“Il flusso delle merci è ricominciato a testimonianza della ripartenza della produzione industriale al Nord e al Centro. Tutti i dati sul traffico dei Tir in autostrada mostrano un incremento a due cifre in un anno, molto più del Pil, e riconfermano il peso del trasporto su gomma in Italia. La nuova frontiera dell’e-commerce accentuerà il flusso di merci e ridisegnerà ancora più drasticamente gli insediamenti nel territorio. Sarà forse il polo logistico di San Giovanni, vicino a Piacenza, la nuova Mirafiori degli anni Dieci?” Sono alcune frasi estrapolate da un lungo articolo di Dario Di Vico, pubblicato sul Corriere della sera di domenica 17 settembre, per fotografare l’Italia che cambia. Un Paese dove, scrive sempre il giornalista, da sempre fra i più attenti ad analizzare anche i cambiamenti che si muovono lungo strade e autostrade, “l’economia moderna ha visto mutare vorticosamente i meccanismi di funzionamento…” e dove ” lo sviluppo (e l’evoluzione) delle società locali viene determinato da fattori nuovi come può essere un’infrastruttura”, con l’economia moderna che è “flusso di persone e di merci, è storia di vite mobili”. Continua a leggere
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Il vero popolo dei camion non è mai sceso in piazza. Lo dice Il Corriere della Sera
“Chi guardando a quanto è successo in questi giorni ha parlato di “rivolta” e “spallata” non sa che quando scende in campo il popolo dei tir il Paese si blocca veramente, le autostrade diventano un rodeo e le merci non arrivano a destinazione. Fortunatamente non è accaduto niente di ciò”. A fornire l’ennesima conferma che quello che sta andando in scena da lunedì non è lo sciopero degli autotrasportatori è il “Corriere della Sera” che in un articolo firmato da Dario Di Vico e intitolato” “Ma il vero popolo dei Camion non è dentro la piazza fai da te” sottolinea anche come “l’azione diplomatica tesa a depotenziare le agitazioni è stata possibile perché il mondo degli autotrasportatori organizzati ha retto allo stress-test del fermo proclamato dalla piccole associazioni rimaste fuori dall’intesa firmata col governo”. Continua a leggere
Uggè: nello “scontro” col Corriere Confindustria ha avuto la peggio
La lettura dell’articolo sui “padroncini” realizzato nei giorni scorsi su Corriere della Sera da Dario Di Vico (davvero ben fatto, con l’evidente intento di analizzare e raccontare obiettivamente una determinata realtà senza partire da posizioni predeterminate e senza dover difendere precise posizioni, facendo semplicemente il mestiere del giornalista così come più spesso dovrebbe essere svolto) e il commento fatto dal vicepresidente di Confindustria Cesare Trevisani e pubblicato su generazionepropro.corriere.it impongono alcune riflessioni. La prima, è più immediata, è che un’evidente preoccupazione traspare nelle parole di Cesare Trevisan. Forse perché il primo giornale italiano e un professionista di valore si occupano di mettere in evidenza fatti e misfatti di un settore fino a oggi trascurato? Continua a leggere
Sull’autotrasporto si scontrano Il Corriere e Confindustria
Lo stile è indubbiamente quello del fair play, ma la sostanza racconta di un vero e proprio scontro, quello (a colpi di penna) avvenuto fra Cesare Trevisani, vice presidente di Confindustria per infrastrutture, logistica e mobilità, e Dario Di Vico, giornalista del Corriere della Sera e autore di un recentissimo articolo, richiamato in prima pagina sul quotidiano di via Solferino, dedicato al mondo dell’autotrasporto e in particolare dei padroncini. Ed è proprio quell’articolo al centro del duro scambio di prese di posizione, (pubblicate su generazionepropro.corriere.it), solo in parte mitigato dallo stile di scrittura. Continua a leggere