Grandi manovre per trasporti e logistica: un fondo europeo alla guida del gruppo Bracchi

Grandi manovre nel mondo dei trasporti e della logistica: protagonisti Argos climate action, primo fondo europeo di buyout “Grey to green”, ovvero con l’obiettivo di colorare il pianeta sempre meno di grigio e sempre più di verde, e Bracchi, leader del trasporto merci e della logistica, con l’ingresso di manager e imprenditori del primo che hanno acquisito una quota di maggioranza del gruppo bergamasco (con il quartier generale a Fara Gera d’Adda e principali in Italia, Germania, Polonia e Slovacchia) specializzato nel fornire servizi su misura in settori di nicchia come quelli di ascensori e scale mobili, macchinari agricoli e trasporti oversize fino a 100 tonnellate, ma anche nei settori della cosmesi, del vino e del fashion con i principali marchi del lusso. Un’operazione (realizzata con il coinvestimento da parte di Anima alternative Sgr, Clessidra capital credit Sgr e di un gruppo di manager e con Bracchi che è stata rilevata dai fondi Igi Private equity e siparex attraverso un mix di equity sottoscritto da Argos climate action fund, Anima alternative 1, Clessidra private debt fund, un finanziamento junior fornito da Anima alternative 1 e Clessidra private debt fund e un finanziamento senior fornito da Bnl e BancoBPpm) che ha portato anche a importanti novità nella “cabina di guida dell’azienda” con un nuovo Consiglio d’amministrazione, che vede al vertice il presidente Paolo Scaroni e l’amministratore delegato Umberto Ferretti, pronti a “guidare Bracchi verso gli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione”, come ha affermato il confermato Umberto Ferretti , riconfermato nel ruolo di amministratore delegato del gruppo che conta 650 dipendenti e ha generato, nel 2022, un fatturato di oltre 189 milioni di euro operando da sette sedi regionali e 12 hub in Europa, mentre per il 2023 sono attesi ricavi a circa 200 milioni di euro. E con ulteriori revisioni di crescita considerato che il business plan per gli anni futuri prevede di espandere la copertura geografica, acquisire nuovo know-how tecnico in altre nicchie logistiche speciali e far crescere la base clienti. Un piano strategico che vede una sola voce con il segno meno: quella dell’inquinamento visto che, in linea con la missione del Fondo, è stato condiviso un piano di decarbonizzazione che mira a dimezzare le emissioni di anidride carbonica nell’arco di cinque anni negli ambiti Scope 1, 2 e 3, ovvero tenendo conto, sia delle emissioni dirette generate dall’azienda, sia di quelle indirette, generate per esempio dall’energia acquistata  e  consumata dalla società. “L’acquisizione arriva alla fine di un anno di importanti cambiamenti strutturali e investimenti per Bracchi”, sottolinea un comunicato stampa diffuso dall’azienda bergamasca, nel quale si ricordano in particolare gli investimenti in tecnologie di automazione di magazzino e in procedure di sicurezza e l’avvio dei lavori per l’apertura di nuovi importanti spazi logistici oltre al rinnovamento e al rafforzamento della propria flotta, con investimenti cospicui nella realizzazione di mezzi speciali su misura per il trasporto eccezionale.

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