Crociata contro gli autovelox non omologati: “vogliono farci pagare violazioni inesistenti”

Perché lo Stato utilizza degli autovelox che sono stati solamente approvati ma non omologati, permettendo che  vengano comminate  multe salate anche in assenza di un reale superamento dei limiti? E perché ora il Governo, con una nuova  modifica al Codice della strada, punta a legalizzare di fatto tutti gli autovelox non omologati  secondo le norme di legge, legittimando, quindi, tutte le multe ingiuste fatte da questi dispositivi?  A pagare saranno sempre i cittadini, senza possibilità di protesta? A porsi le domande, ma soprattutto a “usarle” per lanciare una crociata contro  quello che  ai suoi occhi (e non solo?) appare decisamente uno scandalo, attraverso  una petizione sulla piattaforma Chan ge.org (clicca qui per leggere la petizione) è una delle tante “vittime degli autovelox”. O meglio una “vittima” che ha deciso di non limitarsi a contestare la multa ma di invitare tutti gli italiani a firmare la protesta contro quella che considera evidentemente un’autentica truffa. Continua a leggere

Evadeva le tasse e non versava i contributi: così l’impresa di trasporti offriva tariffe basse

Per cinque anni la sua società di autotrasporto non avrebbe versato le imposte e i contributi assistenziali e previdenziali di circa 400 autisti, utilizzando quattro società, tra cui cooperative, amministrate da prestanome e con sede in diverse località italiane, che in realtà non avrebbero svolto alcuna attività se non quella di emettere fatture false verso quella dell’imprenditore sospettato di aver ideato la maxi frode finito agli arresti domiciliari. Una misura cautelare decisa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bologna nei confronti dell’imprenditore, un sessantenne che abita in un comune della provincia, che dal dal 2014 al 2019 avrebbe evaso sei milioni e mezzo di euro prima di far fallire la società. Continua a leggere