L’imprenditore nautico approdato a Miami “per conquistare l’America come fece Berlusconi”

C’era una volta il “modello americano”, miscela di grandi principi come quelli della libertà, dell’eguaglianza e della sovranità popolare destinato a rappresentare un esempio al di qua dell’oceano, a cominciare dai rivoluzionari francesi per finire con Silvio Berlusconi, pronto a dichiarare, da presidente del Consiglio, che gli Stati uniti rappresentavano “la stella polare della sua politica estera”. Un modello americano al quale il cavaliere di Arcore aveva confermato d’ispirarsi anche in occasione del suo storico discorso pronunciato nel 2006 al Congresso Usa, che gli era valso addirittura tre standing ovations dopo aver ringraziato il popolo americano “per aver salvato il suo Paese dal fascismo e dal nazismo a costo del sacrificio di tante giovani vite americane, per aver difeso nei lunghi decenni della guerra fredda l’Europa dalla minaccia dell’Unione Sovietica e per la generosità del Piano Marshall”. Oggi c’è un altro “modello americano” al quale molti imprenditori italiani guardano con attenzione: un modello di efficienza imprenditoriale che punta a ottimizzare qualsiasi processo lavorativo, cancellando perdite di tempo per poterlo concentrare tutto sulla qualità di quello che si sta facendo. Fra questi imprenditori italiani attentissimi a perfezionare ogni fase di qualsiasi attività c’è anche Roberto Spadavecchia, imprenditore italiano “da sempre grande ammiratore di Silvio Berlusconi”, al comando della Naval Tecno Sud di Bari che, approdato più volte oltre oceano per presentare i propri accessori per la cantieristica nautica al Salone internazionale di Miami, qualche “piccola standing ovations” se l’è assicurata a sua volta, grazie alla propria capacità di innovare costantemente ogni prodotto migliorandone la qualità, la sicurezza, la versatilità nell’impiego. Un’impresa che Roberto Spadavecchia è pronto a ripetere anche con l’edizione 2024 dell’evento americano, in calendario dal 14 al 18 febbraio, presentando al mercato a stelle e strisce l’ultima versione del suo Tart 2T, ovvero il nuovo tacco regolabile a due telescopi che l’azienda barese realizza in diverse versioni, da cinque fino a 100 tonnellate come singola portata. “Una soluzione che sono certo non passerà inosservata sul mercato d’oltreoceano che già in passato ci ha premiati proprio perché abbiamo saputo “esportare” al meglio il modello americano”, commenta con giustificato orgoglio il comandante della Naval Tecno Sud di Bari che nello stand HP315 al Miami Boat Show 2024 illustrerà tutti i vantaggi dei nuovi tacchi “ideali per realizzare i lavori contro osmosi”, come spiega Roberto Spadavecchia, “ovvero per guarire quelle vesciche sullo scafo che si formano in seguito a bolle d’aria o infiltrazioni di umidità. E questo grazie al fatto che, a differenza dei tacchi fissi, i nuovi tacchi consentono, grazie al gioco di viti e regolazioni, di concentrare facilmente i lavori su un preciso puto della carena. Ma altrettanto ideali, unici e performanti”, aggiunge subito l’imprenditore pugliese, “ i nuovi tacchi lo sono anche per i cantieri che hanno un nuovo yacht in costruzione, per esempio per la lavorazione quando la barca è vuota, garantendo un’opportunità unica di equilibrare i pesi, in particolare, nella fase in cui si mettono i motori, operazione che modifica l’assetto non poco, consentendo di modificare le altezze e le inclinazioni dei tacchi al centro, lasciando fissi quelli da prua e a poppa, con il risultato di non dover far riscorso all’impiego di tanti vecchi tacchettini di legno. Una soluzione perfetta per gli americani che non vogliono perdere tempo e amano la versatilità, soprattutto se è in grado di moltiplicare esponenzialmente l’ottimizzazione di un lavoro”. Un “discorso” che Roberto Spadavecchia è pronto a pronunciare di fronte al mare di vecchi e nuovi visitatori che ogni anno approdano nel suo stand a Miami. Sicuro di strappare applausi a scena aperta, come accaduto a Silvio Berlusconi, “uno dei grandi politici del nostro Paese oltre che un grandissimo, straordinario imprenditore”.

Articolo pubblicato su gentile concessione di mareonline.it

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