Perché lo Stato utilizza degli autovelox che sono stati solamente approvati ma non omologati, permettendo che vengano comminate multe salate anche in assenza di un reale superamento dei limiti? E perché ora il Governo, con una nuova modifica al Codice della strada, punta a legalizzare di fatto tutti gli autovelox non omologati secondo le norme di legge, legittimando, quindi, tutte le multe ingiuste fatte da questi dispositivi? A pagare saranno sempre i cittadini, senza possibilità di protesta? A porsi le domande, ma soprattutto a “usarle” per lanciare una crociata contro quello che ai suoi occhi (e non solo?) appare decisamente uno scandalo, attraverso una petizione sulla piattaforma Chan ge.org (clicca qui per leggere la petizione) è una delle tante “vittime degli autovelox”. O meglio una “vittima” che ha deciso di non limitarsi a contestare la multa ma di invitare tutti gli italiani a firmare la protesta contro quella che considera evidentemente un’autentica truffa. Un cittadino-automobilista che, dopo aver ricevuto un verbale “ per aver superato di solo 1km/h il limite di velocità,” e dopo aver controllato gli estremi riportati nel verbale, ha “constatato come l’autovelox in questione non disponeva dell’omologazione obbligatoria per legge”, partendo al contrattacco. Perché, spiega nella petizione “gli autovelox senza omologazione possono rilevare una velocità errata e, quindi, elevare una multa ingiusta all’ignaro automobilista” e perché è giusto che “ vengano ritirati gli autovelox non omologati”. Altro che legalizzarli, con l’obiettivo, probabilmente, di non rischiare di mandare in fumo montagne di multe. Nel ricorso, presentato dall’arrabbiatissimo multato dall’autovelox, non è stato chiesto solo l’annullamento del verbale, ma anche anche la confisca del dispositivo (“come disposto dall’art 45 comma 9 del Codice della Strada”, sottolinea il ricorrente) e che venga contestato “l’abuso d’ufficio nei confronti del responsabile del provvedimento, in quanto ha causato un ingiusto danno patrimoniale”. Il caso è ora in attesa dell’udienza dinanzi al giudice. Ma nell’attesa il primo firmatario della petizione su Change.org ha deciso “dopo che tutta questa vicenda mi ha fatto appassionare alla questione “Autovelox illegali” di raccogliere decine di migliaia di firme. Per impedire, conclude il suo appello, “che continui a valere il discorso per cui tanto alla fine di tutto è sempre il cittadino che paga”.