Il miglior modo per ricordare le vittime di mafia?Denunciare quanta mafia viaggia sui camion

“L’autotrasporto, come tante inchieste hanno dimostrato, è uno dei settori privilegiati da tutte le mafie. Per la criminalità organizzata questo settore rappresenta, al nord come al sud, un’efficace lavanderia per ripulire i proventi dai traffici illeciti, un ottimo veicolo per gestire i traffici, dal trasporto di armi e alla droga, un mezzo per entrare nel circuito degli appalti pubblici e un modo per controllare il territorio in maniera capillare quasi casa per casa, azienda per azienda, anche attraverso l’eCommerce” . Cinzia Franchini, presidente dell’associazione di autotrasporto Ruote Libere, non poteva scegliere nessun’altra data, se non il 21 marzo, scelta come giornata per ricordare le vittime innocenti delle mafie, per far risuonare l’allarme contro le infiltrazioni mafiose nel settore in cui è nata e cresciuta e che ha deciso di tutelare svolgendo, per anni, attività di rappresentanza della categoria. Un settore” sempre più nel mirino della criminalità organizzata”come ha denunciato Cinzia Franchini che ha voluto accendere i riflettori anche “sull”enorme quantità di finanziamenti e incentivi pubblici che il settore attrae” e “sulla possibilità, anche attraverso le componenti presentabili delle famiglie mafiose, di relazionarsi a livello istituzionale. Un’ attrattività”, ha aggiunto l’imprenditrice al volante di Ruote Libere, “che fa purtroppo il paio con la deriva economica con cui le aziende sane devono fare i conti. La concorrenza al ribasso, la presenza di vettori stranieri a basso costo, una normativa barocca e inapplicata, rendono sempre più difficile la vita alle imprese che operano nella legalità con il rischio di divenire sempre più aggredibili dai tentacoli di chi gioca una partita illegale che non ha nulla a che vedere con le logiche di mercato. Per questo, giornate come quella di oggi, devono rappresentare non solo l’occasione per ricordare i tanti imprenditori uccisi dalle mafie per non essersi piegati al pizzo, da Libero Grassi a Giovanni Panunzio, da Gaetano Giordano a Renato Caponnetto, esempi di uomini, martiri, che hanno dato la vita a indelebile testimonianza per tutti del valore della libertà, ma anche un momento di riflessione particolare sulla necessità di supportare il mondo imprenditoriale che, con fatica, dimostra al Paese come la strada della legalità non solo sia moralmente l’unica percorribile, ma sia ancora, nonostante tutto, a più conveniente”.

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