Maroni e dal Guardasigilli Nitto Palma, che recentemente ha sostituito Alfano. “Introdurremo il reato di omicidio stradale”, hanno assicurato i due ministri.

Il nuovo reato nasce anche sull’onda dell’indignazione dell’opinione pubblica suscitata dall’ultima tragedia avvenuta in Liguria, dove un albanese andando contromano sull’autostrada sotto l’effetto dell’alcol ha causato un incidente stradale nel quale sono morti quattro giovani francesi in vacanza. “E poi”, ha sottolineato Maroni, “è stato subito messo in libertà”. “È una vera e propria necessità”, ha spiegato il Guardasigilli, “ed è necessario che venga riconosciuta la flagranza differita che consenta l’arresto di chi si macchia di questo particolare reato”. Questa nuova fattispecie di reato, ha aggiunto Maroni, “va distinta dall’omicidio colposo, consentendo di sanzionare coloro che si rendono colpevoli di omicidi mettendosi al volante ubriachi o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti”.

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