Patente “senza punti” per le auto blu: voi cosa ne pensate?

Il nuovo Codice della strada al vaglio della commissione Lavori pubblici del Senato ha in serbo una novità clamorosa. Gli autisti delle auto blu non perderanno punti in caso di sanzioni. Ecco un nuovo nodo controverso, dopo la questione del casco obbligatorio per i ciclisti o l’emendamento “grappino”, voluto dal senatore leghista Gianpaolo Vallardi. Nella prima versione del testo si parlava di tutti gli “autisti addetti ad organi istituzionali”. Praticamente tutti, compresi quelli delle comunità montane o del piccolo comune di provincia. Il Senato ha corretto in autisti delle “alte cariche costituzionali” e poi dei presidenti di Regione, Provincia e dei Comuni capoluogo di provincia. In tutto 1.500 persone.
La notizia ha sollevato immediate reazioni di sconcerto, dal momento che il tema tocca uno dei punti nevralgici nella mappa dei privilegi della ‘casta’, eletto a emblema dello strapotere dei politici: le auto di rappresentanza. Nel 2009 sono 626mila in Italia le vetture a carico pubblico. Negli Stati Uniti sono 72mila, 63mila in Francia, 56mila nel Regno Unito, 55mila in Germania, 42mila in Spagna, 30mila in Giappone e Grecia.
“Ma che casta e casta!”, tuona il senatore Cosimo Gallo, l’esponente di maggioranza firmatario della proposta in un’intervista al Corriere della Sera. “Spesso è il politico a chiedere all’autista di accelerare, magari perché l’aereo è arrivato in ritardo e c’è un appuntamento importante. Non è giusto”, chiosa Gallo, “che la fretta del datore di lavoro ricada sull’autista”.
Immediate le reazioni, soprattutto quelle contrarie. “È un emendamento che non sta né in cielo e né in terra, dal momento che le regole del Codice della strada vanno applicate a tutti, indipendentemente da chi, politico o no, è in macchina in quel momento insieme all’autista”, ha detto Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del Pdci – Federazione della sinistra. “Chi l’ha concepito e sostenuto, evidentemente, ha un’idea del potere pacchiana. È l’ennesima operazione da ‘casta’ di una maggioranza che si crede superiore alla legge anche quando sta in un’automobile. Più che per tutelare gli autisti, la norma è concepita per garantire l’impunità dei potenti”. Della stessa idea la senatrice del Pd Manuela Granaiola.
“Il Pd e l’IdV hanno votato contro per difendere le ragioni dei cittadini ‘normali'”, ha detto Manuela Granaiola. “Il senatore del Pdl Cosimo Gallo, sostenendo il proprio emendamento si giustifica con il fatto che spesso a imporre fretta all’autista sia il politico. È una risposta che, se ben analizzata, risulta pericolosa e aberrante: la fretta del politico è sufficiente per infrangere le regole? Ma più semplicemente mi domando allora”, conclude Manuela Granaiola, “perché non esentare dalla decurtazione dei punti, per esempio, anche i taxisti o i pendolari, i medici ecc…?”.
Contrario anche Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’associazione sostenitori amici polizia stradale. “È un altro tassello al meccanismo dei privilegi della strada e non contribuirà ad avere maggiore sicurezza”, ha detto Biserni. “Questa riforma del Codice della strada sta diventando sempre più sorprendente. Dalla tolleranza zero si sta passando alla tolleranza 100, anzi 150 visto che si vuole assurdamente elevare anche il limite di velocità”.
Ma cosa ne pensano gli autotrasportatori di questo privilegio? E i taxisti? E gli altri automobilisti che usano il mezzo privato per lavoro, come gli agenti di commercio? Scrivete qui le vostre risposte.