Chi fa un video mentre guida per postarlo non deve più guidare. Come chi è drogato e ubriaco

Il pacchetto di norme previste dal Governo per impedire che veri e propri delinquenti del volante, magari drogati o ubriachi, continuino a causare incidenti sulle strade ammazzando persone innocenti è un ottimo passo in avanti che però secondo il Codacons non è sufficiente: il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi, non appena venuto a conoscenza del “pacchetto tolleranza zero” a cui sta lavorando il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini (che prevede tra l’altro il divieto per i neopatentati di guidare auto potenti per un periodo di tre anni, la sospensione della patente per chi viene fermato dopo aver assunto droghe, per chi è sorpreso alla guida col cellulare, contromano oltre all’obbligo  di montare sull’auto un etilometro per gli ubriachi recidivi) ha chiesto infatti che venga previsto il ritiro a vita della patente “”per quei soggetti che guidano sotto effetto di alcol o droghe, e per  chi usa il cellullare alla guida per realizzare video e contenuti da pubblicare sui social network, comportamenti sempre più  diffusi tra i giovani come purtroppo dimostra la tragedia di Casal Palocco. Riteniamo poi particolarmente importanti le novita’ sui monopattini, considerato che da anni il Codacons chiede l’obbligo di casco, targa e assicurazioni per chi guida tali mezzi, sempre più  spesso coinvolti in incidenti anche gravi”, ha aggiunto Carlo  Rienzi. “l governo deve però  adoperarsi per incrementare la presenza delle forze dell’ordine lungo le strade, perché senza un aumento dei controlli qualsiasi misura di inasprimento delle sanzioni sarà del tutto inutile”.