“Dieci anni fa è stata una rivoluzione, oggi è una certezza persino data per scontata”. Parola di Doriano Bendotti, segretario provinciale della sezione bergamasca della Federazione autotrasportatori italiani, che in un’intervista a L’Eco di Bergamo ha ripercorso la breve ma vincente storia della quarta corsia della A4 tra Bergamo e Milano. “All’epoca dei lavori, molti erano titubanti”, ha detto Bendotti. “Noi fummo invece favorevoli sin da subito, tra i pochi”. Perché le infrastrutture utili sono fondamentali, senza di loro il mondo economico si ferma. Ma non è solo un fatto di soldi. La sicurezza, per esempio, è aumentata, grazie a una riduzione significativa degli incidenti.
“I nostri mezzi viaggiano ora in maggiore sicurezza”, ha detto Bendotti al quotidiano bergamasco, “i sorpassi possono avvenire in tranquillità, a differenza di quanto sta accadendo sul Brennero, dove per decine di chilometri non si può superare. Se le infrastrutture sono realizzate in modo adeguato, e magari anche in tempi brevi, sono ben accette. Così è successo per la quarta corsia: il rischio, in Italia, è che tante volte si vada per le lunghe, dando vita a opere già vecchie al momento dell’inaugurazione. Era una grande scommessa, è stata vinta. Concreta, veloce, ha portato risultati: siamo ben felici di essere stati dalla parte giusta”. Bendotti ha parlato anche delle altre infrastrutture della zona: “Non non siamo a favore della devastazione del suolo: siamo per la realizzazione di interventi utili”, ha spiegato. E la Brebemi, ha detto il segretario bergamasco, “alla lunga dimostrerà la propria utilità, perché è adeguata ai tempi”.