Migliaia di vacanzieri a terra perché i traghetti non salpano: “il rischio che accada è altissimo”

Centinaia di auto bloccate in banchina con migliaia di vacanzieri costretti ad attese da incubo perché i traghetti non possono salpare, causa mancanza di personale. E’ uno scenario tutt’altro che “virtuale” quello che si prospetta per luglio e agosto nei porti italiani da dove partono quotidianamente le navi che assicurano (ma sarebbe meglio dire dovrebbero assicurare) i collegamenti con le isole: tutta colpa della carenza di personale che dopo aver colpito i collegamenti stradali, ferroviari e aerei, minaccia di coinvolgere anche il trasporto marittimo con la possibilità di veder moltiplicarsi gli annullamenti delle partenze. Una situazione riassunta in una lettera firmata dai rappresentanti di Assarmatori e Confitarma oltre dai sindacalisti di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti e inviata alla direttrice generale per il trasporto marittimo del ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, Maria Teresa Di Matteo, in cui si denuncia la “grave problematica che le compagnie di navigazione, che eserciscono i collegamenti di cabotaggio, stanno incontrando nelle ultime settimane, a fronte dell’esigenza di rafforzare i collegamenti e i servizi per l’imminente stagione estiva, di reperimento di personale marittimo italiano e comunitario”. Un vero e proprio Sos lanciato al ministero nel quale si sottolinea come tutto questo “rischi di determinare nel giro di breve tempo l’impossibilità, per le compagnie di navigazione, di rispettare le tabelle minime d’armamento e, come, di conseguenza, l’operatività delle navi rischi di essere messa fortemente in discussione”. Nella lettera viene evidenziato infine che ogni contatto preso con i responsabili degli uffici di collocamento della gente di mare, per colmare il “vuoto” di lavoratori che a oggi ammonta a oltre 1100 unità, è risultato inutile, con gli inviti a presentare una propria candidatura andati deserti.