Cartello dei costruttori di camion, perché sulla nuova sentenza c’è stato il silenzio?

“Siamo davanti a una notizia clamorosa, importantissima per molte aziende di autotrasporto in attesa dei risarcimenti, eppure stranamente, a parte due soli articoli apparsi sui mezzi di informazione, per l’esattezza su  stradafacendo.tgcom24.it e su Il Sole 24Ore, nessuno ha commentato o semplicemente rilanciato il contenuto della sentenza”. A “riaccendere i riflettori”, di fronte a uno “strano silenzio degli organi d’informazione” sulla sentenza emessa poche settimane fa dalla Corte d’Appello di Milano, sezione specializzata in materia d’impresa, sull’ormai famoso “cartello europeo dei camion” , che comprendeva tutte le maggiori case costruttrici (i i vertici dei vari marchi accusati d’essersi incontrati e accordati su aumenti dei prezzi e tempistica per l’introduzione di tecnologie anti-inquinamento) e che ha visto i colossi mondiali della costruzione di mezzi pesanti condannati a risarcire danni ai clienti per per un totale di  2,93 miliardi di euro, è la presidentessa di Ruote Libere, Cinzia Franchini. Stupita due volte del “silenzio” visto che, precisa in un comunicato, ”l’informazione non solo non appare sulle riviste, neppure su quelle di settore, ma neppure sui siti delle associazioni di categoria solitamente attente a comunicare agli associati le novità del mondo dell’autotrasporto. E ricordo che parliamo di risarcimenti stimati per circa 10mila euro a mezzo acquistato in quel periodo e che ora possono essere, in teoria, reclamati”. L’appello della presidentessa di Ruote Libere riaccenderà i riflettori su una sentenza che ha un peso notevole considerato che, come conclude sempre Cinzia Franchini, la sentenza del tribunale milanese “ha respinto le impugnazioni dei costruttori ritenendo infondate le questioni di pregiudizialità circa l’efficacia della transazione conclusa nell’estate del 2016 “sconfiggendo così il “cartello” anche la partita della prescrizione”?.Per scoprirlo non resta che attendere. E leggere…