“La nuova autostrada Dalmine – Treviglio? Il tema non è se farla o no, considerato che l’iter per la sua realizzazione è già partito e che la Regione Lombardia ha già destinato all’opera un contributo di 130 milioni di euro, ma come realizzarla. Quello di cui si dovrà parlare d’ora in poi riguarderà quali scelte adottare per contenere il più possibile l’impatto sul territorio, quali opere compensative definire ai tavoli delle trattative con gli amministratori dei Comuni interessati”. A fare chiarezza sul “caso nuova autostrada”, progetto contestato soprattutto da chi la cifra prevista per i lavori, oltre 550 milioni di euro, avrebbe preferito destinarla a lavori di manutenzione stradale di centinaia di chilometri di strade della provincia, è stato Alessandro Sorte parlamentare bergamasco con un passato, recente, da assessore regionale lombardo alle Infrastrutture e mobilità. Un “esperto”, dunque, della viabilità bergamasca e lombarda che i responsabili della Fai (federazione autotrasportatori italiani) di Bergamo hanno invitato a partecipare all’incontro pre elettorale organizzato proprio per scoprire quali strade intenderà percorrere, politicamente parlando, chi si candida a guidare il Paese in materia di mobilità, realtà nel nostro Paese oggi ancora distante (in alcuni casi anni luce) dai criteri ideali per ottimizzare i trasporti ed essere dunque il più possibile concorrenziali sul mercato. Un invito che Alessandro Forte, esponente di Forza Italia cosi come gli altri due ospiti della serata, Valentina Aprea e Alessandra Gallone, anche loro candidate nel Collegio elettorale di Bergamo, ha accolto per fare un quadro della situazione ma soprattutto per ribadire il ruolo strategico fondamentale del capitolo infrastrutture per il futuro del paese. Partendo da un dato “i 9000 nuovi posti di lavoro creati lungo il percorso della BreBeMi con l’insediamento di 23 nuove attività, in gran parte poli logistici, che hanno permesso a questa zona della Lombardia di scalare la classifica delle aree con la maggior crescita in termini di Pil” come ha sottolineato Alessandro Forte. Nuove infrastrutture (come anche le tangenziali di Urgnano e di Cologno sulla nuova Cremasca, per un investimento di circa 35/40 milioni) capaci dunque di far viaggiare l’occupazione a tutta velocità “che rappresentano la miglior risposta, concreta, verificabile per chiunque, di quanto sia assurda la posizione di chi invece è deciso a mettersi di traverso pur di bloccare le nuove opere . Dimostrando così”, ha concluso il candidato di Forza Italia, di non capire l’importanza della voce infrastrutture nel “bilancio dell’economia del Paese”.